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Artemista: l’Arte che si rinnova

 artemista

È stata aperta nella serata di ieri, a partire dalle 20.30, presso la Libreria Eleutera di Turi, la prima rassegna cinematografica turese dedicata all’artista Mario Monicelli. Ad organizzare queste prime cinque serate, in collaborazione con il comune di Turi, la nel Associazione Artemista. Ma scopriamo qualcosa in più di lei incontrando alcuni suoi membri.

Chi è Artemista?

Artemista è un’associazione culturale nata con l’intento di mettere insieme artisti applicati ai più diversi ambiti: la musica, il cinema, la pittura, la fotografia, il teatro, la letteratura. L’idea fondamentale è che dall’incontro di persone che hanno competenze artistiche professionali, o che stanno svolgendo un percorso di formazione artistico-professionale, possa nascere un processo di confronto e di crescita personale e professionale che possa portare ad una maggiore integrazione tra i diversi campi  delle attività artistiche. Artemista quindi cerca di favorire l’incontro e il dialogo tra persone che hanno professionalità in diversi settori artistici. Tuttavia, anche se la nostra è un’associazione composta di persone che svolgono attività artistiche, siamo aperti anche a persone che hanno semplicemente una passione per l’arte e che magari vorrebbero iniziare a svolgere attività in qualche settore artistico.

Da cosa nasce e da chi è composta?

Artemista nasce nel 2006 da un gruppo di musicisti e registi turesi, conversanesi e putignanesi che hanno condiviso l’intento di creare un’associazione che potesse essere un luogo d’incontro tra artisti, ma che potesse anche operare come un’organizzazione volta alla realizzazione di prodotti, servizi ed eventi a contenuto artistico integrato. Oggi Artemista conserva questa sua natura fondativa e si è arricchita della nascita della banda ASurd promossa da Domenico D’Addabbo e che sta riscuotendo grande successo sia nel conseguimento della attività di promozione musicale della musica ritmica brasiliana che come momento di aggregazione tra musicisti e persone che per la prima volta si avvicinano alla musica.

Cosa si propone di fare, quali sono i suoi obiettivi?

L’associazione Artemista si propone, coerentemente con i suoi obbiettivi statutari, di essere un punto di incontro tra artisti provenienti da diverse esperienze professionali. A tal fine l’associazione Artemista organizza delle manifestazioni nel settore cinematografico, musicale e delle arti visive, come rassegne di film e cortometraggi, concerti e mostre fotografiche. Uno dei punti fondamentali sui quali l’associazione Artemista è fondata è l’idea che l’attività artistica, in quanto produzione di manufatti, prodotti o servizi,  sia  da considerarsi come una vera e propria attività lavorativa che a pieno titolo può dare origine a delle controprestazioni monetarie. L’associazione Artemista ha pertanto una concenzione professionale dell’artista e delle sue attività nella consapevolezza che l’arte è una delle forme di espressione nelle quali gli uomini e le donne possono esprimersi in maniera più compiuta.

Da quanto tempo è “attiva”?

L’associazione Artemista è attiva da 6 anni e ha realizzato 2 festival di cortometraggi per la Pace ed un festival per band emergenti. Tuttavia le persone che fanno parte dell’associazione Artemista hanno prodotto in questi anni molti beni artistici: cortometraggi, film, dischi, eventi. In questo senso l’associazione svolge un ruolo di un luogo d’incontro e di scambio delle diverse esperienze che ciascuno ha realizzato personalmente.

Perchè ha dedicato la sua prima “manifestazione” a Mario Monicelli?

Abbiamo deciso di dedicare la prima rassegna “I grandi Autori” a Monicelli poichè vogliamo ricordare il grande maestro italiano scomparso nel 2010, e che ha dato tanto, tantissimo alla commedia italiana e alla cinematografia nostrana ed internazionale.

La scelta dei film per questa rassegna cinematografica è stata fatta soprattutto tenendo presente la qualità dei film ma anche il carattere di commedia che ha sempre contraddistinto l’opera di Monicelli. In tutti i film scelti, infatti, non si ha mai una ricerca spasmodica della battuta per cercare la risata nel pubblico in sala, ma una ricerca di dialoghi prima di tutto intelligenti che quasi sempre portano anche a far ridere il pubblico. In tutta l’opera di Monicelli, il maestro ha sempre cercato di raccontare storie di italiani, più che una storia d’Italia; e si sa l’italiano è un po’ spaccone e menefreghista ma alla fine ha sempre cuore.

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