LEOGRANDE: INSIEME CON FIDUCIA PER TURI
Il Pug potrebbe approdare in Consiglio nella prima settimana di Luglio. Con o senza i voti dell’opposizione?
“Il PUG, secondo quanto comunicato dal sindaco, approderà in Consiglio per l’adozione il 18 giugno prossimo. Con o senza i voti dell’opposizione dipenderà dalla maggioranza. L’opposizione ha dimostrato un grande senso di responsabilità e di sensibilità verso questo strumento urbanistico essenziale per il nostro territorio. C’è stata da parte nostra un’ apertura a 360 gradi nei confronti della maggioranza, avanzando delle proposte che secondo noi sono migliorative della bozza presentata. Nell’ultima riunione dei capigruppo, nella quale si doveva trovare un accordo per presentare un emendamento condiviso che accogliesse le nostre proposte, non ci è sembrato che il sindaco fosse ben predisposto. Soprattutto sullo spostamento delle zone F e delle zone M, per le quali sembra che ci sia una situazione blindata, cioè non si vogliono modificare. Aspetteremo la successiva riunione dei capigruppo prevista per martedì prossimo, per capire qual è la volontà dell’amministrazione. Certo il sindaco sta perdendo una buona occasione per approdare ad un provvedimento importante condiviso da tutti, maggioranza e opposizione”.
Impegno per Turi, il movimento civico guidato da Mercieri, ha ora sede in Via XX Settembre nello stesso luogo che vedeva il comitato elettorale di Mimmo Leogrande e Turi Migliore. Mimmo Leogrande sarà ancora lì?
“Per come sono andate le cose, il luogo non offre buoni auspici. A parte la battuta, ho già avuto modo di dire quello che penso di Franco Mercieri, che, bisogna ricordare, nell’ultima tornata comunale del 2007 mi ha affiancato in un ruolo importante durante la campagna elettorale. E’ sicuramente una di quelle persone che servono per avviare un processo nuovo di considerare l’amministrare la cosa pubblica. Ci sono però dei presupposti del suo movimento che mi lasciano perplesso, primo fra tutti quello di avviare questo processo con persone nuove cioè che non abbiano avuto già esperienze politiche. Non mi sembra che sia la strada migliore e lo dico non perché io sia un “vecchio” della politica ma perché ritengo che sia essenziale creare un connubio tra le nuove idee e la vecchia esperienza. Non credo che Mimmo Leogrande sarà ancora lì, per il semplice fatto che è stato posto un veto appunto perchè sono vecchio della politica”.
Su quali basi Mimmo Leogrande vorrebbe costruire il prossimo futuro amministrativo di Turi e con chi?
“Molte volte mi fermo a riflettere su quello che sarà il prossimo futuro amministrativo di Turi. E quale potrebbe essere il mio ruolo. Anche se da una parte c’è chi pensa che per poter far parte di un gruppo bisogna essere nuovi e dall’altra c’è chi ritiene che bisogna necessariamente appartenere ad un partito politico, io sicuramente ci sarò. Penso ad un progetto che si chiami “LA BUONA POLITICA”. Un progetto che si basi prima che su programmi, candidati sindaci, lista già fatta, si basi, dicevo, su alcuni semplici ma fondamentali principi quali: confronto, grande senso di responsabilità, impegno, fiducia. Confronto perché bisogna ricollocare la politica tra le persone. C’è bisogno di amministratori che, oltre che nel palazzo, devono stare tra la gente cercando di capire quali sono i problemi che bisognerà affrontare, quali i suggerimenti che possono arrivare, a rischio di prendersi qualche rimbrotto. Grande senso di responsabilità e impegno perché ora più che mai c’è bisogno di gente che senta appieno il ruolo che è chiamato a svolgere e lo deve fare con il massimo impegno possibile, concentrandosi sul raggiungimento degli obiettivi senza soluzione di continuità. Non è semplice, ma bisogna farlo se vogliamo far crescere questo paese. Fiducia, principio fondamentale. Occorre trovare un’idea condivisa per stare insieme e poter amministrare per 5 anni senza ricatti, tradimenti. Questa idea si deve necessariamente poggiare sulla fiducia reciproca dei partecipanti, sulla trasparenza dei comportamenti, sulla onestà intellettuale di ognuno, non è necessaria una dichiarata appartenenza ad un partito politico e non è un presupposto soltanto dei cosiddetti “nuovi della politica”. La stesura del programma, la scelta dei protagonisti deve essere fatta successivamente tra coloro che sentono di sposare questi principi e che hanno voglia di mettersi in gioco. Per fare tutto questo, è vero che c’è bisogno di nuovi protagonisti, di giovani, soprattutto di donne ma anche di vecchi attori della vita politica. Non è possibile escluderli a priori. Questa esperienza di opposizione mi ha formato molto. Ho avuto la possibilità di apprezzare molto alcuni colleghi della minoranza, soprattutto quella storica, con i quali abbiamo condiviso tutte le problematiche del comune, abbiamo studiato insieme i provvedimenti, abbiamo condotto, checché se ne dica, una opposizione forte ma per niente strumentale, molto spesso costruttiva. Molto ho imparato da loro, dal confronto che ho avuto con loro. Qualcosa ho anche dato. Colleghi dei quali io mi fido ciecamente. Così come loro si fidano ciecamente di me. Allora mi chiedo, e ci siamo chiesti perché dobbiamo essere fuori da questo processo? Che cosa abbiamo da rimproverarci? NO, anzi, affermo che queste risorse, la nostra esperienza, la coerenza dimostrata in questi anni rappresentano un bagaglio dal quale non si può, non si deve prescindere. Riteniamo di appartenere a quella schiera di persone che posseggono quei principi della “buona politica” e che hanno il dovere di partecipare a questo nuovo processo. E noi non ci sottraiamo a questo impegno: siamo lì a confrontarci su questo progetto, di questo parliamo molto appassionatamente, con un forte desiderio di innovare, migliorare, non di chi deve fare il sindaco o l’assessore o chissà cosa. Sarebbe bello se questo progetto fosse condiviso spontaneamente soprattutto, come dicevo prima, da giovani e donne volenterosi e pieni di idee di cui c’è veramente bisogno. Il programma lo si forma insieme, il candidato sindaco lo troviamo insieme, creiamo prima quel clima di fiducia necessario, dopo tutto sarà più semplice. Noi aspettiamo fiduciosi”.
Molti contestano a Mimmo Leogrande di essere un “eterno indeciso”…
“Indeciso rispetto ad una posizione politica, o meglio partitica? Ritengo che in questo momento non sia necessaria. Le mie idee, tutt’altro che indecise, le ho esposto nella domanda precedente. Il mio comportamento in questi anni è più che una risposta alla indecisione che mi viene rimproverata”.
Referendum. Cosa ne pensa?
“La questione dei referendum è molto più complicata e non può essere affrontata con poche parole. Comunque, in generale, ritengo che l’acqua è un bene di tutti e deve essere gestita in modo da garantire a tutti la sua utilizzazione. Sul nucleare il disastro giapponese può convincere anche coloro che erano favorevoli alla sua utilizzazione a cambiare idea. Infine, il legittimo impedimento sembra un banale tentativo di discriminare alcune figure davanti alla legge. Voterò SI a tutti i referendum”.
Come valuta l’ultimo risultato delle amministrative a livello nazionale?
“I risultati delle ultime consultazioni sono un segnale evidente di voglia di cambiamento, sembra che sia cominciata l’era post berlusconiana. Spero comunque che sia l’area moderata a prevalere. Aspetteremo altre consultazioni per verificare”.