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Politica

Sarà il cittadino a decidere chi li rappresenta

Natalino Ventrella

Natalino Ventrella, ormai entrato nella sua campagna elettorale, traccia un primo riassunto su quanto sta succedendo nel paese.
Rappresentante della lista Emiliano, ha deciso di sposare il progetto targato PD perché, a suo dire, nel locale è retto da persone che potrebbero rappresentare quella rottura col passato che tutti quanti auspicano da tanto tempo.
“Fra un po’ di giorni ci saranno le primarie per eleggere il candidato sindaco di una coalizione di centro – sinistra.
In questo modo sarà il cittadino a decidere chi dovrà rappresentarli in campagna elettorale. Non capisco per quale motivo i tanti candidati sindaci hanno sempre rifiutato questa opportunità”.
L’ing. Franco Mercieri sostiene che le primarie potrebbero minare il campo in un gruppo che sin dall’inizio è stato sempre coeso e partecipe a qualsiasi iniziativa proposta. Lei cosa ne pensa?
“Resto sempre del parere che dare la possibilità ai cittadini di potersi esprimere su un candidato sindaco è la soluzione migliore. Chiunque, se fosse realmente sicuro del suo operato, non dovrebbe avere alcun timore. La gente non è pazza. In tanti anni di democrazia, nella nostra nazione, quando ci si è recato alle urne, si è sempre votato chi realmente garantiva più sicurezza”.
Voci di popolo parlano di liste vincenti ed altri che subiranno sonore sconfitte. Secondo il Suo punto di vista, lo scenario che si sta formando nel paese dice proprio questo?
“In questo periodo gli aneddoti che s’inventano pur di dire qualcosa sono tanti. Amministrare un paese come Turi, che versa in una situazione molto difficile, non sarà semplice. Abbiamo un deficit strutturale altissimo, dal quale uscirne solo con azioni molto drastiche e decise. Nei discorsi sentiti fin’ora, non ho mai avuto il piacere di ascoltare possibili soluzioni a questa anomalia. Nessuno mai ha posto il problema dell’annosa situazione dell’ufficio tecnico; i mancati proventi derivanti dagli oneri di urbanizzazione sembra che fosse una questione che non appartenga a noi. Il sindaco Gigantelli sicuramente lascerà un grande disavanzo di bilancio per cui non sarà possibile poter fare previsioni per il medio – lungo termine. Al contrario, ho solo assistito a tanto vociare inutile, manifesti, slogan, argomenti di poco conto, solo per dimostrare alla gente che per le prossime elezioni “ci siamo anche noi”. La politica è molto altro. È saper amministrare un territorio nel migliore dei modi.”.
Le voci circa un possibile accordo fatto tra il prof. Mimmo Leogrande ed il dott. Michele Boccardi sono sempre più insistenti. Secondo Lei c’è ragione di credere che siamo ormai alla fine della telenovela PDL?
“Non posso esprimermi su eventi basandomi semplicemente sul vociare popolare. È vero anche che negli ultimi anni siamo stati abituati a questo. A me piace credere invece che esiste ancora una larga fascia di persone che nella politica ci crede ancora. Se mai dovesse succedere un simile accordo mi esprimerò di conseguenza. Sostengo tuttavia che è fondamentale per il paese avere una brusca rottura con il passato. Siamo reduci da un’amministrazione che è riuscita ad esprimere tutto il peggio che in politica si possa fare. Bisognerebbe che tutti loro facciano un passo indietro e che, nel rispetto del nostro elettorato, decidessero di creare davvero una nuova squadra politica seria, fatta di persona che abbiano il solo scopo di far crescere il paese. Finora purtroppo non c’è stato nessun cambiamento. Soltanto una rigenerazione della vecchia casta. Tutti sanno che gli attuali politici devono andare a casa. Hanno raggiunto il livello più basso in assoluto di consenso popolare. Chi comanda la politica quindi, per evitare una disastrosa sconfitta, sta cercando di rimpiazzare i vecchi con volti nuovi. Si badi bene però che tanto nuovi non sono. I nomi caldeggiati sono tutte persone con dietro personaggi illustri dell’attuale politica. Si rischia quindi di avere volti nuovi e metodologie vecchie. Come al solito, si va sempre alla ricerca di persone pronte ad assecondare le volontà di chi comanda. La politica non è un business.
Queste grandi coalizioni dimostreranno le loro enormi difficoltà al primo ostacolo. Durante l’amministrazione Gigantelli infatti, sono stati eletti persone messe insieme soltanto per vincere, ma senza alcuna affinità. Lo dimostra che in questi cinque anni ci sono stati ben nove rimpasti. Anche Impegno per Turi, che doveva rappresentare il nuovo, sarà prigioniero di chi ha voluto quel movimento e cadrà inesorabilmente al primo disguido che si dovrà affrontare. Ci vuole gente che ama fare politica, non persone pronte ad alzare il braccio ogni qual volta i grandi capi ordineranno qualcosa. La democrazia è un’importante conquista che non deve essere calpesta soltanto per la brama di potere di pochi”.
Natalino Ventrella spiega il motivo che l’ha portato a stringere un accordo col PD, augurandosi che tutte le forze moderate lo seguano in questo cammino.

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