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SI COSTRUISCE E … SI MANDA IN ROVINA

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Se una comunità non funziona, non progredisce, siamo contenti di addossare la colpa alla nostra classe politica, sia di maggioranza che di opposizione. Generalmente è così ma ho precisato, nel precedente intervento, che per produrre attività sportiva sono indispensabili tre ingredienti: strutture, competenze e risorse.

Premesso ciò è pur vero che la nostra classe politica dal ‘70 ad oggi, tranne l’eccezione di un delegato allo sport, non ha mai avuto un consigliere comunale con competenze tali da proporre e realizzare progetti a basso profilo economico ma usabili. È pur vero che la classe dirigenziale delle società calcistiche non può certo andare in Paradiso. Il risultato più prestigioso dal ‘70 ad oggi è stato nel 1996 vincendo il campionato di ‘Promozione’, ma il titolo fu venduto alla vicina Conversano per Lire 7milioni.

Perché? Da allora solo tentativi. Addirittura un anno Turi aveva due squadre in terza categoria. È segno di coesione o di separazione? La solita guerra tra poveri. A Turi, purtroppo, non va di moda lo slogan “Lo sport unisce, ma non divide”. Molte volte si sfrutta lo sport per infastidire l’avversario, perché purtroppo tutti mastichiamo di calcio, di pallavolo, di nuoto, di atletica ecc… Viviamo in pianta stabile nel ‘Bar dello Sport’.

In questi giorni, si sente spesso dire: “Stavamo meglio quando stavamo peggio”.

Noi nati negli anni ‘50 siamo i veri promotori del famoso ‘68, quante speranze! Con le nostre filosofie dovevamo cambiare tutto. A Turi vivevamo liberi di pensieri ed azioni. Come dimenticare le interminabili partite di calcio a Largo Pozzi e nella villetta, dove oltre a smarcare l’avversario dovevamo stare attenti al vigile che arrivava con la bicicletta per sequestrare il pallone. A Largo Pozzi la porta era segnata da due pietre e la larghezza era infinita.

E come dimenticare la nascita della pallavolo.

La prima maglietta color blu a maniche corte anche d’inverno. Si giocava sempre a Largo Pozzi (asfalto) e lo spogliatoio era il garage dei genitori di Saverio Chiarappa. La società era denominata Circolo Culturale Turi.

Giovani con tante speranze che tra una alzata, una schiacciata e un sacco di sfottò e risate, sognava il palazzetto dello sport. Il leader della squadra era l’indimenticabile e prematuramente scomparso Michele Resta, per lui il Bari era ‘LA BARI’. Che tempi!!!

Il suo sogno era l’insieme dei nostri sogni. Purtroppo i sogni sono stati spazzati via da un maestrale che ci ha mandati tutti in ‘verticale tesa’. Si è battuto con tutte le sue energie, da consigliere e da assessore comunale, per realizzare il Palazzetto in via Casamassima, ma… ora sorgono appartamenti e villette a schiera. Michele non ha mai visto il PALESTRONE in via Cisterna. Ce ne fossero tra i nostri politici attuali di persone così!

Vi propongo un excursus storico dal ‘70 ad oggi, in merito alle strutture sportive e agli sport praticati a Turi.

STRUTTURE

Anni ‘70: CAMPO DI CALCIO.

Anni ‘80 – ‘90: 2 CAMPI da TENNIS. CALCETTO IN TERRA POLVEROSA. CAMPO POLIVALENTE senza strutture. Pista di atletica in tartan.

Anno 2009: PALAZZETTO DELLO SPORT, PISTA CICLABILE.

Anno 2010: PUNTO SPORT.

ATTIVITÀ

Anni ‘70/’80: CALCIO (campo comunale), campionati di 2^ e 1^ categoria, nascita di una società di puro settore giovanile.

PALLAVOLO (Largo Pozzi. Asfalto con buche): campionati C.S.I. – campionati regionali.

PALLAVOLO (Palestra Scuola Media): nascita dei centri C.A.S. (Centro di Avviamento allo Sport). Promozione in serie C.

BASKET: società C.E.M. Turi, partecipa al campionato di 1^ divisione. Gare sempre in trasferta per mancanza di campo regolamentare. Allenamenti in piazza… Durata un anno.

TENNIS: tornei estivi su un campo privato in via Sammichele ed inaugurazione dei due campi comunali.

Anno 2000: CALCIO A 5 (campo comunale nel 2008/09, struttura privata).

Anno 2010: nascita del settore giovanile (calcio a 5).

Il calcio a 5 o a 7 nasce a Turi nel 1967, lungo la villetta. Gli alberi fungevano da pali e le foglie da traversa. Oggi che gioia vedere i ragazzini giocare nella piazzetta e a Largo Pozzi. Si ritorna al passato? Ma chi sono questi ragazzi?

Quanti a Turi non praticano sport? La scuola come incrementa, con lo sport, la crescita del ragazzo?

Sono argomenti, questi, che affronteremo e approfondiremo in seguito.

Delle attività sopra citate il calcio è entrato negli archivi storici; il settore giovanile e scolastico, terminati gli anni gloriosi di buona e competente gestione, oggi si ferma alla categoria “Esordienti” e poi ‘Arrivederci e Grazie!’.

Il campo non c’è.

Perfetto, si chiede “Asilo Politico!” ai paesi limitrofi, come è stato fatto in precedenza.

Il sacrificio è il pane quotidiano di chi ama i giovani, perché destinare le attività ai bambini dai 6 ai 12 anni? È proprio dopo, nel periodo dell’adolescenza, che il ragazzo ha bisogno dell’aiuto a cinque stelle. Per la crescita psico – fisica, oltre alla famiglia, per formare il futuro cittadino, concorre il mondo esterno, come direbbe Kant, ed esso è composto dalla  scuola e tutto ciò che lo circonda.

È il bambino/ ragazzo giovane, non è nato nel ’50, ma dal 2000 in poi.

Ne sono cambiati di fattori e siamo competenti pedagogicamente e culturalmente per preparare un futuro dove il disagio non deve esistere?

 

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