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L’ASSOCIAZIONE SUNFLOWER IN AZIONE

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Proseguiamo questa settimana il viaggio tra le diverse associazioni turesi allo scopo di realizzare un quadro chiaro e pertinente all’universo associazionistico del nostro paese, per capire quali sono i progetti, le difficoltà e i sostegni che queste ottengono dalle autorità locali. Questa volta abbiamo ascoltato Giovanni Dell’Aera, portavoce della Sunflower.

Come e perchè nasce l’associazione Sunflower?

“Noi proveniamo da un’altra associazione che si chiamava Girasole e ad un certo punto abbiamo deciso di fondare una nuova e più ampia associazione, così è nata la Sunflower che si occupa di molti e svariati temi. Ci interessiamo ad esempio di organizzare feste, ma anche di temi più concreti quali potrebbero essere raccolta firme o mostre d’arte. Ultimamente abbiamo anche collaborato con un’associazione di Conversano che si occupa di persone con problemi psichici, nel concreto li abbiamo aiutati a vendere dei manufatti che questi pazienti realizzano nel loro centro di terapia.

La sua associazione ha potuto in qualche modo contare sull’aiuto delle autorità politiche locali?

“Noi, come Sunflower, siamo nati ufficialmente nel luglio dell’anno scorso e diciamo che non abbiamo avuto modo di relazionarci con loro più di tanto. Ciò dipende anche dal fatto che provenendo come già detto da un’altra associazione e avendo già avuto modo di vedere come agiscono le autorità locali, preferiamo starcene alla larga perchè quando ci siamo rivolti a loro anche solo per avere una piccola sede per qualche incontro, finiva sempre che ci sbattevano la porta in faccia oppure ci facevano false promesse, in pratica non siamo stati mai aiutati. Con la Sunflower è successo una sola volta che abbiamo chiesto aiuto, cioè quando abbiamo organizzato la mostra d’arte in piazza avevamo bisogno di allacciarci per qualche ora alla corrente elettrica del Comune per illuminare meglio l’evento, ci è stato risposto che la cosa non era fattibile”.

E perchè allora, secondo lei, in altre circostanze e con altre associazioni le autorità locali si mostrano ampiamente generose?

“Non per fare polemica, ma sappiamo da molto tempo che i soldi destinati alle associazioni, in questo paese vengono spartiti solo tra alcune associazioni. Non è mai stato spiegato in presenza di tutto il mondo associazionistico turese quali e quanti fondi sono a disposizione e per quali attività. A Turi, io penso, sono presenti molte associazioni seriamente impegnate e, anche una piccola parte di quei fondi, sarebbero utili a migliorarne l’operato. Ad esempio il Comune ha molti locali che potrebbero diventare sedi di associazioni, ma il discorso è che le attuali autorità elargiscono piaceri solo a quelle associazioni dalle quali sanno già di poter avere un appoggio politico”.

Quindi è tutto un fattore politico?

“Si è proprio così. E in merito posso apportare la mia esperienza passata ai tempi del gruppo Girasole allorchè durante la Sagra delle ciliegie, che è risaputo essere un momento particolare per l’arrivo di molti forestieri nel nostro comune, volevamo esporre e distribuire un DVD pubblicitario gratuito sul nostro paese. Ci rivolgemmo pertanto all’assessore Tateo il quale ci rispose che in merito non era il Comune a prendere decisioni e perciò dovevamo rivolgerci all’associazione Turi in evidenza. Mi diressi personalmente a parlare con i rappresentanti di questa associazione e mi fu risposto che per realizzare la nostra idea era necessario acquistare uno stand al costo di cinquecento euro. Io risposi che quella era una cifra esorbitante tanto più se si considera che la nostra presenza e la nostra iniziativa non aveva alcun fine di lucro. Doveva essere solo un’esposizione con lo scopo di valorizzare Turi agli occhi della gente di fuori. A quel punto ci fu fatta una proposta: ci avrebbero abbassato il prezzo dello stand di duecento euro in cambio della nostra presenza, per fare numero, ad un convegno di un politico di centro-destra realizzato dalle autorità comunali. La nostra risposta a questa proposta fu negativa e perciò noi non realizzammo più il nostro progetto. È questo il motivo per cui, ogni volta che sento dire che l’attuale amministrazione tende ad aiutare le associazioni, so per certo essere una cosa falsa, al massimo la cosa funziona solo per i loro affiliati. Pechè chiederci dei soldi? Visto che non siamo un’associazione a scopo di lucro, e avendo intenzioni propositive nei confronti della collettività se non ci rivolgiamo al Comune o all’assessore di turno a chi dovremmo rivolgerci?”

Quindi anche in quel caso vi fu chiusa la porta in faccia?

“Precisamente, l’assessore, come si suol dire, ci riempì di un mucchio di chiacchiere e poi tutto finì in una bolla di sapone”.

In questo momento, la Sunflower come si sta muovendo, ovvero cosa sta organizzando?

“In questo momento abbiamo trovato una collaborazione con l’Unitalsi di Turi, con la quale ci diamo una mano nella realizzazione delle nostre opere benefiche. In ogni caso devo dare atto ai ragazzi della Pro-Loco che sono stati gli unici che davvero ci hanno aiutato proprio in quella sera della mostra d’arte in cui avevamo bisogno della corrente elettrica, la Pro-Loco ci permise di usufruire dell’elettricità necessaria. Ciò la dice lunga, visto che anche la sede della Pro-Loco in fondo è un locale del comune e il diniego era stato dato dall’assessore D’Addabbo”.

Mi sa che la vostra associazione riesce a raccogliere molti giovani.

“Si, infatti siamo arrivati ad una sessantina di iscritti tra sostenitori e attivisti. Di questi ultimi se ne contano una quindicina e in ogni caso stiamo cercando di allargare ulteriormente il gruppo”.

Complessivamente appartenete o vi sentite vicini a qualche area politica?

“Assolutamente no perchè all’interno della nostra associazione ci sono in realtà un sacco di idee differenti tenute insieme dalla voglia di fare qualcosa di positivo per il nostro paese”.

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