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“TUTTA LA VITA” IN LIBRERIA

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Presenze irrisorie per un’autrice che vive tra Roma e Lisbona e che è stata considerata una delle scrittrici contemporanee migliori. Nel salotto letterario di Alina Laruccia, sabato 17 è stato presentato “Tutta la vita” di Romana Petri, romanzo di sentimenti e di memoria storica, vissuti attraverso la vicenda di un amore “eterno” tra Alcina e Spaltero.

 

Quando il passato è ormai lontano, quando i ricordi non sono più felicità, quando la solitudine non fa più compagnia, può un bacio rappresentare ‘tutta la vita’? La risposta è data dalla stessa Alcina quando, ripensando al fugace momento di un bacio, decide di lasciare l’Italia e raggiungere Spaltero in Argentina. Quel bacio “lungo che Spaltero le aveva dato sul cancello prima di partire…”. Spaltero, uomo d’azione di undici anni più giovane, che la amava fin da bambino, era, come Alcina, un partigiano che ha vissuto la fine della II Guerra Mondiale. Dopo questa parentesi, decide di lasciare la sua terra e di trovare fortuna in Argentina. Lascia quindi la donna che per due anni vive sola con il cane Vinciguerra in una casa abitata solo dai ricordi dei genitori scomparsi e del giovane fratello Aliseo.

Alcina comprese che doveva trovare il coraggio di cambiare “ne va di tutta la mia vita”. Non riuscirà mai a farlo completamente, ma comunque inizierà a vivere e, in Argentina, lei, con il suo universo fatto solo di passato e Spaltero il giovane partigiano che vive proiettato nel futuro, saranno capaci di amarsi per tutta la vita.

“Chi scrive e chi legge ha il dovere di dare memoria alla storia, perché nulla si deve dimenticare” – ha commentato l’autrice spiegando la vicenda storica che abita il suo romanzo. Le vicende di sangue della giunta militare argentina del dittatore Videla, incidono nell’esistenza dei personaggi del romanzo stesso.

Il testo rappresenta quindi lo specchio della Storia del Novecento appena trascorso fatto di guerre, rivoluzioni, repressioni, emigrazioni e dittatura, ma è soprattutto la cronaca di un grande amore suggellato da un bacio, da una promessa, dalle parole e dalla musica di una canzone “che io ti fischiavo sempre: Parlami d’amore Mariù. Ma io ho fatto sempre affidamento su quel bacio, quasi un suggello. Era quello il significato. Quel bacio che a momenti mi portava via il fiato… ”.

Romana Petri ha pubblicato vari romanzi e raccolte di racconti con i quali ha vinto i Premi Mondello, Rapallo Carige e Grinzane Cavour ed è stata finalista al Premio Strega. Le sue opere sono state tradotte in Francia, Inghilterra, Stati Uniti, Germania, Olanda e Portogallo. È editrice (Cavallo di Ferro) e traduttrice oltre a collaborare con il Messaggero. Vive tra Roma e Lisbona. Le figure di Alcina e Spaltero protagonisti di “Tutta la vita” sono state già incontrate in “Alle case venie” (Marsilio), opera con la quale la Petri è stata finalista al Premio Strega 1998.

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