Archivio Turiweb

La Voce del Paese – un network di idee

Cultura

‘SCHEMÀ’: TESTIMONIANZA PRESSO LA SCUOLA MEDIA

26_shem10

Domani 27 gennaio si celebra la “Giornata della memoria”. Per l’occasione la Scuola Media “R. Resta” di Turi, ha ospitato questa mattina la compagnia “Il carro dei comici”, che ha presentato ‘Shemà’ (Ascolta!).

26_shem06

Attraverso la testimonianza ripresa dalle pagine più significative di Anna Frank e Primo Levi, un intreccio di parole e musica ha offerto ai ragazzi della Scuola Media, guidati dal preside F. Brienza, l’emozione che sempre accompagna la rievocazione di questo tragico episodio del nostro recente passato.

Ricordare le vittime della Shoah è spesso difficile, ma significativa è stata l’interpretazione realizzata dalla compagnia molfettese, con la regia e la voce di Francesco Tammacco, che ha interpretato passi tratti da “Se questo è un uomo” e l’emozionante Rosa Tarantino, nelle vesti della giovane tredicenne Anna Frank.

26_shem08

Sono stati riportati alla memoria dei presenti le paure, gli orrori, i batticuori, le sofferenze, le angosce di coloro che, tra il ‘42 e il ‘45, hanno scritto le pagine della nostra storia. A far crescere questo stato d’animo, le musiche curate da Vincenzo Mastropirro, “famose melodie ebraiche che, seppur tristi, proiettano nel futuro una speranza positiva” – commenta l’artista. Già lo scorso anno la comunità turese ha conosciuto questa significativa testimonianza de “Il carro dei comici” che, anche questa mattina, non ha mancato di catturare l’attenzione di un pubblico di adolescenti, che sino ad ora ha appreso dell’argomento dai libri di storia.

 

Un intreccio di frammenti della vita di due persone che, estranee tra loro, sono state avvicinate dalle pagine della storia contemporanea perché portatori della stessa tragica esperienza. Alle ansie per l’inizio della cattura degli ebrei, alle speranze e false illusioni di una fine presto vicina, hanno lasciato a noi posteri un ricordo di quanto, mai, nessuno, è tenuto a dimenticare.

26_shem05

‘Cara Kitty ..’ così Anna inizia il suo diario il 12 giugno 1942, giorno del suo tredicesimo compleanno. A Kitty, un’amica immaginaria a cui sente l’esigenza di confidare i suoi pensieri e spera che l’ascolti, rivela la sopravvivenza nel piccolo nascondiglio e le gioie nel pensiero di poter tornare sui banchi di scuola. Se da una parte però si possono leggere pensieri di speranza, dall’altra è forte la presenza della paura, dell’angoscia, dell’annientamento, dell’isolamento. ‘A noi giovani costa doppia fatica mantenere le nostre opinioni in un tempo in cui ogni idealismo è annientato e distrutto, in cui gli uomini si mostrano dal loro lato peggiore, in cui si dubita della verità, della giustizia e di Dio’.

 

26_shem14

Primo affida alla sua memoria e alla sua penna, i trattamenti subiti nel lager nazista di Auschwitz. Forti le riflessioni sull’essere umano: calpestata ogni dignità, felici di non essere tra i “prescelti”, pervasi da uno stato di inutilità e di impotenza e soprattutto, segnati e differenziati da un semplice numero: “174 517, ci hanno battezzati!”.

 

Al termine della rappresentazione, alcune domande sono state poste dagli alunni della Scuola Media salutati dall’attore Tammacco con alcune parole di Levi: ‘Meditate che questo è stato!’ affinché nella società non si verifichino più episodi di razzismo e di soppressione dell’uomo perché tutti, come disse Einstein, apparteniamo alla ‘razza umana’.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *