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I MONDIALI DI CALCIO E LA STRADA DELLA MORTE

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L’ex sindaco Valentini: ‘Nel 1990 eravamo a un passo dall’inizio dei lavori’

Della vicenda statale dei trulli, Vito Nicola De Grisantis è convinto che la politica “non se n’è mai interessata da  oltre 40 anni”. Eppure, in oltre quarant’anni è accaduto di tutto. Il dott. Vito Donato Valentini, ex sindaco di Turi negli anni ’80, ricorda ai nostri taccuini che non più di ventuno anni fa, la statale era a un bivio, a un passo dalla cantierizzazione dei lavori per la messa in sicurezza del solo tratto Turi-Casamassima.

LA VICENDA – Correva l’anno 1990 ed il dott. Valentini era assessore ai Lavori Pubblici alla Provincia. Allora, come oggi, si correva col cuore in gola, lungo la statale 172 dei ‘Trulli’. La strada della morte. Allora, come oggi, correva e scorreva il sangue dei morti e dei feriti sull’asfalto irregolare e più insidioso della provincia di Bari.

Nel 1990 l’Anas consegna una perizia per “la eliminazione di pericolose viziosità altimetriche nel tratto ‘Casamassima-Turi’”. La perizia è il primo passo verso la cantierizzazione per la messa in sicurezza del tratto stradale. Poi, però qualcosa non ha funzionato, in particolare nei tempi tecnici e amministrativi.

Quella perizia dell’Anas fu approvata dall’allora giunta comunale con qualche mese di ritardo. Un ritardo, secondo Valentini, fatale per il prosieguo dell’iter verso la cantierizzazione dell’opera. L’Anas decise così di dirottare quei soldi altrove.

LA PERIZIA – Carte alla mano, scopriamo che la perizia redatta dall’Anas di Bari inerente i lavori di sistemazione del tratto Casamassima-Turi arriva a Turi il 15 marzo 1990. Dalla perizia si evince che i lavori successivi alla stessa e previsti per l’eliminazione delle “pericolose viziosità altimetriche consistono nell’allargamento della piattaforma stradale”. Si prevedono dunque “correzioni planimetriche del tracciato” e “l’allargamento della piattaforma stradale oltre al rifacimento del manto stradale nel tratto compreso tra i Km 1+350 e 5+015”.

All’arrivo della perizia, è chiaro fin dall’inizio – così come ricorda il dott. Vito Donato Valentini – che bisognava spingere sull’acceleratore per non perdere un treno di soldi e il progetto dell’Anas.

Invece?

La seconda Commissione Consiliare Permanente dell’amministrazione esamina la perizia dell’Anas con esito favorevole solo il 23 maggio 1990, due mesi dopo. Nonostante la delibera di giunta comunale del 27 settembre 1990 riconosca l’inderogabilità dei lavori. Tanto si legge in delibera: “la realizzazione dei lavori previsti corrisponde a inderogabili esigenze di natura viaria… il tratto interessato dai lavori di perizia (Casamassima-Turi, ndr) presenta un andamento particolarmente insidioso”.

Dalla delibera è altrettanto evidente che solo il 27 settembre 1990 la giunta comunale approverà la perizia dell’Anas, ben sei mesi e mezzo dopo la perizia dell’Anas (15 marzo 1990). Tempi troppo lunghi per un obiettivo così importante. Tutto quanto farà slittare i tempi di approvazione dell’iter successivo.

Tra l’altro all’epoca, il provvedimento doveva passare dalla Sezione Provinciale di Controllo. Questo accadrà solo il giorno 11 ottobre 1990, in contraddizione rispetto a quelle “inderogabili esigenze”.

Nel frattempo, tra una partita di calcio e un’altra, l’estate dei mondiali in Italia scorre veloce e il tempo passa; l’Anas avrà quindi deciso di dirottare i soldi altrove, per altre “inderogabili esigenze”. “Evidentemente la statale dei trulli non è così urgente !” – avranno pensato i periti dell’Anas.

Valentini, a distanza di ventuno anni è convinto che se l’amministrazione all’epoca avesse accelerato, il progetto sarebbe stato cantierizzato. “Senza dubbio!” – esclama sicuro – “e avremmo evitato un ulteriore spargimento di sangue e morti, così come accade ancora oggi. Almeno sul tratto Turi-Casamassima”.

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