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INAUGURATA LA MOSTRA SUL RISORGIMENTO

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Domenica 3 aprile, presso la sede del “Centro Studi, Storia e Cultura di Turi”è stata inaugurata la mostra “Risorgimento e Unità d’Italia – documenti dal sud”, organizzata in collaborazione con la “Società di Storia Patria per la Puglia” , sezione Conversano – Noicattaro, con il patrocinio del Comune di Turi.  Il percorso didattico affrontato nei pannelli esposti si è caratterizzato in modo itinerante: partito il 16 marzo a Conversano, si concluderà a Turi il 16 aprile, per proseguire a Noicattaro, a Rutigliano e a Noci, in date da concordare.

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É stato raccolto materiale con riferimento al nostro territorio, il sud-est barese, e al periodo storico compreso tra il 1799, anno della Repubblica del Regno di Napoli, fino alla fine dell‘800, con accenno all’affratellamento degli italiani nella guerra del 1915-’18.

 

“Il fine è stato quello di valorizzare il ruolo di un territorio e di una regione all’interno del Risorgimento italiano; il primo interlocutore è stata la scuola che è, poi, anche il fine.

Per capire l’insieme dobbiamo fare un percorso storico complesso che ha alla base un cammino doloroso: ci sono state, infatti, le guerre, le violenze, prima dell’Unità. La memoria storica va considerata come memoria storica complessiva, perché le idee si possono capire solo nel loro preciso contesto storico. Attraverso quelle idee, giacobine, mazziniane, carbonare si sviluppa la società.”, ha precisato il Prof. Vito  L’Abate,  presidente della “Società di Storia Patria”.

Negli anni ’90 del 1700 arrivano in Italia le idee “giacobine”; tra il 1860 ed il 1915 ci saranno le importanti riforme francesi.

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Sono stati analizzati alcuni aspetti: l’alleanza degli intellettuali napoletani che fondano la Repubblica Partenopea repressa dai Borboni che faranno un’ecatombe, i cosiddetti “Martiri del ‘99”, impiccati nella piazza del mercato di Napoli ( a Conversano saranno distrutti gli stemmi nobiliari e a Putignano sarà eretto “l’Albero della Libertà”); la diffusione attraverso sette segrete dei Moti Carbonari. Anche a Turi i carbonari del “La Nuova Sparta” si riuniranno presso “Villa Menelao”.

 

I moti carbonari falliscono perché secondo Mazzini non c’è la partecipazione delle masse popolari. Inizia l’educazione del popolo e dei giovani alle idee libertarie.  Il 1848 segna una nuova illusione di libertà con la costituzione concessa da Ferdinando IV. Il re tradirà queste aspettative e inizieranno nuove repressioni.

Nella Masseria Caracciolo si riunivano i liberali della provincia di Bari. Verrà arrestato il turese Vincenzo Orlandi.

Nel 1860 ci sarà la famosa Spedizione dei Mille da Quarto che sconfiggeranno i Borboni.

Alla spedizione partecipa Francesco Raffaele Curzio, capitano, deputato e poeta di Turi.

Con l’annessione di Napoli al regno d’Italia nel 1860,  i vescovi non riconoscono il nuovo governo per la ‘questione romana’.

Il vescovo conversanese Giuseppe Maria Mucedola giura, invece, fede alla costituzione. Non firma per il ritiro della costituzione, è un vescovo ‘patriota’: il governo libero va congiunto a ragione, a virtù, a legge, a religione, patria e fede.

Con le nuove municipalità e la riorganizzazione sociale e politica, ci sarà l’espansione cittadina, la sistemazione dell’area sanitaria, sarà fatto il municipio nei vecchi conventi con affreschi risorgimentali; cambierà la toponomastica.

Va ricordato che lo “stile eclettico” (fusione di antico e moderno) della seconda metà dell’800 sarà diffuso dall’architetto conversanese  Sante Simone, attivo anche a Turi.

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