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‘PATRIA DI UN SISTEMA CHE LA STORIA HA GIÀ SCONFITTO’!

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A partire dalle annose vicende del PIP alle considerazioni sulla situazione politica attuale e passata della nostra cittadina. Ne parliamo con Nico Catalano.

Come mai il P.I.P. a Turi non ha avuto successo?

“Ci sono due motivi fondamentali che hanno portato a questa fine. Uno, cioè quello principale, è relativo al fatto che ogni amministrazione che si succede butta al macero il progetto precedente: questo atteggiamento lo si riscontra infatti anche nell’iter del P.U.G. L’altro motivo, invece, secondo me consiste nel fatto che l’interesse personale, delle “cambiali” da dare o riscuotere, prevale sull’interesse collettivo. Questa è una forma di autocritica che dovrebbero fare tutti a prescindere dal colore politico, infatti in tutte le amministrazioni che si sono susseguite si è potuto riscontrare questo pessimo vizio. In fondo quello che è avvenuto durante l’Amministrazione Gigantelli è la risultante di queste due caratteristiche peculiari della nostra realtà politica”.

Per lei quale sarebbe la soluzione migliore in questo momento?

“Adesso è difficile in quanto secondo me, la soluzione migliore era stata trovata nel 2007 allorché tutti i passaggi burocratici erano stati effettuati e con il bando del marzo 2007 si poteva passare alla fase degli espropri delle aree di pubblica utilità nel rispetto di tutti i proprietari dei suoli, anche allo scopo di evitare qualunque forma di speculazione in merito. Ricordo che con l’Amministrazione De Grisantis, era stata fatta una scelta precisa, ovvero l’adesione ai Piani Integrati Territoriali della Murgia (P.I.T.) perchè così c’era la possibilità di usufruire di capitali a fondo perduto per implementare le urbanizzazioni primarie e secondarie per le aree P.I.P. dei comuni.

Lì, si riuscirono ad ottenere un milione di euro per questo progetto, soldi da utilizzare entro e non oltre il trentuno dicembre del 2008. Questa cosa non fu fatta a causa dello spauracchio delle doline, si aspettava la sentenza dell’Autorità di Bacino! Se vogliamo essere pragmatici, doline erano e doline sono rimaste, infatti anche nel Project Financing, quell’area contenente le doline è stata comunque indicata come area P.I.P, quindi schermando con delle opere idrauliche quelle doline si poteva benissimo andare avanti col progetto. Secondo me non si è voluto procedere. Io ho un dubbio, infatti guarda caso perché dopo lo scadere del 31/12/2008 e quindi la perdita di quel finanziamento, furono presentate ben dodici richieste di concessioni per opifici per mezzo delle conferenze di servizio? Ribadisco con forza che la nostra amministrazione a quel punto bocciò tutte quelle richieste grazie ad una forte opposizione che noi portammo avanti in quanto erano richieste illegittime. Se era stata approvata e dalle autorità regionali e dalle autorità comunali l’area P.I.P., non si capiva bene perchè si dovevano disseminare sul territorio opifici a macchia di leopardo. Era una cosa illegale. Se ciò è successo, dipende, come ho già detto, dal fatto che si tende sempre a far prevalere l’interesse privato su quello collettivo. Per quanto concerne la storia dei Project Financing, se ormai anche negli Stati Uniti, patria del liberismo, Obama sta facendo marcia indietro per quanto concerne gli interventi privati e sta passando a quelli pubblici, Turi non può essere la patria di un sistema che la storia ha già ampiamente sconfitto. Il fatto di mettere in mano di privati delle così ampie responsabilità collettive è una cosa non giusta, infatti non sempre la giustizia sociale corrisponde con la legalità”.

Quindi secondo lei al momento siamo condannati a regredire per quanto concerne il panorama commerciale del paese?

“Premetto, io non sono nè un G.I.P. ne un P.M. e neanche un giudice, però sono fermamente convinto che questa situazione è dovuta a gravi errori politici. L’unica strada era quella dell’intervento pubblico, ma adesso come si può tornare indietro di quattro anni?

Qualcuno ha fatto un calcolo forfettario in merito agli oneri di urbanizzazione che il Comune di Turi avrebbe incassato in base all’elevatissimo numero di vani costruiti negli ultimi quattro o cinque anni. La somma si aggirerebbe intorno ai sei milioni di euro. Considerando che il 50% dovrebbero essere utilizzati per le spese correnti di gestione, restano tre milioni di euro da poter utilizzare nel miglioramento del paese. Dove sono questi soldi?

“Guardi è da molto tempo che io chiedo al Sindaco di Turi di capire quanti vani, un numero preciso, sono stati costruiti a Turi nel corso di questa amministrazione. Certamente degli errori sono stati fatti anche dalla precedente amministrazione di cui io facevo parte, e mi piacerebbe che questa forma di autocritica la facessero anche quelli dell’attuale amministrazione sia per quanto riguarda la scandalosa faccenda del P.I.P. e sia per quanto concerne il P.U.G.  In ogni caso io vorrei tanto sapere anche se l’Ufficio Tecnico effettua con trasparenza e dedizione il proprio lavoro! Se, ammettiamo per ipotesi, che questi oneri o parte di questi oneri non sono stati riscossi, c’è una chiara responsabilità politica ovvero mancanza di controllo. Se poi questi oneri sono stati davvero riscossi, bene che si facciano le opere di urbanizzazione primaria e secondaria che è ciò che più serve in questo momento alla nostra comunità. Ora, secondo me, per poter riconquistare la fiducia dei cittadini da parte delle istituzioni turesi, bisognerebbe azzerare completamente l’Ufficio Tecnico. Un ricambio radicale, perchè coloro che lo gestiscono oggi hanno compiuto degli errori madornali. Possiamo anche pensare che tutto sia avvenuto in buona fede, ma è la collettività che paga quegli errori. Non solo, ma succede sempre che qualunque amministrazione si insedi, la sfiducia dei cittadini nei confronti delle istituzioni è dovuta sempre alla gestione dell’Ufficio tecnico. Quindi la prossima giunta dovrebbe rinnovare in toto l’Ufficio Tecnico, nelle persone, nella struttura e anche nell’ubicazione, allo scopo di dare più trasparenza in merito al lavoro che in quell’ufficio si svolge”.

“Vorrei concludere – chiude Nico Catalano – dicendo alle forze politiche e ai cittadini indipendenti che sarebbe auspicabile per il futuro di questo paese se tutti quanti ci unissimo politicamente per creare un centro-sinistra quanto più ampio possibile. Condividere gli ideali di trasparenza, coinvolgimento e cambiamento di alcuni iter e luoghi del nostro comune. Come dice Nichi Vendola “Tenere presente sempre un orizzonte un po più ampio”. L’appello è per tutte le forze della sinistra e del centro-sinistra tra cui l’I.D.V e il P.D.”

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