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Primarie? No Grazie !!

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Il caldo fine settimana. Durante lo scorso week-end la delegazione del Pd, guidata dal segretario Pietro Risplendente ha incontrato il movimento costituitosi intorno a Franco Mercieri in vista delle future amministrative. Il Pd ha chiesto di accelerare i tempi del confronto per arrivare ad una decisione chiara in pochi giorni.
La discussione è proseguita la domenica seguente si è interrotta bruscamente. Mercieri non ha accettato lo strumento delle primarie come proposto dal Partito Democratico, il Pd non ha accolto l’idea di rinunciare al proprio simbolo e alla propria identità confluendo all’interno del movimento. Pare che i toni di voce si siano accesi.

Impegno per Turi. “Avevamo bisogno di tempo per far digerire al nostro gruppo le primarie – ci confida Vito Lenato – e che quelle modalità non andavano bene. Ci hanno detto che il nostro modo di fare faceva perdere tempo e così abbiamo replicato loro che potevano organizzarsi come meglio ritenevano opportuno. Si sono inalberati e sono andati via.” Cosa non andava nelle primarie? “Erano primarie chiuse agli elettori di centro-destra e questa cosa non potevamo accettarla anche se nel nostro gruppo la maggioranza è di sinistra restiamo un movimento trasversale.” Pare che i problemi siano sorti anche sull’idea del logo-simbolo da utilizzare? “Nel primo incontro il simbolo e le primarie non erano un problema ma se ne poteva fare a meno. Poi sono diventati determinati.” Capitolo chiuso e dialogo terminato? “Se ne andarono inalberati ma noi siamo tranquilli. Se vogliono dialogare noi siamo sempre disponibili a farlo”.

Partito Democratico. Vi siete inalberati? “Certamente. – conferma ai microfoni il Segretario Risplendente – Abbiamo intrapreso con Impegno per Turi un dialogo a più battute. Sabato noi abbiamo consegnato loro il nostro codice etico e abbiamo ricevuto lo Statuto del movimento. Domenica ci siamo rivisti e le porte del dialogo erano state chiuse. Un no secco alle primarie e al riconoscimento del nostro essere un movimento chiamato Partito Democratico.” Le primarie da voi impostate avrebbero spaccato il gruppo Mercieri poiché erano precluse agli elettori di centro-destra. Di questo ne eravate consapevoli? “No per nulla così. Le primarie che noi abbiamo inteso e vogliamo sono quanto più ampie e aperte possibili. Tuttavia la carica di Sindaco non può essere ricoperta da chi in questi anni ha governato con questo centro-destra e con questi risultati. Il Pd non può sostenere un candidato sindaco come la dott.ssa Lenato ad esempio. Inoltre – aggiunge Risplendente – la nostra era una bozza che poteva essere discussa e modificata. Non c’è stato invece nessun dialogo ma una chiusura netta.” Ma la motivazione dunque qual è? “Pare che lo strumento delle primarie non sia contemplato sul loro statuto, ma una discussione sul tema non c’è stata.”

Le proposte impossibili. Di proposte in questo periodo ne vengono fatte tante. Ne ascoltiamo di tutti i “colori”. Cene organizzate. Cene per caso. Fugaci pranzi nella città di Bari. Dialogare per comporre la lista e l’alleanza è davvero importante. Così importante che ci si dimentica quanto, a soli 3 mesi dal voto, possa essere ancora più apprezzabile dialogare con i cittadini e presentare loro dei progetti credibili. Impegno per Turi ha da subito presentato il proprio gruppo come una “aggregazione spontanea di alcuni cittadini che, prescindendo dalla loro appartenenza politica … non può identificarsi in un simbolo politico di destra o di sinistra che sia”. Se questa è da sempre stata la premessa, contrassegnata da una candidatura a Sindaco in pectore e un gruppo trasversale, come mai il Pd abbia potuto pensare al gruppo Mercieri “parte” di una alleanza più ampia o di area? Forse, come molti sostengono, da Sel ai ‘Consiglieri di prim’ordine’, a perder tempo è stato ed è proprio il Pd. Tuttavia anche Impegno per Turi ha bisogno di far chiarezza. In primo luogo come si può pensare che i Partiti dalla struttura nazionale possano dimenticare il loro essere confluendo silenziosamente in un movimento civico? Se gli incontri erano stati organizzati per un semplice scambio di idee, perché non invitare anche il Pdl o la Pugia Prima di tutto di Resta?

La forza delle primarie. Le primarie sono sempre state intese come un rischio. Un’incontrollabile idea che può vanificare i piani precostituiti. Nello scenario attuale potrebbero rappresentare una scelta vincente e obbligata soprattutto per il centro-destra. In primis perché Gigantelli, pur non avendo ancora dichiarato ufficialmente che si farà da parte, non potrà essere nuovamente il candidato sindaco, a meno che si scelga la via della sconfitta. In secondo luogo il centro-destra, a Turi vasto e forte non è mai stato così diviso fra aree, partiti e personalismi. La “guerra” delle primarie potrebbe divenire così la strada obbligata per unire e vincere. Dall’altra parte non si respira aria di guerra ma le primarie potrebbero dare certamente la giusta forza al Candidato Sindaco rappresentando una rampa di lancio per la vittoria finale. Provate ad immaginare le primarie fra Leogrande e Resta cinque anni fa? Sarebbero diventati comunque ottimi amici…forse in maggioranza.

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