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CARCERI SOVRAFFOLLATI: BARI PRIMO IN ITALIA

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Riceviamo e Pubblichiamo.


Non era mai accaduto da nessuna parte, ma domenica scorsa il carcere di Bari, ormai il più affollato d’Italia, ha chiuso poiché non c’erano più posti a sedere e nemmeno in piedi.

Ormai la situazione insostenibile in camere dove potrebbero essere ospitati 6,7 detenuti ne sono stati stipati fino a 20.

Nelle sezioni ordinarie camere di 4 posti, vengono riempite con 10 detenuti ed i letti a castello raggiungono il muro a quasi 5 metri da terra.

Dopo anni di lotte per chiudere la II Sezione lager del carcere di Bari, si pensava che la situazione potesse anche se in minima parte migliorare.

Invece no, a fronte di circa 190 posti regolamentari disponibili (considerata una sezione inagibile), il carcere di Bari ospita  circa 530 detenuti quasi il 300% in più.

Tutto ciò sta creando una situazione incandescente che potrebbe esplodere in qualsiasi momento con danni incalcolabili per tutti.

Anche se per il momento in maniera pacifica, iniziano le proteste dei detenuti che per ora rifiutano il vitto, oppure sbattono le pentole alle inferriate, ma non vogliamo immaginare cosa possa succedere se la situazione non trova alcun sbocco soprattutto con l’arrivo della stagione estiva.

Infatti proprio il caldo oltre ad aumentare le tensioni genera malessere, condizioni igienico sanitarie da terzo mondo, con rischio concreto di epidemie, senza dimenticare il reale pericolo di vita che corrono i detenuti che  la sera per dormire scalano le brande, (situate in fila per 4, come si diceva prima a circa 5 metri da terra,) qualora durante la notte dovessero cadere.

In questo contesto si possono ben immaginare le gravi difficoltà operative in cui incorrono i Poliziotti Penitenziari di Bari costretti ad un superlavoro, senza che però si sia rinforzato l’organico che già in condizioni normali, risulta ampiamente insufficiente.

A seguito di tale superlavoro iniziano le defezioni da parte del personale di Polizia Penitenziaria che non c’è la fa più, per cui si chiede un immediato e non più rinviabile intervento dell’Amministrazione Centrale, (considerato che l’attuale Provveditore regionale, appena insediatosi, non può far molto), teso a sfollare almeno 150 detenuti.

Purtroppo il Carcere di Bari è la punta di iceberg della drammatica situazione che si vive nelle carceri pugliesi, ove monta la protesta della popolazione detenuta che si aspetta provvedimenti di clemenza da parte del Governo.

Attualmente a fronte di circa 2300 posti disponibili in regione sono ristretti quasi 4400 detenuti, e ciò la dice lunga sul peso che la regione puglia deve sopportare in materia di sovraffollamento di detenuti a livello nazionale, mentre l’organico della Polizia Penitenziaria è carente di almeno 500 unità.

Ormai tutti i mass media conoscono l’enorme divario tra posti regolamentari e presenze di detenuti, ma leggere per esempio che a Foggia su 370 posti ci sono oltre 700 detenuti, a Lecce su 660 posti ci sono quasi 1400 detenuti, a Taranto su 315 posti ci sono  640 presenza, e persino in piccoli Istituti come Turi, a fronte di 100 posti si registrano oltre 160 presenza. Purtroppo ci si è assuefatti anche  ai numeri dimenticando che dietro ad ogni numero c’è una persona che vive la propria vita in condizioni  terribili talvolta essendo anche innocente, e questo dovrebbe far riflettere, poiché vengono violati diritti primari sanciti dalla Costituzione Italiana che non è certo un pezzo di carta che si esibisce quando fa comodo.

In questo periodo c’è un’altra situazione che dovrebbe far riflettere  sono le decine di arresti effettuati dalle Forze dell’Ordine nei confronti delle persone ospitate presso i centri di prima accoglienza, a partire da Bari,   che cercano di scappare con ogni mezzo.

Il SAPPE, sindacato autonomo polizia penitenziaria, maggior sindacato di categoria, si aspetta risposte adeguate alla gravità della situazione; se non ci saranno preannuncia sin da ora che nei prossimi giorni ci sarà  una grande manifestazione di protesta davanti il penitenziario di Corso DE GASPERI, con gesti eclatanti ed estremi.

Bari,lì 08.06.2011    

Il Segretario Nazionale

Federico PILAGATTI

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