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“LA SPERANZA NON DELUDE”. LAUDATI IN CHIESA MADRE

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Numerosi hanno risposto all’invito diffuso da Don Giovanni Amodio per l’incontro con il Procuratore della Repubblica di Bari, dott. Antonio Laudati. Adulti e ragazzi si sono riversati in Chiesa per accogliere il messaggio di speranza che attraverso l’esperienza di Laudati, l’appuntamento vuol diffondere.
“In questo tempo e in questi giorni di preparazione alla Santa Pasqua, è necessario rinnovare la speranza nella nostra anima- commenta Don Giovanni – sottolineando la necessità di rinnovarci come Uomini e come Donne, per divenire tali non solo a parole, ma anche nei fatti”. Accanto a lui, il direttore della Gazzetta del Mezzogiorno, dott. Giuseppe De Tomaso che ha aperto accompagnado la discussione sull’argomento della legalità. Dalle parole di un cristiano, quale si presenta il procuratore, si evince l’attenzione che lui per primo, poi la società, necessita per una ripresa e per un accenno di rinnovamento. “Rispettando anche solamente i 10 comandamenti conosceremmo una società diversa. Siamo in un tempo dove si uccide coloro al quale doni la vita, o si uccide colui il quale ti da’ la vita. Si ruba, si commettono atti impuri… Solo rispettando invece le 10 regole della cristianità non si conoscerebbero questi peccati” – commenta Laudati. Ed è stata una lunga chiacchierata, qualla che il procuratore, coadiuvato da De Tomaso e il pubblico presente, ha tenuto sul tema della legalità e della giustizia. “Dobbiamo interrogarci sul ruolo dell’uomo e del cittadino, in questo periodo che si presenta come una lunga Quaresima”. Il suo colore è il viola, colore del dolore e della sofferenza. Sinonimo di una dura e continua lotta per superarla e per vincere il comune sentimento di superficialità che la caratterizza. Ma lottare e cercare di migliorare la società non significa solo guardarla e attender che questa cambi, piuttosto agire, ognuno di noi, per migliorarla. Forti le voci di alcuni presenti che non hanno mancato di sottolineare come spesso, però, il clima che si respira, soprattutto nei piccoli centri come il nostro, è di paura e di scarsa fiducia nei confronti della giustizia. Dall’abuso edilizio alla continua crescita della micro criminalità, rappresentano la più forte preoccupazione per i turesi ma, come lo stesso procuratore ha sottolineato, “solo se tutti, cittadini e magistratura, collaborano insieme si può avere la possibilità e la speranza di sconfiggerla”. Dai bambini agli adulti, tutti sono stati catturati da questo invito a non perdere mai la speranza per creare una società diversa e migliore. All’incontro hanno partecipato anche gli altri sacerdoti di Turi, i rappresentanti politici e il coro dell’Università della

Numerosi hanno risposto all’invito diffuso da Don Giovanni Amodio per l’incontro con il Procuratore della Repubblica di Bari, dott. Antonio Laudati. Adulti e ragazzi si sono riversati in Chiesa per accogliere il messaggio di speranza che attraverso l’esperienza di Laudati, l’appuntamento vuol diffondere.
“In questo tempo e in questi giorni di preparazione alla Santa Pasqua, è necessario rinnovare la speranza nella nostra anima- commenta Don Giovanni – sottolineando la necessità di rinnovarci come Uomini e come Donne, per divenire tali non solo a parole, ma anche nei fatti”.
laudati_11Accanto a lui, il direttore della Gazzetta del Mezzogiorno, dott. Giuseppe De Tomaso che ha aperto accompagnado la discussione sull’argomento della legalità.

Dalle parole di un cristiano, quale si presenta il procuratore, si evince l’attenzione che lui per primo, poi la società, necessita per una ripresa e per un accenno di rinnovamento. “Rispettando anche solamente i 10 comandamenti conosceremmo una società diversa. Siamo in un tempo dove si uccide coloro al quale doni la vita, o si uccide colui il quale ti da’ la vita. Si ruba, si commettono atti impuri…
Solo rispettando invece le 10 regole della cristianità non si conoscerebbero questi peccati” – commenta Laudati.

Ed è stata una lunga chiacchierata, qualla che il procuratore, coadiuvato da De Tomaso e il pubblico presente, ha tenuto sul tema della legalità e della giustizia. “Dobbiamo interrogarci sul ruolo dell’uomo e del cittadino, in questo periodo che si presenta come una lunga Quaresima”. Il suo colore è il viola, colore del dolore e della sofferenza. Sinonimo di una dura e continua lotta per superarla e per vincere il comune sentimento di superficialità che la caratterizza.
Ma lottare e cercare di migliorare la società non significa solo guardarla e attender che questa cambi, piuttosto agire, ognuno di noi, per migliorarla. Forti le voci di alcuni presenti che non hanno mancato di sottolineare come spesso, però, il clima che si respira, soprattutto nei piccoli centri come il nostro, è di paura e di scarsa fiducia nei confronti della giustizia. Dall’abuso edilizio alla continua crescita della micro criminalità, rappresentano la più forte preoccupazione per i turesi ma, come lo stesso procuratore ha sottolineato, “solo se tutti, cittadini e magistratura, collaborano insieme si può avere la possibilità e la speranza di sconfiggerla”.
laudati_9Dai bambini agli adulti, tutti sono stati catturati da questo invito a non perdere mai la speranza per creare una società diversa e migliore.
All’incontro hanno partecipato anche gli altri sacerdoti di Turi, i rappresentanti politici e il coro dell’Università della Terza Età che ha chiuso la serata.

 

 

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