“Sediamoci attorno ad un tavolo”
Esattamente fra un mese, il 2 aprile, si dovranno consegnare le liste. Tutto appare in alto mare. Neanche Impegno per Turi, movimento formatosi in largo anticipo, ha presentato pubblicamente il programma. Tina Resta è pronta?
Quando si tratta di responsabilità della gestione della cosa pubblica, forse non si è mai pronti. Guai se pensassimo di avere certezze politiche in una società in continuo cambiamento e con tanti bisogni. Ho comunque una convinzione: chiunque andrà a governare dovrà tenere in considerazione le persone. La gente ha problemi, è demotivata, è arrabbiata e delusa. Ricerca nella politica risposte e rimedi. La politica non può certamente fare miracoli ma deve dimostrare impegno e sensibilità.
Michele Boccardi ha lanciato l’idea di costruire un gruppo di ampio respiro. Invito consegnato personalmente nelle sue mani. Cosa ne pensa e a quali condizioni?
Sì è vero, Boccardi ha lanciato l’idea di costruire un laboratorio politico. Non è stato un invito consegnato nelle mie mani, anche se ho ricevuto più volte sollecitazioni, ma è stato pubblicamente alle forze politiche e sociali del paese. Il concetto di laboratorio indica, secondo me, una modalità di confronto, di apertura e di sperimentazione politica. Qualcuno può anche non crederci, ma se riflettiamo il governo Monti lo dice e lo impone ogni giorno. In questo momento di emergenza politica e sociale tutti dovrebbero riflettere seriamente senza lasciarsi trascinare dai “sentito dire” e avere il coraggio di mettersi intorno al tavolo per un confronto diretto e aperto. In politica ognuno di noi pone le sue condizioni e fa le sue valutazioni, ma anche nella vita personale di tutti i giorni succede questo. L’importante è che non si valuti sempre e solo il peso elettorale, e poi se sono rose fioriranno.
Quattro anni fa, Boccardi lanciò la stessa idea. Costruire un laboratorio politico con l’opposizione e le migliori forze sociali del paese. Solo l’Idv con D’Autilia rispose all’appello. Oggi sull’assessore D’Autilia sembrano esserci chiari veti. Boccardi appare coerente… e voi?
I consiglieri di opposizione durante questi cinque anni hanno avuto, se me lo permetti, uno “stile laboratoriale”. Hanno dato sempre contributi sostanziali ai provvedimenti adottati. Basta leggere i verbali delle commissioni e dei consigli comunali. Il termine opposizione ha in se un concetto mentale di chiusura. Noi siamo stati elettoralmente in minoranza. Ora bisogna parlare di costruzione, ma non mi riferisco a quella urbanistica.
Gigantelli e la sua giunta che ruolo dovrebbero avere dunque, secondo lei, in questo “laboratorio”? Si comporteranno come De Grisantis, scomparendo dalla scena politica o tutt’al più occupandosi di qualche strada…
Ora pensiamo alla fattibilità di questo laboratorio. Ogni amministrazione uscente dovrebbe analizzare i punti di debolezza del proprio operato. Ma questo succede generalmente sempre dopo, a bocce ferme. Qualunque scelta abbia fatto o farà Nicola De Grisantis è una scelta che va rispettata evitando ipotesi “creative”, polemiche e come accade spesso cattiverie gratuite. La mia esperienza con la sua amministrazione è stata positiva e ho imparato molto. Errori? Certo, ma chi non li ha fatti scagli la prima pietra anche se spesso sono stati errori di valutazione sulle persone. Ma i camaleonti si annidano ovunque.
Primarie. Una competizione fra Tina Resta, Mimmo Leogrande, Risplendente, Mercieri e Catalano. Tutti contro e poi tutti insieme… come la vedrebbe?
Le primarie sono uno strumento democratico che impone lealtà reciproca e che dovrebbe avere come sfondo un gruppo di persone coese. Con il movimento “Impegno per Turi” io e i consiglieri Risplendente, Leogrande e Perniola ci siamo confrontati più volte su questa proposta. Si sono alternati momenti di condivisione a momenti di chiusura. Questo denota indecisione, forse dovuta al timore di vedersi defraudata la leadership, in fondo già acquisita da tempo da Franco Mercieri. E quindi le primarie per alcuni restano proclamazioni, per altri, sono desideri ormai assopiti.
Fra quanti giorni possiamo ricontattarla per avere una risposta definitiva sul suo futuro?
Beh, non dovreste essere voi ad elemosinare le notizie, ma la politica che dovrebbe dare risposte anche attraverso il vostro giornale. Comunque vi terrò informati. Grazie per l’intervista.