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A PADOVA …MARATONA DA RECORD IN 2h52’41”

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Stavolta l’aveva promesso prima di tutto a se stesso, anche se nell’ultima settimana aveva lanciato chiari segnali di “battaglia” anche ai suoi amici-sostenitori. E tre giorni dopo il suo 29° compleanno Giuseppe non poteva davvero farsi un regalo più bello e, forse, anche più indimenticabile: un regalo che ha impiegato quasi tre ore per scartare ma che alla fine  “mi ha ripagato dei tanti sacrifici fatti in questi ultimi 4 interminabili mesi, che sono anche l’ennesima dimostrazione di come, ancora una volta, con impegno e determinazione, non c’è davvero nulla nella vita che ci sia precluso raggiungere”.

Con il numero di pettorale 842 e facendo forse ricorso alla scaramanzia “ho deciso di gareggiare con la stessa canotta di gara che avevo indossato a Verona nella maratona del personale…e, sarà stata una coincidenza o no, ha portato davvero molto bene…non lo so ma quella canotta avrà un qualcosa di magico” si è schierato con i circa 3000 partecipanti.

08.45 in punto, i maratoneti si sono avviati in direzione di San Giorgio delle Pertiche, in provincia di Padova ad essere attraversata dai corridori.

Giuseppe passa al 1° rilevamento cronometrico di Camposampiero (km. 8,3) in 34’37’’ con una media di 4’07’’ al km “una media di un paio di secondi più veloce di quella studiata a tavolino nel briefing tecnico del sabato pomeriggio ma che è stata il frutto del ritmo forzato nei primi 2 km in cui ho dovuto subito spingere il “motore” per cercare di agganciare in fretta il primo dei gruppi inseguitori. Poco dopo il 5° km, nella “confusione” del primo ristoro, mi sono ritrovato con alcuni metri di vantaggio sul gruppone, che se non ricordo male comprendeva una cinquantina di atleti, ed a quel punto da un lato la ragione mi diceva di aspettarli per cercare di risparmiare ancora per un po’ le energie per provare l’allungo dopo il decimo chilometro mentre l’istinto mi consigliava di lasciar perdere sin da allora quel punto di riferimento (che invece mi era tornato molto utile alla precedente Maratona di Treviso) e di cominciare ad effettuare la rincorsa verso il personale già dal quel momento…e così ho preso fiato, stretto i denti ed iniziato a far girare le gambe”.

Gara che procede senza particolari sussulti e dopo l’attraversamento dei comuni di Massanzago e Borgoricco i maratoneti si ritrovano al passaggio al “giro di boa” della mezza-maratona (km.21,097) dove il ventinovenne portacolori della DOF Amatori transita con il tempo parziale di 1h28’09’’.

E fin qui nulla di eccezionale nella gara di Giuseppe senonché, nello stesso momento in cui in testa alla corsa si inizia a scatenare la bagarre, dal 25° km. la sua gara si trasforma in una cronometro individuale in cui ogni atleta che lo precede diventa un obiettivo da raggiungere il più in fretta possibile e dove passa dalla quarta alla quinta marcia sentendosi come se quello fosse il suo giorno perfetto.

A Sant’Andrea di Campodarsego e Reschigliano gli atleti passano tra il calore straordinario della gente che da loro quella marcia in più di cui, anche per quest’anno, i maratoneti hanno potuto godere complice anche una giornata festiva (Domenica delle Palme) e soprattutto soleggiata.

Giuseppe continua a guadagnare posizioni su posizioni. Cadoneghe, al 35° km., è l’ultimo paese “di frontiera” prima di addentrarsi nel “fortino” di Padova dove in testa alla corsa è già entrata nel vivo la “battaglia finale” per le primissime posizioni. Giuseppe intanto continua la sua corsa contro il tempo ed ormai anche lui inizia ad intravedere i primi cartelli, incoraggianti e rassicuranti al tempo stesso, di inizio del territorio comunale della città di Sant’Antonio “a quel punto non potevo più tirarmi indietro, sapevo che stava venendo fuori una bella prestazione cronometrica ma al tempo stesso mancavano ancora 6 km. al traguardo,che in una maratona sono proprio quelli più importanti, anzi sono quelli decisivi”.

Ed ormai più nulla può rallentare la rabbia agonistica del maratoneta turese, neanche un durissimo tratto finale di un chilometro e mezzo (quasi tutto in pavè!!) nel pieno centro storico della città, che arriva a percorrere il rettilineo finale con un’espressione che sa di un misto tra incredulità e gioia “Ricordo le urla della gente, il suono delle trombe, la voce dello speaker che annunciava il mio arrivo…ricordo che mi sono messo le mani davanti alla bocca per lo stupore di una “battaglia” che stavolta avevo non vinto ma stravinto…ricordo di aver quasi pianto di gioia negli ultimi 50 metri perché in quei 10 secondi che mi separavano dalla linea dell’arrivo mi sono tornati in mente, tutti in un flash, quei tanti anni di fatica, sudore, sofferenza e sconfitte che in quel momento potevo dire erano stati il giusto dazio da pagare per un giorno di gloria atteso da ben 13 lunghissimi anni!!!”.

Giuseppe Dell’Aera ha tagliato il traguardo della 12^ edizione della Maratona di Sant’Antonio con lo straordinario tempo di 2h52’41” che gli vale ampiamente il suo nuovo primato personale sulla distanza (migliorandosi, dunque, di 3’51” rispetto alla prestazione di Verona del 2007). Ottimo anche il piazzamento in classifica generale dove si colloca al 56° posto assoluto ed al 6° nella graduatoria FIDAL della categoria TM (18-34 anni). Alla fine la sua media al chilometro sarà di 4’05”, mentre la velocità media di riferimento sarà di 14,69 km/h. Tutti parametri e valori immediatamente non comprensibili per i “non-esperti” ma che stanno a dimostrare che quella di Giuseppe domenica mattina è stata davvero una prestazione “da incorniciare” dopo circa un anno e mezzo di assenza da gare su questa impegnativa distanza.

A chi dedichi questa “vittoria contro il tempo”?? “Beh, senza pensarci due volte, sicuramente la dedica va alla mia nipotina Melissa di 3 anni che purtroppo, a causa della distanza che ci separa, vedo davvero molto poco durante l’anno. La scorsa settimana l’ho vista tramite Skype ed il sorriso che ha fatto quando mi ha visto sul monitor del portatile mi è rimasto talmente impresso che è stato il punto di forza che mi ha aiutato a non sentire la fatica e la tensione di questi interminabili ma “maledettamente” fantastici 42 chilometri corsi in una domenica in cui, da essere una come tante altre, per una volta mi sono sentito anch’io “quasi” un campione!!

 

 

 

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