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Giornata della memoria: Voci di vento- i bambini dell’olocausto

 voci di vento 25

Turi – Si è svolta mercoledì 25 gennaio,con due giorni d’anticipo rispetto alla commemorazione ufficiale dell’olocausto, lo spettacolo teatrale “Voci di vento – i bambini dell’olocausto”, presentato dalla Compagnia Arterà di Conversano.

Lo spettacolo, della durata di un’ora circa, si è tenuto presso l’aula magna della scuola media statale R. Resta ed è stato riproposto due volte: dapprima per i ragazzi delle classi terze e poi per quelli delle classi prime e seconde, rispettivamente alle ore 9:30 e 11:30.

La rappresentazione ha visto coinvolti: Annalisa Legato impegnata sia alla regia che come voce recitante, Chiara Liuzzi come voce recitante e cantante, Adolfo La Volpe alla chitarra ed oud, Antonio Latela ai tamburi a cornice e come voce recitante ed infine Carlo Quartararo come responsabile luci.

Lo scopo dello spettacolo è stato quello di portare a conoscenza gli studenti di una triste pagina della storia mondiale, quella dell’olocausto, che poco più di sessant’anni fa ha visto protagonisti anche ragazzi della loro età. Mediante racconti, giochi, canti sefarditi e della tradizione yddish, le figure presenti in scena hanno raccontato la quotidianità della vita nei campi di concentramento.

Nel corso dello spettacolo sono state affrontate varie tematiche con dei pro-memoria: chi sono gli ebrei? E la guerra? Come si viveva nel campo e come si giocava? Come fare a sopravvivere?

È stato ricordato come donne, uomini e bambini venivano portati via dalle proprie case per essere deportati nei campi, perdendo la propria identità, divenendo solo dei numeri. Il centro di raccolta degli ebrei era a Stoccarda, di qui la gran parte dei bambini veniva portata a Terezin, a 40 km da Praga.

I bambini di Terezin giocavano imitando quello che vedevano: giocavano ad indovinare quello che bruciava nei forni crematoi e “a camera a gas”ma non giocavano a fare i morti poiché circondati da cadaveri; i bambini però, nonostante la lotta contro al fame, le gelide temperature invernali e le afose giornate estive, dedicavano il loro tempo a scrivere poesie.

Tra le varie storie messe in scena, i ragazzi della scuola media sono stati colpiti maggiormente da un video concernente la testimonianza di una donna, Alice, che sopravvissuta ai campi nazisti grazie alla sua abilità nel suonare il piano, è riuscita a continuare la sua vita con grande ottimismo, apprezzando i doni che offre la vita, essendo sempre grata per qualsiasi cosa.

Il messaggio che si è voluto trasmettere è che frequentare i bambini è faticoso, ma non perché bisogna piegarsi per potergli parlare ma in quanto è molto difficile sollevarsi, mettersi in punta di piedi per giungere all’altezza dei loro sentimenti. Le storie narrate nella rappresentazione, sono il “filo” della vita di molti ragazzi. Alcuni fili si sono spezzati; altri sono stati riannodati. Qualsiasi sia stata la loro fine, è giusto che venga ascoltata proprio come una “voce di vento” per non dimenticare gli errori del passato.

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