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CHIOSTRO DELLE CLARISSE: BUONA LA PRIMA

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Il progetto del chiostro delle Clarisse è risultato il migliore progetto nella provincia e per questo sarà in prima fila per poter partecipare alla procedura negoziata per ricevere i finanziamenti europei per una totale riqualificazione della nostra biblioteca. L’assessore D’Autilia spiega i progetti intrapresi dal nostro Comune in prospettiva futura integrando in maniera propositiva tutti i vari organi interterritoriali di cui fa parte Turi.

Il Pist finanzierà il restauro del chiostro delle Clarisse?

Siamo stati ammessi alla procedura negoziata dei progetti Pist, ci siamo qualificati primi nella provincia di Bari. Orainizia il percorso del progetto, perché finora sono state valutate solamente le “idee”. Obiettivo dell’amministrazione è realizzare in quella struttura dei laboratori per mantenere i contatti con la nostra cittadinanza e con la cittadinanze degli altri paesi; per riuscire ad ottenere finanziamenti da parte della comunità europea.

Il comune di Turi ha pronta già la progettualità perché utilizzata per l’area metropolitana. Il nostro progetto prevede una fruibilità nuova del centro storico e di tutta la zona del chiostro. La struttura diverrà un’unica complesso come era anticamente; per poter diventare un unico contenitore di biblioteca, di cinema, culturale; e che diventi anche un laboratorio.

Come si interfaccia il comune di Turi con i vari soggetti intercomunali?

Per la prima volta noi abbiamo messo insieme dei territori omogenei tra di loro, cercando di metterli in rete su tutte le attività locali ed extra locali. Abbiamo iniziato con la progettualità del Piano di Zona, siamo passati all’urbanistica con il Pist, l’abbiamo collegato alle attività culturali ed ambientali con il SAC nell’ambito di questo l’abbiamo collegato con l’attività del GAL.

Il punto di forza del percorso che stiamo facendo è di creare una struttura di base autonoma che poi cammini da sola. Abbiamo il turismo con dei percorsi ad hoc, se parliamo di masserie didattiche parliamo di pubblica istruzione e servizi sociali, se parliamo di sviluppo del territorio parliamo di urbanistica. D’ora in poi quando le nostre collettività dovranno fare collettività partiranno da questa base forte che è questo territorio che abbiamo vincolato in tutti i suoi aspetti e potrà fare un’ottima progettazione europea; infatti l’intento della comunità europea è fare una progettualità che serve per il territorio ma soprattutto che serva per far camminare con le proprie gambe quel territorio.

Con quali finalità si è realizzato la serata di “Incontriamoci al sud”?

La serata non era il classico incontro, abbiamo cercato di fare un lavoro prima della presentazione del progetto del piano di zona “Incontriamoci al sud”. Abbiamo messo insieme per la prima volta tutti gli operatori del piano di zona mettendo insieme le associazione di Turi che si occupano di queste problematiche.

L’intento dell’assessorato ai servizi sociali è di creare per qualsiasi attività futura che interessi i servizi sociali o meno, di creare delle cabine di regia. Abbiamo messo insieme questa cabina di regia, già sabato scorso; infatti hanno partecipato tutte le associazioni del progetto d’ambito e tutte le associazioni di Turi che hanno voluto partecipare. Per esempio i bimbi portati dall’associazione dei genitori hanno visto gli strumenti portati dal padre comboniano e c’è stato uno scambio positivo.

Quando metto insieme i progetti “Incontriamo al sud”, con “Famiglie accoglienti” che si occupa delle problematiche della famiglia, con “Pegaso in volo” che si occupa del problema dei diversamente abili e li contestualizzo in un mondo di associazioni locali, creo veramente integrazione.

Quel momento di sabato scorso è stato un momento importante per la nostra popolazione e per gli immigrati; però è stato anche qualcosa di più, un percorso che si è sviluppato e si svilupperà nel tempo di integrazione di enti e associazioni locali per uno sviluppo coerente del territorio.

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