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SETTEMRE 2011: IL COMIZIO DI GRISANTIS

De-Grisantis-in-comizio

“E si cari amici e amiche” – così inizia il comizio di Vito Nicola De Grisantis, con il suo classico stile: Jeans, camicia e maglia di calcio sulle spalle, mani libere che si muovono per dar voce ai suoi argomenti.

E’ UNA VERGOGNA LA MAGGIORANZA

Sembra quasi essere tornati indietro di cinque anni. “Effettivamente noi 5anni fa – un De Grisantis fiducioso e sorridente ricorda il passato – avevamo fiducia. Pensavamo che il futuro sarebbe stato radioso perché con il passaggio delle consegne al nuovo sindaco avevamo lasciato un patrimonio che se attuato avrebbe oggi fatto di Turi un paese diverso. Hanno distrutto tutto. Hanno distrutto i tronchi. E sì,  non hanno distrutto il prodotto ma hanno distrutto i tronchi. In questi anni a Turi si è verificato questo.”

È tornato Vito Nicola! “Correva la fine del mese di maggio del 2007 quando con un passaggio di consegne che non si faceva da chissà quanti anni io consegnai all’attuale sindaco un faldone di progetti finanziati: lasciai il Pug, lasciai un Pip, lasciai un progetto per la pubblica illuminazione, il progetto del cinema teatro da realizzarsi giù a largo pozzi, le chiese, il campo sportivo, il palazzetto dello sport, il chiostro dei francescani.”

Gigantelli per Nicola-Vito dunque poteva vivere tranquillo e sereno: “Bastava sedersi sul marciapiede e vedere realizzate le opere. Di questi progetti c’è ne ancora uno di 3milioni di euro a fondo perduto delle Acque meteoriche. Solo perché la regione li minaccia il progetto si farà.

“Ma non lo realizzeranno più loro perché fra 8mesi andranno a casa. Spero che vadano a casa spontaneamente cioè non si ripresentino. Loro non realizzeranno il progetto. Loro saranno belli e sistemati nelle loro case. Finalmente! ”

“Il più grande imbroglio e la più grande bugia che hanno detto e che non avevano soldi. Abbiamo lasciato una situazione finanziaria tranquilla.”

E’ UNA VERGOGNA … TINA RESTA???

Il progetto della pubblica illuminazione: “né la maggioranza né la minoranza hanno mai chiesto che fine avesse fatto quel progetto. Nessuno. Nessuno! Una vergogna perché quel progetto non avrebbe comportato un solo euro di spesa per il Comune di Turi e avrebbe permesso di rifare tutto l’impianto.”

Il progetto del teatro: “Neanche di questo progetto si è saputo più nulla. Nessuno ha mai chiesto, neanche chi nella minoranza sapeva. Nessuno!”

Il Pug: “Nessuno. Nessuno della minoranza ha mai chiesto conto del Pug che al Comune di Turi è venuto a costare e che avevano il dovere di adottarlo perché i soldi non si buttano. E nella minoranza c’è qualcuno che sapeva di questo… mha dov’è questo qualcuno! Non ha mai preso conto nessuno. Eppure da quella decisione di cestinare è iniziata la catastrofe. Quella pioggia prima e quel temporale dopo.

HANNO DA FARE… ALTRI FATTI

De Grisantis torna sul Pip: “Abbiamo lasciato il Pip. La cementificazione l’ha voluta questa amministrazione. Voluta! Qualcuno dice spudoratamente che De Grisantis è il sindaco della Cementificazione. Questa è la nomea che mi hanno dato.”

Mentre Nicola ribatte… “Lascia il Pip. Un Pip di 18 ettari. Era, adesso l’hanno portato a 24 ettari perché avevano da fare… ehmm – attimo di tentennamento – hanno da fare altri fatti.” “Sul Pip si gioca la distruzione di quell’albero che è la speranza e la fiducia dei giovani”.

“Oggi abbiamo il deserto” … “come il deserto che ho trovato io”.

TI AMO MA NON MI PIACI

Nicola ha un attimo di… delirio d’amore: “Oggi la Turi che vediamo è anche quella che non ci piace. La nostra città a noi non piace. A me non piace questa città. Io sono innamorato di questa città. Però questa città a me non piace. Perché l’hanno mal ridotta.”

DE GRISANTIS HA CERCATO DI SALVARE… LAMPEDUSA

De Grisantis continua a “difendersi” sull’urbanistica. In sintesi l’arringa difensiva afferma che il Piano Regolatore della Stefanachi, bocciato dal Tar, avrebbe fatto “piombare” Nicola nell’impossibilità di negare i permessi a costruire: “E quindi io, Sindaco Vito Nicola De Grisantis, mi sono trovato come il sindaco di Lampedusa, che dalla sère alla matìne, si è ritrovato con gli immigrati in casa, con le richieste dei cittadini, richieste legittime, alle quali io, cioè l’ufficio non poteva dire di no. Io ho cercato di salvare Lampedusa. Sì. Io ho cercato di salvare la nostra città con una variante che ha permesso di bloccare questa volontà di costruire espressa dai cittadini”.

Una riflessione dunque si manifesta spontanea: il Sindaco De Grisantis è andato “contro” la volontà dei cittadini? E dopo forse per questo…

“Dopo sono arrivati i signori. Eppure io – De Grisantis – nell’aiutare gli abitanti di Lampedusa accogliendo gli immigrati ho cercato di salvare la mia città. Ho salvato la mia città. I signori hanno portato indietro le lancette nel 75. Perché lì cerano persone che dovevano fare affari. Che hanno fatto in questi anni affari. Si costruirà tantissimo.

L’IO SOFFERENTE E GLI INFEDELI DEL COMUNE

“Ve lo dico io… Hanno annullato quel mio sacrificio che avevo fatto per salvare la città e buttando il Pug che avevo predisposto io.”

“io l’urbanistica l’ho subita. Loro l’hanno determinata. Io non passerò alla storia come il sindaco cementificatore. Se passerò alla storia passerò come il sindaco che ha degradato degli infedeli dell’ufficio. Gli ha degradati, facendo recuperare soldi al comune. Questa è la mia postazione nella storia. Io non ho voluto la cementificazione. Io l’ho subita.  Chi l’ha voluta sono questi signori, nomi cognomi e documenti adottati.”

GLI INFEDELI DEGRADATI

“Non a caso ancora oggi, sempre a proposito degli infedeli degradati da me e riabilitati da loro, oggi non si trovano i conti sugli oneri di urbanizzazione. Alcune imprese hanno pagate meno. Vuol dire che c’era qualcuno che era ritornato a giocare contro gli interessi del comune. Questa è la questione dell’urbanistica. Ma il danno maggiore resta il Pip”.

UN SINDACO E’ L’ULTIMA SPIAGGIA

Quando un Sindaco viene avvicinato da persone facoltose è perché vogliono un privilegio ci spiega Nico. Se viene avvicinato da gente comune è perché sono arrivati all’ultima spiaggia: “Mi chiedevano un lavoro ma io sapevo che lavoravo per loro e gli dicevo sto lavorando per voi. Vagli a spiegare che abbiamo avuto una amministrazione sciagurata”. “io ero riuscito ad avere quasi un milione di euro per fare le urbanizzazioni del Pip. Questi sono andati a Santeramo e hanno rifiutato un milione di euro. E’ una vergogna. Avevano in mente un solo progetto. Aiutare 2-3 amici stretti. Il Pip era uno ostacolo alla loro volontà di accontentare i loro amici.”

A DESTRA IL DISORDINE NELLE VENE E NEL CERVELLO

“Questa destra di Turi ha il disordine nelle vene e nel cervello. Altro che destra. Questi sono 11-12-13, poi lì è divenuto tutto variabile. Si sono messi lì. Hanno indossato la maglietta del centro destra. Ma questi di centro destra non hanno proprio niente. Cioè quei valori della destra non li hanno, hanno i valori del privilegio a tizio a caio e a sempronio.”

“In regione per illegali li presero e per illegali li cacciarono quando vollero accontentare A, B e C”

LA MINORANZA CHE NON E’ MAI ESISTITA

“Adesso c’è un deserto e un disordine maggiore del 2002. Su quella circonvallazione hanno consumato il danno peggiore per i nostri figli! Un danno che la minoranza che non è mai esistita non l’ha fatta pagare perché non è possibile. Una soprattutto una minoranza che dovrebbe essere lì a controbattere invece niente. E’ come se fosse tutta maggioranza. Maggioranza A e Maggioranza B. tanto che poi non si è capito più niente. Le migrazioni. Altro che gli immigrati a Lampedusa. Vorrei chiedere a lor signori datemi un solo motivo, non dieci, uno perché un giovane deve fermarsi a Turi?”

Qui De Grisantis, forse, cade un po’ di stile:

“Perché un giovane deve fermarsi a Turi e non prendere il primo treno e andare a Nord. E magari va in Afganistan con l’esercito e poi lo piangiamo quando torna morto”.

“Cosa possiamo dire a questi giovani? Non c’è motivo perché loro hanno distrutto tutto”

IL PESO DELLA COSCIENZA

“Spero che questo danno se lo portino sulla coscienza almeno fino a Maggio. Se lo devono portare sulla coscienza e questo deve rappresentare una loro spontanea rinuncia a ricandidarsi perché loro hanno amministrato malissimo.”

“E’ come se un albero di ciliegie fosse stato distrutto da un fulmine. Hanno distrutto il futuro. Che portino questo peso sulla coscienza. Quello di aver distrutto il futuro dei giovani.”

L’AFFONDO A BOCCARDI E LA CAREZZA A RESTA

“Ci tengo alla sicurezza delle persone. Il progetto della SS 172 è pronto. Boccardi non deve raccontare le chiacchiere. Di Pietro si complimento per il progetto con il sindaco De Grisantis. Le strade sono fondamentali per lo sviluppo economico di Turi”.

“Noi potremmo essere una comunità fortunata perché abbiamo due uomini nelle istituzioni. Abbiamo Onofrio Resta che per la verità dopo il mio sollecito qualcosa in provincia sta muovendo. E Michele Boccardi che farebbe bene a prendere a cuore il problema della strada… Le bugie non trovano spazio perché siamo in grado di leggere e scrivere… Le bugie non si addicono al suo viso… Boccardi non facesse solo le foto con il ministro su i giornali… non siamo più disponibili ad ascoltare promesse e a vedere fotografie… che non riempiono la pancia… Boccardi ti voglio bene ma i risultati devi portarli a casa… i fotografì nàn ne vògghie vedè cchiù ”

FICCARE LE DITA FRA I CAPELLI

De Grisantis è un fiume in piena: “Come faranno il bilancio l’hanno prossimo? Semplice ve lo dico io. Non lo faranno loro. Lo farà la prossima amministrazione che la prima cosa che deve fare è ficcare le dita fra i capelli e non sapere come fare perché hanno distrutto la cassa del Comune di Turi. Questa è l’amara verità che vi sto dicendo con 8 mesi di anticipo. Oggi non mi crederà nessuno… ma fra 8 mesi vi ricorderete delle parole che sto dicendo questa sera.”

Nico poi torna su i Boc affermando che è tutto positivo: “Abbiamo risparmiato 922 mila euro… Noi siamo sempre stati sempre in silenzio a fare i fatti come fate voi lavoratori in campagna, e vi state cìtte e camìne e scète ‘mbònde… il primo cittadino… deve vergognarsi. Non sono in grado di fare un provvedimento. Niente!”

MANCA LA PASSIONE: CI VUOLE UN… T V B

“Perché non c’è stata mai la passione. La passione che ha l’innamorato, l’uomo quando ama una donna ha una tensione interiore, c’è una propensione, si manda un messaggino, si manda un t v b…

… che sarebbe un ti voglio bene, ed è il ti voglio bene che è mancato in questi anni, non c’è stata la passione verso il proprio popolo, verso la propria gente. Abbiamo avuto delle figure che vediamo transitare. È mancata la passione. È mancato il t v b. La gente si vergogna di averli votati. Questi sono di centro destra? Togli centro destra! Sono dei personaggi che un giorno sono stati messi insieme e hanno vinto la partita. C’è il disordine mentre l’ordine dovrebbe essere un caposaldo della cultura di destra. Anche l’elettorato di centro destra non si riconosce più in questi signori.”

LA SFIDUCIA NELLA DESTRA E NELLA SINISTRA

“L’elettorato di centro destra non si riconosce più. Non si fida. Basta! Siamo sfiduciati. – De Grisantis interpreta la voce dell’elettore turese. Sembra accanto agli attori migliori per la notte degli Oscar – Ma non sanno cosa fare. Dall’altra parte la sfiducia nel centro sinistra: “ma come questi stanno distruggendo il paese e la sinistra dov’è.” Anche lì, un cumulo di macerie. Nel gennaio 2007 è stato realizzato un danno immane a livello di sogno. Mani certe e visi noti della sinistra storica turese hanno distrutto il sogno della sinistra a Turi. Sono quei signori che oggi si individuano come delle ombre aggirarsi intorno alle macerie del centro sinistra e sembrano da lontano tanti generali senza truppa perché non c’è più nessuno con loro. Perché hanno realizzato un danno politico immane. Immane!”

DE GRISANTIS LASCIA LA SINISTRA

De Grisantis e la sinistra? “Quella stagione si è conclusa definitivamente per me e io penso per molto tempo per la sinistra turese ad opera torno a dire di mani certe e visi noti della sinistra storica turese abituati all’auto distruzione. Per cinque anni la piazza luogo storico della sinistra è stata vuota. In consiglio comunale del Partito Democratico non c’è traccia. E’ una pagina bianca e tale resterà. Senza neanche uno scritto. Anche l’elettorato di sinistra è confuso”

Dunque cosa resta?

“Allora abbiamo questi di destra che hanno distrutto tutto, a Sinistra ci sono solo macerie, i giovani sono sfiduciati, noi a Turi siamo tutti sfiduciati. Se si aggiunge la crisi internazionale siamo tutti in crisi.”

MORIRE DA FESSI

“Ma che si fa ora? – si chiede De Grisantis – Noi ci dobbiamo salvare. Non dobbiamo morire da fessi. Abbiamo avuto una sfortuna ad avere questa amministrazione. Perché io… noi siamo innamorati di Turi. Non ci dobbiamo vergognare di essere di Turi… quello sta a Putignano, quello viaggi in Elicottero, quello così, quello colà, quello pensa alle lastre. Noi dobbiamo prima di tutto indignarsi. Dobbiamo dirglielo in faccia. Almeno fino a maggio non fateci seccare gli alberi, dopo di che andate via, non ricandidatevi più. Hanno messo a morire le nostre aspettative. Dobbiamo rimboccarci noi le mani e ritrovare la fiducia.”

IL PUGNALE DELLA SINISTRA

“Vogliamo una città aperta con le braccia aperte, siiii proprio come Domenico Modugno a Polignano. Questa è la città che vogliamo. Mi rivolgo ai giovani, voi dovete interessarvi di politica. Dovete essere protagonisti di questa città che a noi 50enni-60enni ci è stata affidata e noi oggi e voi domani abbiamo il dovere di lasciarla meglio di come ci è stata affidata. Certo – guardando i giovani presenti in piazza – incontrerete il modus vivendi dove il nemico è accanto e l’avversario di fronte. Quello più pericoloso è accanto, perché ti pugnala alle spalle. Nella sinistra turese questa è la regola quotidiana. Premesso questo voi avete il diritto-dovere di migliorare la politica.”

L’ATTACCO A “IMPEGNO PER TURI”

“Dico ai giovani avvicinatevi alla politica. Con umiltà e per fare pratica. Non si può fare l’amministratore pubblico se non si conosce… se uno non sa neanche cos’è una delibera e una determina che amministratore può fare… e non mi rivolgo ai giovani ma – Nico ci pensa e calibra le parole – ad una visione strana che c’è dell’amministrazione pubblica… ecco allora l’umiltà di capire e di conoscere. L’impegno in politica è importante. Io confido in voi e sono a disposizione di un progetto che abbia due finalità: lo sviluppo di questa città e la creazione di una nuova classe dirigente. Io sono pronto… io voglio vedervi sorridenti e fiduciosi. Dipende da noi. Ormai questi devono soltanto salvare gli alberi e badare che non secchi il prato della villa… ma il futuro deve essere gestito da noi. – e dopo 75 minuti il grido finale di Vito Nicola De Grisantis: “Evviva l’interesse generale a Turi”.

 




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