MAXI SEQUESTRO DI 57 IMMOBILI TURESI
57 immobili ubicati nel nostro Comune sono stati posti sotto sequestro nei giorni scorsi dai Carabinieri ai danni di Raffaele Dipalma, dei suoi prestanome, giuridici e fisici, e congiunti. Il valore complessivo dell’operazione ammonta a circa 30milioni di euro, ripartito tra beni immobili e mobili.
L’indagine portata avanti dalle forze dell’ordine ha preso il via a fronte del presunto riciclaggio di proventi illeciti in attività edilizie.
Per portare avanti tale operazione è stato preso alla lettera l’articolo 321 di Procedura Penale, che citiamo testualmente: “Quando vi è pericolo che la libera disponibilità di una cosa pertinente al reato possa aggravare o protrarre le conseguenze di esso, ovvero agevolare la commissione di altri reati, a richiesta del Pubblico Ministero, è il giudice competente a pronunciarsi nel merito e ne dispone il sequestro con decreto motivato. Prima dell’esercizio dell’azione penale provvede il giudice per le indagini preliminari. […] Il sequestro è immediatamente revocato a richiesta del Pubblico Ministero o dell’interessato quando risultano mancanti, anche per fatti sopravvenuti, le condizioni di applicabilità previste” dal comma precedentemente riportato. Al termine delle indagini, qualora Dipalma non riuscisse a dimostrare la legalità di tutti gli atti richiesti, i beni sottoposti a sequestro potrebbero essere confiscati e assorbiti dallo Stato che ne diventerebbe il legittimo proprietario.
Nella vicina Casamassima, in cui ci sono alcuni appartamenti della suddetta inchiesta, proprio la sede del Comune è stata ubicata all’interno di un palazzo confiscato.
Concludendo, tranquillizziamo le tante famiglie che abitano già da qualche tempo nei nuovi appartamenti posti sotto sequestro: le forze dell’ordine hanno disposto la facoltà d’uso dei locali ai cittadini turesi, pur proseguendo regolarmente nelle indagini.