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Quale sarà il futuro del settore agricolo?

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Turi – Le prime proposte e i primi orientamenti sul futuro della Pac, per il periodo 2014-2020, potrebbero essere il volano per dare una nuova prospettiva al comparto agricolo del territorio Italiano. Questo il tema del convegno “L’impatto della nuova Politica Agricola Comunitaria sull’agricoltura pugliese” tenutosi lunedì 30 gennaio, dalle ore 16.30, presso l’auditorium ITC “Montale” di Rutigliano. Tra gli ospiti, intervenuti durante la serata, spiccano i nomi di Paolo De Castro, Presidente Commissione Agricoltura e Sviluppo Rurale al Parlamento  Europeo e  di Dario Stefano, Assessore alle Risorse Agroalimentari della Regione Puglia.  L’incontro, che ha visto la partecipazione di nostri numerosi concittadini, è stato l’occasione per riflettere su una proposta di riforma della Politica Agricola Comunitaria, assai lontana dalle necessità e dalle prospettive del settore agricolo, a causa di numerose criticità presenti nell’impianto di un comparto che verrebbe deturpato dalla riduzione degli aiuti, destinati all’Italia, a cui si sommerebbe l’ aggravio degli oneri per le imprese. In questo senso la Copagri di Puglia, promotrice della serata, inviando le sue proposte ai vertici unitari nazionali delle organizzazioni professionali di categoria (Cia, Confagricoltura,Copali e Coldiretti) ha stabilito un radicale intervento nel dibattito per il negoziato in corso al parlamento europeo. Ma in cosa consisterebbe esattamente la proposta di riforma della politica agricola? La proposta presentata dal commissario all’agricoltura, Dacian Ciolas, in data 12 ottobre, s’ispira a un progetto di rimodulazione degli aiuti europei, a sfavore dei Paesi, come l’Italia, che oggi godono del  maggiore sostegno, al fine di poter agevolare quelli  storicamente non sostenuti. Una manovra, questa, che causerebbe un calo degli aiuti diretti all’Italia che Bruxelles quantifica solo per il 2014-2020 a -4,8%, mettendo in crisi un settore, già fortemente compromesso dalla vorace competitività dei prezzi dei mercati esteri, che oggi più che mai è coesa e caparbia nella “lotta alla sopravvivenza”. Come riferimento agli aiuti diretti, Ciolas ha stabilito la strada dell’abbandono dei criteri di determinazione storici scegliendo la concessione sulla base del solo criterio della superficie,non considerando la produzione della  qualità e dell’occupazione che l’attività agricola genera. Rischiando così di favorire alcuni settori e di indebolire i comparti più specializzati o intensivi. Per questa ragione gli  agricoltori confidano nell’ importante figura dell’europarlamentare Paolo De Castro che potrà intervenire nel tentativo di riuscire a ottenere le modifiche, previste dal Parlamento Europeo, per migliorare la riforma della Pac.

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