CARCERI: AUTOMEZZI SENZA BENZINA E MANUTENZIONE
In tale contesto qualche accenno è stato fatto anche ad un’altra questione che ormai si trascina in una maniera inquietante, e che riguarda la fatiscenza di moltissimi mezzi di trasporto detenuti ridotti ad un ammasso di rottami che continuano a camminare, violando le più elementari norme di sicurezza stradale e mettendo a rischio l’incolumità dei detenuti trasportati e del personale di Polizia Penitenziaria.
Sicuramente molti automezzi, se dovessero essere controllati dagli Uffici della Motorizzazione verrebbero fermati, in quanto sembrerebbe che per alcuni furgoni, sarebbe scaduto il collaudo (affidabilità).
Si vuole rappresentare che tale controllo è fondamentale perché un automezzo possa circolare, poiché si viola l’art. 80 cc 14 del codice della strada che prevede una sanzione di 159.00 € nonché il fermo amministrativo del veicolo fino a superamento collaudo, fermo restando che in caso di eventuale incidente stradale l’assicurazione non ne risponde.
In questo contesto, si sono aggiunte ulteriori grane poichè non vengono pagati i fornitori, e quindi questi sgangherati mezzi sono rimasti a secco di benzina o fermi nelle carceri o officine in attesa di manutenzione.
È impossibile viaggiare per detenuti e personale di Polizia Penitenziaria sui furgoni blindati che hanno i finestrini sigillati, ma non hanno l’aria condizionata funzionante, tanto da trasformarsi, con il caldo, in camere a gas.
La stessa situazione di Turi e vissuta anche negli altri Istituti della Regione, da Lecce a Taranto, da Foggia a Bari, da Brindi a Trani.
A Lecce i furgoni camminano con le gomme talmente usurate che si può intravvedere la tela in acciaio, come pure la maggior parte degli automezzi ha raggiunto e superato i 500.000 km. E molti automezzi sono fermi poiché non ci sono i fondi per pagare le riparazioni.
A Foggia automezzi semi nuovi sono fermi nelle officine in attesa dei soldi .
Abbiamo notizia che personale di Polizia Penitenziaria in servizio a Bari impegnato in una traduzione di detenuti verso Firenze è rimasta bloccata perché è finita la benzina; per poter ritornare a casa sono stati costretti a pagare di tasca propria la benzina; anche a Bari sono diversi gli automezzi fermi in attesa di manutenzione a causa della mancanza di fondi.
A Taranto stessa situazione tanto che dalla giornata di ieri sono bloccate le card del gestore di carburanti e se la situazione non si sblocca la benzina per il trasporto dei detenuti la dovranno pagare i Poliziotti Penitenziari; anche qui come in altri posti molti automezzi sono fermi poiché mancano i soldi per la manutenzione.
Il SAPPE ritiene che se la situazione non si sbloccherà al più presto siano a rischio le traduzioni dei detenuti anche per raggiungere le aule di giustizia, oppure gli Ospedali che scateneranno le proteste molto accese e pericolose da parte di questi ultimi. Per questi motivi il SAPPE chiede all’Amministrazione Penitenziaria di sanare la difficile situazione economica inerente sia il rifornimento di carburante che la manutenzione degli automezzi al fine di riportare un minimo di sicurezza sulle strade, nonché prevenire rischi all’incolumità dei detenuti e del personale di Polizia Penitenziaria, che si precisa effettua tale servizio in forte carenza di organici e con scorte molto spesso al di sotto dei livelli minimi di sicurezza. Infine il SAPPE in questi giorni scriverà a tutti i Prefetti della Regione informandoli in maniera dettagliata della situazione in quanto responsabili della sicurezza pubblica.