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“PEREGRIN D’AMORE”: AFFINATI E IL SENTIMENTO ITALIANO

peregrin

Cosa significa essere italiani? È questo il titolo che ha accompagnato l’incontro tenutosi presso la Biblioteca Comunale di Turi nel pomeriggio di domenica 7 aprile.

Organizzato dal Presidio del Libro di Turi, nella persona della sua responsabile Alina Laruccia, ad introdurre il tema del concorso “Cosa significa essere italiani?” l’autore Eraldo Affinati con il suo “Peregrin d’amore”, opera di edita da Mondadori.

Un concorso che ha visto il coinvolgimento delle scuole non solo turesi, ma anche di Conversano, Casamassima e Sammichele e che ha interessato anche tanti adulti, sentitisi coinvolti nel rappresentare, attraverso le proprie passioni artistiche, il sentimento dell’essere italiani.

Non poteva mancare, in apertura a questa “passeggiata” lungo le vie della cultura italiana, accompagnati dal presidente dell’Ass. Bersaglieri di Turi, Alberto Lenato, un accenno alle note che rappresentano la nostra patria. L’Università della Terza Età di Turi, infatti, ha aperto l’incontro cantando “l’Inno di Mameli” e “Le Campane di San Giusto”, chiudendo con un omaggio all’autore offerto dalla sua presidente, prof.ssa Carmela Vittore.

Come far arrivare nelle menti dei giovani italiani il significato che l’Italia e il sentimento di unione rappresentano?

Eraldo Affinati lo ha chiesto agli autori della letteratura italiana. Ha chiesto a loro, alle loro vite, alle loro scritture di raccontare l’unione d’Italia e dei popoli che la abitavano. Lo ha chiesto a Dante e Petrarca, Boccaccio e Leopardi, Campana e Fenoglio; ma, partito da Castel del Monte, non si limita a interrogare le loro pagine. Pellegrino nei luoghi della nostra letteratura, trasformati e resi quasi irriconoscibili dalla modernità, gli accadono le avventure più incredibili: spiega San Francesco a una giovane prostituta nigeriana, Marco Polo agli adolescenti afghani della Città dei Ragazzi; crede di riconoscere Laura fra i ciclisti che scalano il Monte Ventoso e uno dei giganti di Giambattista Vico nei bassi napoletani.

Attraverso la lettura di alcuni passi tratti da “Peregrin d’amore” i presenti hanno compiuto questo viaggio lungo la letteratura e la lingua italiana. “È un viaggio compiuto con diversi compagni di viaggio” – commenta Alina Laruccia a cui aggiunge Affinati “nei luoghi simbolo di ognuno di loro. Per scriverlo – chiarisce l’autore – sono andato a ricercare i luoghi dove hanno vissuto. È un reportage completo dell’Italia e del mondo di oggi, attraverso gli autori della letteratura italiana”.

La letteratura, quindi, ha funto da legante tra l’Italia di ieri e l’Italia di oggi, guardata, forse, con oggi diversi dai contemporanei. Curiosi, come creativi e tutti diversi tra loro i lavori presentati nel concorso che il Presidio del Libro ha realizzato. Chiedendo a tutti “Cosa significa essere italiani” i ragazzi della scuola “P. De Donato Giannini”, “R. Resta” e dell’I.T.C. “Sandro Pertini” di Turi, insieme agli studenti del II Circolo Scolastico “Rodari” di Casamassima, della “Forlani” di Conversano e dell’Ist. Comprensivo di Sammichele, hanno partecipato al concorso.

Racconti, poesie, disegni o cortometraggi, tutti hanno rappresentato il sentimento dell’essere italiani. Nella sezione adulti, sono risultati vincitori Toni Capurso, Rossana De Grisantis, Lorenzo Gassi, Girolamo Angela Teresa e Fabio Zita.


Omaggio all’evento…PEREGRIN D’AMORE ovvero Cosa significa essere italiani.

 

Percorro,in macchina,la strada che mi conduce a Turi, dove lo scrittore Eraldo Affinati ci attende per la presentazione del libro “Peregrin d’Amore” e che con il quesito “Cosa significa essere italiani”,ha dato  spunto per indire il medesimo concorso letterario,promosso dal Presidio del Libro di Turi e rappresentato egregiamente dalla gentilissima Alina Laruccia.

Nel caldo pomeriggio di domenica 10 Aprile 2011,la nostra campagna si è già vestita di bianco,di un bianco che racchiude tutti i colori della natura,della nostra terra e che emana una luce di vita,di amore per la stessa vita che mi rende felice ed orgogliosa di essere figlia di questa magica terra.

Nell’accogliente salone della Biblioteca Comunale di Turi si anima l’evento,un nutrito e composto pubblico attende l’inizio della serata e ..”.sotto il cielo degli scrittori d’Italia”…si avvia un meraviglioso viaggio,che l’autore compie manifestando il desiderio di “indagare lo scarto tra la vita e l’arte”,animato da interventi di un pubblico attento e interessato.Attraverso un linguaggio scorrevole ed incisivo, Eraldo Affinati,ha narrato,l’orgoglio ed il senso di essere Italiani.

Dalla sua “Città dei ragazzi” abbiamo colto la sensibilità e l’amore di un uomo che si pone al servizio degli altri e che la lingua italiana è il suo fulcro dell’essere italiano.

Un grande senso di stima e riconoscenza per averci regalato un’aria nuova,restituendo a tutti i presenti un senso della realtà, rinnovato e più consapevole dell’essere italiani.Un grazie di cuore ad Alina Laruccia,bella persona di raffinata intelligenza e rara sensibilità,perchè con i suoi modi gentili e la sua competenza professionale ha saputo creare il giusto clima di familiarità e cultura.

Questo incontro ha lasciato in me scene di una nuova impronta di italianeità,donando alla mia anima un significato denso e rinnovato di valori e tradizioni,spesso assopiti ma sempre vivi in ognuno di noi.

Un doveroso e sentito ringraziamento all’Associazione Bersaglieri di Turi e un plauso al coro dell’Università della terza età che con le note dell’Inno di Mameli,ha riunito i nostri cuori ed il nostro orgoglio sotto un unico tetto…la nostra amata Italia.

 

Rossana De Grisantis

 

 

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