CIMITERO: LA DENUNCIA DI UN NOSTRO LETTORE
Riceviamo e Pubblichiamo.
Ieri mattina, sul marmo, gli oggetti non c’erano più. Spariti, anche il biglietto di Maria.
Da altre tombe, facendo un breve giro nel Cappellone di Sant’Oronzo, ho visto che c’erano fiori di plastica senza portafiori, crocifissi lasciati in tombe vuote.
Che paese siamo, se non riusciamo a garantire rispetto e decoro neanche a coloro che ci hanno preceduti e non ci sono più?
I viali del cimitero sono invasi da una vegetazione impazzita che sta provando a soffocare tutto, c’è un abbandono che colpisce, stride, grida indignazione. Sentivo parlare chi è tornato dall’estero: il primo pensiero sono i cari defunti, e non è solo un dovere.
E il cimitero, persino le Cappelle affidate ?! alle Confraternite ,sono in uno stato pietoso.
Ho provato a dir loro che in fondo ai vivi importa ben poco di chi è laggiù, tranne quando si deve incassar denaro. Anche e soprattutto in nero.
Dignità, rispetto, ordine… parole desuete. Denunciare il furto di oggetti di poco valore economico farebbe ridere, ma io penso a mio padre, che non ha più i suoi ricordi. Noi sappiamo che ci sono, anche se non fisicamente. E hanno un valore inestimabile.
Chi non ha rispetto per il suo passato non ha futuro.
Grazie.
Alina Laruccia