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DALLE PAROLE AI FATTI. PERCORSO NEI 150 ANNI

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“Unità d’Italia. Dalle parole ai fatti!”. È questo il titolo del lavoro esposto all’interno dell’ITES “S. Pertini” di Turi e realizzato dai ragazzi dell’istituto. “È un progetto della prof.ssa Aurelia Palmisano”, ci spiega il dirigente De Leonardis accompagnandoci lungo questo percorso nella storia d’Italia che va a completare la conoscenza storica dei ragazzi avviata anche attraverso la visita dei luoghi storici nella città di Torino.

Dal triennio della sezione A, al biennio, i ragazzi della Palmisano sono stati coinvolti in un lavoro di analisi e ricerche di fonti che raccontassero l’unità d’Italia vista dal sud, se così si può definire. I personaggi, i gruppi, i sentimenti che li hanno animati, le emozioni che hanno scaturito i rivolgimenti storici che hanno mosso uomini o giovani locali ad entrare nella pagine della storia nazionale. Sono nate così le interviste realizzate a un docente, ad un rappresentante politico, il sindaco di Conversano Giuseppe Lovascio, ad un rappresentante di associazioni, il presidente del Centro Studi prof. Domenico Resta, ad una casalinga, uno studente, un rappresentante ATA, e al presidente Colaprico per raccogliere memorie di volti e parole che nelle cittadine del sud-est barese hanno raccontato il sentimento Italiano.

Da documenti originali a copie, disegni, canti patriottici e rappresentazioni di personaggi o eventi che hanno caratterizzato questi 150 anni è possibile imbattersi in considerazioni che difficilmente si leggono nei libri di storia. È il caso della nostra vicina Polignano. “Polignano aderì al movimento risorgimentale – si legge nel documento affisso- ospitando una squadriglia della setta dei Filatelfi e gli “emuli di Catone”. Dopo la soppressione del vescovado, iniziò una fase critica per l’economia della cittadina. Durante il periodo di Ferdinando II, Polignano divenne centro di focolai di ribelli. Nel 1862 il consiglio municipale decise di associare la nome della cittadina la dicitura “a Mare”, sottoscritta da Vittorio Emanuele II. In quegli anni prese a radicalizzarsi il fenomeno del brigantaggio attorno alla figura del polignanese L’abbate, poi ucciso in masseria Carbonelli, al confine col territorio di Conversano”.

Segue un elenco degli iscritti nella carboneria di Noicattaro, documenti sul fenomeno del Brigantaggio nel Meridione, sui provvedimenti presi nei confronti dei briganti ed ancora la cartina della prima linea ferroviaria del Regno d’Italia e dell’Italia pre- unitaria. Un salto nella storia, o negli ultimi 150 anni della nostra storia, che si lega in maniera indissolubile a quella nazionale, tracciando un solco che rimane nella memoria di chi l’ha vissuta e nei suoi posteri.

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