Antonio Tateo e il suo movimento “Paese in Comune”
Turi – Continua la nostra intervista all’ex assessore e Coordinatore di Forza Italia Antonio Tateo all’indomani del terremoto politico che potrebbe scatenarsi dopo le dimissioni del vicesindaco Paolo Tundo.
Antonio Tateo, se lei fosse un amministratore in carica, cosa farebbe come primo atto nel 2012?
Ridurre i costi della politica locale. Senza voler fare demagogia, viviamo un momento di grossa crisi economica e i politici (anche locali) devono dare il buon esempio e un segnale di rigore. Non servono soltanto annunci ma fatti concreti. E’ vero che per fare l’attività amministrativa è indispensabile produrre proposte di delibere e atti utili all’attività dell’ente e che chiaramente implicano tempo e sacrifici da parte degli amministratori -eccetto chi vergognosamente e spudoratamente accumula assenze nelle sedute e nel palazzo-. Ma è pure vero che svolgere un ruolo politico-istituzionale deve essere autenticamente un “onore” e deve essere inteso come servizio alla collettività e mai dare l’idea che, per qualcuno, possa diventare una fonte di arrotondamento del proprio reddito e in alcuni casi una professione o un mestiere. Occorre quindi che i politici diano un chiaro segnale verso la direzione del risparmio dei costi della politica, lasciando però intatta la possibilità a ogni consigliere comunale di svolgere il proprio ruolo che è di controllo e di proposta. Tenuto conto che solo il costo dell’indennità di Sindaco e Assessori è stato di circa 80.000 euro per il 2011, proporrei la riduzione di almeno il 50% con l’equiparazione della misura tra i dipendenti e i lavoratori autonomi e/o liberi professionisti. Ritengo sia ingiusto che, ad esempio: un medico, un imprenditore, un libero professionista o una persona senza lavoro prenda il doppio di un lavoratore dipendente. Un’indennità mensile di 800 € per il Sindaco e di 200 € per l’assessore sono somme sufficienti e, soprattutto, dignitose per portare a termine al meglio le funzioni pubbliche in un comune come quello di Turi.
Ha rimpianti o qualcosa da rimproverarsi per il periodo da assessore e le successive dimissioni?
Quando si amministra, si fanno delle scelte che sono tradotte in atti amministrativi che sono deliberati in maniera collegiale. Nessun rimpianto, tanto lavoro, idee e iniziative concrete e qualche errore commesso in buona fede ma mai contro l’interesse pubblico o qualcuno. Semmai rimane qualche rammarico per non aver terminato e in alcuni casi avviate azioni amministrative contenute nel programma. Il 16 dicembre 2010 diedi le dimissioni “senza costrizioni ma con un forte senso di responsabilità” poiché mi resi conto che qualcuno… per oscuri motivi stava per mettere a repentaglio la continuità dell’Amministrazione com’è noto per approvare i provvedimenti in consiglio occorrono i numeri- ed è per questo che ritenni opportuno consentire a tutti di poter proseguire il cammino amministrativo pur nella consapevolezza che il lavoro da assessore fatto fino a quel momento era stato efficace, puntuale e aver dimostrato lealtà e professionalità -qualità rare nella politica a tutti i livelli-. Certo mi amareggia che nel corso di questi mesi tanti sono stati i consigli comunali in seconda convocazione e che il mio “passo indietro” sia servito a poco. Nel corso di questi mesi ho ricevuto tantissimi attestati di credito da parte di cittadini che hanno apprezzato le mie azioni. Ad ogni modo, più di ogni altra cosa rimane il dispiacere che certi comportamenti hanno compromesso definitivamente i rapporti e le relazioni personali.
Un ricordo piacevole e qualche amarezza della sua esperienza da assessore.
E’ stato un onore aver ricoperto la carica di Assessore del nostro Comune. Ed è per questo che tutti i momenti vissuti durante il mandato sono stati piacevoli perché li ho vissuti intensamente, con assiduità, presenza e con autentico spirito di servizio. L’amarezza è da ricondursi alle minacce di morte subite con il resto della Giunta per mezzo di posta elettronica e quelle successive con una telefonata sul mio cellulare alla presenza di mia moglie e del mio bambino. Per entrambi gli episodi furono presentati le denunce e l’Autorità Giudiziaria sta indagando. Auspico che quanto prima possa individuare i responsabili di tale infame e vile comportamento.
Gigantelli si ripresenterà secondo lei? Chi vorrebbe o potrebbe sostituirlo nel centro sinistra?
Ignoro nella maniera più assoluta la decisione che prenderà il Sindaco. Posso solo ipotizzare che nelle prossime settimane, egli con tutti i membri del PDL e quanti fanno o faranno parte dell’alleanza prenderanno la decisione in merito alla riconferma degli uscenti, delle primarie obbligatorie, delle opinioni degli eventuali partner dell’alleanza, delle legittime aspirazioni e attese dei tanti meritevoli a tale carica. Anche per il centrosinistra non sono informato delle candidature “in fieri” tranne che per notizie giornalistiche. Presumo che saranno indette le primarie. Chiunque è legittimato ad aspirare alla carica di Sindaco e gli aspiranti reali e presunti sono tanti ed è per questo che è quantomeno difficile fare nomi.
Cosa non ha funzionato nel progetto “Turi nel Cuore” e poi nel PDL?
Dobbiamo essere onesti intellettualmente: il gruppo di persone messo insieme per vincere le elezioni ha funzionato ma ha fallito per amministrare con coesione. Inoltre, a nulla sono serviti i numerosi tentativi fatti per recuperare il tempo perduto. Qualcuno vorrebbe ricostruire il tutto attraverso un’altra fusione a freddo e con le stesse persone. Secondo il mio parere sarebbe deleterio. Penso che per fare “politica” insieme, e farla bene, occorre un patto di lealtà tra donne e uomini affidabili, responsabili e competenti.
Antonio Tateo e “Il Paese in Comune” saranno presenti alla prossima competizione elettorale?
Il desiderio e la voglia ci sono. Valuteremo con tutti gli aderenti se ci saranno le condizioni per partecipare con una lista autonoma o in accordo con altri che sono portatori d’idee e programmi affini al nostro.
Ci può dare alcune anticipazioni concrete sul programma de “Il Paese in Comune”?
Come ho già anticipato, dopo le manovre del governo e prima di fare delle proposte concrete è necessario avere un quadro completo del bilancio del Comune. Qualcuno ha affermato che con la nuova IMU non cambierà nulla per le casse municipali. Auspico che sia così. Turi è ricca di proprietari d’immobili e la maggior parte delle famiglie vive in una casa di proprietà. La nuova imposta che andrà a ripristinare anche la tassazione sulla prima casa avrà un impatto considerevole su tutti dopo la revisione delle rendite catastali. La base è lo 0,4% del valore catastale dell’immobile se prima casa e lo 0,76% se seconda o terza e così via. I Comuni possono però variare in aumento o diminuzione di 0,2 punti percentuali l’aliquota dello 0,4%. Siamo agli sgoccioli del mandato e non sappiamo se si vuole abbassare l’aliquota IMU della prima casa allo 0,2% o lasciare tutto inalterato. Sarebbe una proposta concreta e andrebbe incontro alle esigenze di tante famiglie in difficoltà. Per fare questo è necessario valutare l’impatto sui conti. Ad ogni modo, ritengo che a Turi ci voglia una “cura da cavallo” per eliminare costi inutili della Pubblica Amministrazione Locale o quantomeno un’ottimizzazione di spesa superflua. Un concreto rilancio del nostro splendido Centro Storico con interventi mirati e una fiscalità locale di vantaggio per i privati e per gli operatori economici che vi abitano o che andranno a ripopolarla. Una cura attenta dell’ordinaria amministrazione quale ad esempio il verde pubblico, il decoro urbano e la manutenzione di tutte le strade del territorio comunale e degli spazi pubblici. La progettazione e sistemazione definitiva di Largo Pozzi e di altre opere pubbliche indispensabili per la vivibilità di tutti. Per quanto mi riguarda, sono convinto che possano essere finanziabili con un’imposta di scopo che avrebbe il pregio di avere una durata limitata nel tempo e darebbero tempi certi per la realizzazione dei lavori. Una cabina di regia per intercettare i finanziamenti diretti dell’Unione Europea con la presentazione di progetti mirati a “sportello” e un continuo monitoraggio sulle tante opportunità di finanziamento concesse dalle varie istituzioni sovra comunali che dalla periferia si dimentica molto spesso di fruirne. Una particolare attenzione alle politiche sociali verso gli anziani e interventi per i giovani, le attività produttive e la cultura. Infine, stiamo elaborando alcune proposte per i prossimi anni poiché è necessario pensare a progetti di crescita reali per Turi.
Il “Paese in Comune” cosa chiede ai turesi?
Di fare un’autentica riflessione e, soprattutto, un’attenta valutazione prima di dare il proprio consenso elettorale alle forze e alle persone che si proporranno. I cittadini, oggi, hanno maggiori possibilità di incidere sulla vita della propria comunità. La politica locale è divenuta più importante per la vita quotidiana degli individui. Infatti, verso le istituzioni territoriali s’indirizzano sempre più numerose domande, attese e proteste dei cittadini.