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Politica

‘METTIAMO A DISPOSIZIONE DEI TURESI IL CAMPO COMUNALE’

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Tra le varie definizioni di campo sportivo, allo stato attuale, è complicato individuare quella attribuibile all’area abbandonata nei pressi di Mamma Rosa. Si tratta, infatti, di un grosso spiazzo, circondato da una pista d’atletica (sulla quale è tuttavia consigliabile, per il bene dei propri arti inferiori, non correre!) e corredato da gradinate e spogliatoi (il cui stato di degrado è facilmente intuibile).

Sono ormai molti anni che le amministrazioni susseguitesi non hanno sentito il dovere di mettere a disposizione dei cittadini un campo di calcio comunale funzionante ed efficiente. Questo nonostante il nostro Statuto, al primo articolo, individui tra le funzioni del Comune quella di “sviluppare le attività sportive, ricreative e del tempo libero” e tra i Paesi limitrofi Turi sia l’unico che, tra le strutture indispensabili per la cittadinanza, non annoveri il campo sportivo (persino Comuni molto più piccoli, come Sammichele e Cellamare ne sono dotati).

Così, sin da tenera età, i nostri ragazzi incominciano a prendere confidenza con un tema che li accompagnerà anche in seguito: quello dell’emigrazione!  Molti di loro, difatti, sono costretti a svolgere le attività calcistiche presso impianti di altri Comuni, più o meno vicini ed in questa maniera, con enormi sacrifici, genitori e società del settore giovanile e scolastico riescono a sostituirsi alle istituzioni locali e svolgono l’attività, nonostante tutto, con encomiabili successi.

L’indignazione si accresce, tuttavia, quando assistiamo alla celebrazione del “Premio Oronzo Pugliese”, riconoscimento che da anni è attribuito a grandi nomi del calcio italiano, con ingenti sforzi di carattere logistico ed economico. Qual’ è la ratio di una celebrazione di carattere sportivo-calcistico, in un Comune in cui l’attività in questione non viene promossa e valorizzata dalle istituzioni ed è, in sostanza, inesistente?

Noi del “circolo Gramsci” (espressione di S.E.L. e Federazione della Sinistra) vorremmo risvegliare nella cittadinanza la volontà di far rivivere l’impianto sportivo e di ridonare ai nostri ragazzi una struttura che permetta di farli crescere sani, come ragazzi, ma sopratutto come futuri uomini.

A dimostrazione del fatto che la nostra non è una mera dichiarazione propagandistica, suggeriamo uno sguardo alla legge regionale n. 33/2006 e successive modifiche: la regione Puglia nell’ambito del “programma triennale per l’impiantistica e gli spazi sportivi” concede contributi per costruire, ampliare e migliorare gli impianti sportivi.

Com’è chiaro i mezzi ci sono; ciò che manca ancora oggi è la volontà politica ed è su quest’ultima che poniamo l’accento, dichiarando il nostro impegno futuro per realizzare tale obiettivo.

 

 

 

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