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In ricordo di Padre Marcello

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Il 15 febbraio ricorre il primo anniversario della morte di Padre Marcello Vito Chimenti, amato pastore, che ha consumato la sua esistenza forgiando, in nome della Fede, l’animo di uomini e donne. Fulgido esempio ed autentico promotore degli insegnamenti evangelici, Padre Marcello, testimone di un bagaglio di sofferenze che ha contraddistinto la sua infanzia, si trasferisce a Turi nel 1990 dopo aver trascorso quasi settanta’anni a Napoli impegnato nella duplice ruolo di missionario di fede ed insegnate di Filosofia. La sua esistenza è stata contraddistinta dalla conoscenza, durante gli anni degli studi classici, di tre monaci domenicani, appartenenti al Santuario della Madonna dell’Arco, che hanno sedotto con la Fede il suo percorso di vita. Un percorso che gli ha permesso di pervenire a conoscenza del beato Karol Wojtyla, con cui condivise l’esperienza universitaria fino al giorno della laurea in Teologia, avvenuta, nel lontano Ottobre del 1947.

padre marcello 2Durante la sua permanenza nella nostra cittadina, Padre Marcello, è stato sempre circondato dall’affetto e dalla costante presenza di numerosi fedeli che, illuminati dai semplici e profondi insegnamenti delle sue omelie, presso il Santuario della Madonna dell’Arco di S.Anastasia, in provincia di Napoli, si ritrovavano in un lungo pellegrinaggio che gli conduceva alle porte della Parrocchia di S.Domenico. Rinunciando alla propria identità, per adeguarsi all’immenso mondo di Dio ed interagire con la realtà circostante, Padre Marcello è stato e continua ad essere, nel cuore e nella mente di  quanti hanno avuto l’onore di conoscerlo, un uomo semplice, carismatico, dotato di uno spirito particolare nella comunicazione, in grado di accarezzare l’animo dei fedeli sussurandogli  parole d’amore. La riflessione intitolata “Cosa ho chiesto a Dio e le sue risposte”, citata in alcuni suoi documenti e di seguito riportata, è la testimonianza di un percorso di vita proteso alla cura dell’Anima e all’esaltazione dell’Esistenza in grado di illuminare e tramutare in realtà anche le più ardue aspirazioni.

“Cosa ho chiesto a Dio e le sue risposte”

“Ho chiesto a Dio forza per trionfare. Egli mi ha dato fiacchezza, perché apprenda a ubbidire con umiltà. Avevo chiesto salute per realizzare grandi imprese. Mi ha dato infermità, perché faccia cose semplici. Ho desiderato la ricchezza per ottenere prosperità. Mi ha dato povertà, perché acquistassi saggezza. Ho desiderato il potere per essere apprezzato dagli uomini. Mi ha concesso debolezza, perché desiderassi solo lui. Ho chiesto un compagno per non vivere solo. Mi ha dato un cuore, perché fossi capace di amare tutti i fratelli. Non ho niente di quello che ho chiesto a Dio però ho ricevuto tutto ciò che avevo offerto”.

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