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“POTREI PUNTARE ALLA CARICA DI SENATORE”…

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L’imprenditore Antonio Coppi parla dei suoi progetti futuri

Chi è Tonino Coppi in questo periodo? Come si definirebbe: imprenditore, politico o cosa?

“Un imprenditore prestato alla politica. Lavoro due giorni la settimana a Roma come subcommissario al Consiglio per la Ricerca e la sperimentazione in Agricoltura, nomina ricevuta grazie all’interessamento dei senatori Gaetano Quagliariello e Paolo Scarpa, ai quali voglio un gran bene.”

Che caos intorno al PUG di Gigantelli. Che parere si è fatto?

“Leggo di emendamenti presentati da una giovane consigliere e approvati dall’Amministrazione perché, senza il suo appoggio, non avrebbe avuto i numeri per farlo ‘passare’. Questa decisione è stato un gravissimo errore che la presentatrice degli emendamenti si porterà dietro per tutta la vita. Questi tipi di comportamenti non faranno crescere mai Turi. E gli imprenditori farebbero bene ad andare via. Io, dal mio canto, vengo danneggiato da questa decisione e non potrò realizzare la struttura che volevo mettere su. Struttura che avrebbe creato 50 posti di lavoro. Insomma, cose dell’altro mondo.”

L’Amministrazione Gigantelli è quasi a fine mandato. Ci sono lamentele e riguardano le assenze reiterate del sindaco e la svogliatezza di alcuni esponenti della Giunta. Lei chi salverebbe?

“Si può essere assenti ma, al tempo stesso, essere sì fuori dal Municipio ma a leggere e aggiornarsi. Salverei Vito Totaro che lavora tanto e poi Franco D’Addabbo. Infine Paolo Tundo che, malgrado i suoi difetti, è una persona sicuramente pulita.”

In questo lustro mi dice quali provvedimenti ha preso Gigantelli che lei condivide e approva?

“Sicuramente l’adozione del PUG. L’hanno deciso, fatto e portato a termine, malgrado abbiano dovuto ingoiare la pillola molto amara degli emendamenti sui quali mi sono prima dilungato.”

Ci avviamo prima verso le Comunali e poi verso le Politiche. Tonino Coppi: candidato-sindaco o senatore della Repubblica?

“No, nella maniera più assoluta, alla carica di candidato-sindaco. Riguardo all’altra carica invece, io mi sento pronto a dare una mano. Qualora me la chiedessero, sono a disposizione.”

Lei appare legato sempre più al senatore Quagliariello. Ci parli di lui?

“Una persona di grande equilibrio, mai scorretta. Pesa le parole. Con lui e anche con il senatore Paolo Scarpa ho un rapporto basato sulla stima e sulla fiducia reciproca.”

Chi sarà il candidato-sindaco del centro-destra? E del centro-sinistra?

“Potrebbe essere Franco D’Addabbo, anche se non escluderei il nostro sindaco uscente Vincenzo Gigantelli, che potrebbe proporre la propria candidatura all’ultimo minuto. Onofrio Resta non vuole candidarsi e Michele Boccardi nemmeno. Quanto al centro-sinistra, di sicuro la signora Tina Resta, donna in gambissima,  della quale io ho molta stima. Ma devo dire che, a sinistra, c’è molta confusione e manca l’amalgama.”

Sembra che i turesi abbiano ri-scoperto Marinuccio dopo questa festa di sant’Oronzo. Lei cosa ne pensa?

“Marinuccio rimane sempre Marinuccio: un grosso personaggio che magari fra cento anni rimpiangeremo. Bisogna osannarlo oggi e io dico: meno male che c’è Marinuccio. Lui fa i fatti, non si ferma solo alle parole. Mi fa ricordare forse il più grande personaggio della politica turese: Vito Donato Valentini.”

Che ricordo ha degli scontri dialettici fra voi due?

“Io mi onoro di essere stato uno scolaro di Vito Donato Valentini. Da vice-sindaco gli facevo da portaborse ed ero fiero di farlo. Mi ha insegnato tante cose. Ripeto: un grande politico che ha voluto bene ai turesi. Un bene ampiamente ricambiato.”

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