ALLA SCUOLA MEDIA PER PARLARE DI DONAZIONE
“Prevenire è meglio che curare”, recitava un famoso slogan pubblicitario, ma anche se è trascorso diverso tempo da quando veniva ascoltato in televisione, risuona ancora fortemente attuale ed appropriato quando si vuol parlare di temi che riguardano la salute umana.
La FIDAS, da 20 anni come associazione sul territorio turese, accoglie fortunatamente un numero sempre crescente di iscritti, ma come tutti possono immaginare, è necessario un continuo rinnovo di presenze perché “non tutti possono donare oltre i 65 anni di età”.
Necessarie, pertanto, si inquadrano queste campagne informative nei confronti di ragazzi che, adolescenti, sono spesso guidati in comportamenti devianti solo per sentirsi più grandi, per far parte del gruppo. Iniziare quindi a far comprendere l’importanza di uno stile di vita lontano dalle classiche trasgressioni giovanili può salvare non solo la vita del prossimo, delle persone a loro più care, ma anche la propria.
Perché di questo si tratta. Dare speranza di vita e di salvezza a chiunque ne abbia bisogno. Dalla donazione del sangue, alla donazione degli organi, i ragazzi delle terze classi si sono dimostrati interessati ed incuriositi da questa chiacchierata che, seppure a tratti dura nei contenuti, è stata specchio di una immagine di società giovanile che risulta a volte inadeguata per la donazione del sangue.
La facilità nell’uso di alcolici o nell’acquisto di droghe, dalle più leggere alle più pericolose, compromette spesso l’individuazione di nuovi donatori. Pertanto utile è parlare e porre questi nuovi soggetti sociali dinanzi a delle responsabilità che li accompagnerebbero per il resto della loro vita. Donare, infatti, non è solo un gesto saltuario o periodico. Donare è regalarsi uno stile di vita consapevole e rispettoso di se stessi, perché solo così è possibile essere d’aiuto per gli altri.