Archivio Turiweb

La Voce del Paese – un network di idee

Attualità

IL PROGETTO DI UN SOGNO: IL CAMPO SPORTIVO

campo_sportivo_e_palazzetto_13

Riceviamo e Pubblichiamo.


Quando avevo 9 anni il mio sogno era diventare un giocatore di calcio, un sogno comune a tutti i bambini di quell’età ed il primo campo ad essere stato “calpestato” è stato la strada: 2 pietre per delimitare la porta e via a correre su e giù, scansando le macchine fino a quando non ti accorgevi che si era fatto tardi e che ormai non si vedeva più. Il passo successivo fu quello di iscriversi ad una scuola calcio e si poteva scegliere tra 2 fazioni: quella di Cesarino e quella del prof. Marotti.

Io scelsi Cesarino perché vi andavamo un po’ di miei amici e ricordo di aver trascorso forse lì gli anni più belli della mia infanzia. C’è da dare merito alle singole persone che si impegnavano personalmente nel sobbarcassi di tutte le responsabilità. Ricordo quel 128 verde sempre pieno di ragazzi, borsoni e speranze. Si facevano 2 – 3 viaggi per poter giocare la domenica. Ricordo le riunioni “tecniche” dove venivano impartiti gli schemi che sistematicamente non venivano mai ascoltati perché lo spirito era sempre e solo quello di divertirsi. Ricordo gli allenamenti sul campo in erba, dove non era possibile accedervi se non ai bordi o dietro le porte di gioco, ma quando si poteva e nessuno ti guardava, si scappava subito sul campo a battere qualche rigore. Si cresceva sperando di essere chiamati nella squadra dei più grandi dove poter avere più lustro.

Un giorno venne istituito un memorial intitolato ad “Oronzo Pugliese”, nostro concittadino a cui hanno dato riconoscimenti e dedicato film, dove venivano invitate settori giovanili di squadre blasonate come Milan, Torino e altre, dove si incontravano in un torneo e dove come sempre la migliore vinceva. Mi chiedo come mai si è perso tutto questo patrimonio, come mai i ragazzi sono costretti ad uscire fuori paese per poter giocare: quindi non è una questione di lontananza del campo. Forse è pur vero che i ragazzi sono diventati pigri o svogliati, ma è anche vero che non abbiamo società strutturate in modo da fornire un servizio che permette ai ragazzi di avvicinarsi allo sport. Dove sono finiti tutti quei ragazzi che credevano e avevano un sogno? Sembra che ormai si sia persa quella voglia di fare, sembra non ci stupisca più nulla di quello che accade intorno, sia a livello nazionale che locale. Diamo un premio alla memoria di Oronzo Pugliese senza avere un contesto calcistico adatto alla situazione.

Ma di cosa stiamo parlando!!!!

Sembra che tutto vada bene ed invece ci ritroviamo sempre a parlare di crescita di un paese senza tener conto che lo sport è un grandissimo mezzo di crescita e aggregazione per ragazzi, non come qualcuno vuole dipingerlo: uno spreco di tempo e soldi, perchè non sempre nella vita contano i soldi e Cesarino ne è stato la prova.

Con questa lettera vorrei porre all’attenzione del sindaco e dell’amministrazione il problema del campo sportivo. Cercare i fondi per sistemarlo senza usurpare un altro patrimonio del paese, cercare qualcuno a cui affidarlo con idee e progetti per poterlo gestire al meglio, per riportare nuovamente il calcio nel nostro paese. Queste non credo siano problematiche molto difficili ed impegnative. Occorre soltanto la volontà politica di credere in un progetto in cui i giovani possano avere Fiducia.

Angelo Palmisano

Coordinatore locale FLI

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *