
Presso la Sala della Giunta del Comune di Turi, nella serata di ieri, 29 dicembre, alla presenza del sindaco Vincenzo Gigantelli, della Giunta comunale, del consigliere regionale Michele Boccardi e dell’assessore regionale Elena Gentile, è stata stipulata una convenzione con Filef Puglia (Federazione Italiana Lavoratori Emigranti e Famiglie), l’Istituto per la Storia Contemporanea IPSAIC, l’Associazione SCRINEUM e l’Associazione TURESI NEL MONDO per la creazione di un Centro di Documentazione Migranti a carattere regionale, che sarà ospitato all’interno del nostro stesso comune.

“Il Centro di Documentazione Migranti conterrà – come ha illustrato Domenico Rodolfo della Filef Puglia, – un notevole numero di documenti, fotografie, libri, riviste, corrispondenza, filmati, registrazioni audio e strumenti di lavoro attinenti l’emigrazione pugliese”. Questo materiale sarà a disposizione di studenti, studiosi, curiosi, dei comuni e soprattutto delle scuole.

I riferimenti storici ed i reperti riguardano principalmente l’emigrazione pugliese a partire dal secondo dopoguerra anche se non mancherà materiale risalente alla fine dell’800. Il Centro di Documentazione Migranti che sorgerà a Turi, ha importanti collegamenti diretti con altre realtà similari già esistenti in Puglia, fornendo in tal modo un ritratto preciso del riscatto delle masse contadine e delle donne di Puglia che, migrando, hanno trovato oltre al lavoro anche una maggiore autonomia e consapevolezza del proprio ruolo.
“Il 23 agosto – come ha ricordato Antonio Tateo – è sin dal 2008 la giornata non solo dei turesi nel mondo, ma anche degli emigranti e del dialogo interculturale tra i popoli”.

È stato importante l’opera delle associazioni di volontariato, come la Glocal, che ha cercato di integrare, da alcuni anni, la realtà degli immigrati nella nostra comunità. “Abbiamo usato una convenzione con la Regione Puglia per acquisire materiale fotografico sulla migrazione e, a seguito di diversi incontri con il sig. Coppi, Rodolfo e la prof.ssa Rossi, abbiamo voluto rendere Turi il centro di questa documentazione delle migrazioni di Puglia. Vogliamo che Turi diventi un centro regionale sul tema delle migrazioni”.
Turi ha conosciuto nel passato forti fenomeni migratori, sottolinea l’Ass. D’Autilia e ancora oggi la nostra comunità vede l’avvicinarsi di realtà culturali differenti, che bene si integrano nella nostra comunità. “Turi si sta impegnando in un progetto interculturale “Incontriamoci Al Sud” con i comuni del Piano di Zona in cui vogliamo vedere integrare i 260 cittadini europei e non, residenti a Turi, attraverso lavori di alfabetizzazione, scambio e incontro interculturale”.

Un sentito ringraziamento è andato dal dott. D. Coppi, all’impegno profuso da Antonio Tateo, oltre che all’amministrazione comunale, per aver sostenuto la nascita di questo centro propulsivo delle migrazioni. “Abbiamo già esperienze scolastiche sul tema e la cosa più interessante è rendere i ragazzi informati della condizione in cui gli italiani erano visti nel passato. Tutti hanno creduto in questa iniziativa e questo è il terreno migliore per andare avanti e dare al progetto un respiro più ampio, regionale”. Tema importante e fondamentale della società, sempre attuale perchè oggi, come ieri, la Puglia e l’intera nazione, conoscono fenomeni migratori molto elevati.
“Ci auguriamo – aggiunge la dott.ssa A. Rossi – che la comunità tutta sostenga tale progetto, perché specchio di coloro che siamo stati. Importante è il contributo delle istituzioni scolastiche perché in grado di dare ai ragazzi la dimensione di ciò che ci ha preceduti. Perché Turi? L’idea circolava da tempo, ma forse ora si sono unite le forze e gli interessi attorno ad un unico progetto ed obiettivo. Dobbiamo dare vigore al centro attraverso l’impegno di ciascuno, valorizzando ogni patrimonio della nostra comunità, che sia bibliografico o fotografico”.

“La migrazione – come ha definito V. A. Leuzzi – rappresenta l’elemento significativo della nostra Italia, proprio alla vigilia dei 150 anni della sua unità” e questo incontro ha permesso di guardare oltre alle forze o agli interessi politici, come ha sostenuto il cons. reg. M. Boccardi che ha visto l’iniziativa l’unione delle varie parti politiche attorno alla cultura che “non deve avere colore politico”.

“L’attenzione al fenomeno della migrazione che ci ha toccato nel passato, ancora oggi ci è vicino e rende forza all’impegno che il cento si è prefissato. Importante è dialogare e abbracciare le nuove culture. Vogliamo mostrare cosa è stata la migrazione, cosa ha comportato, i sentimenti legati alla stessa. Ieri, per sapere quello che siamo oggi e cosa saremo domani” – ha aggiunto il sindaco, al quale obiettivo si è legata la stessa Gentile definendo il lavoro un vero e proprio “cantiere per ricreare un grande patrimonio cercando di sottolineare l’importanza della conoscenza culturale storica della nostra Puglia. Attuali sono le politiche di integrazione, ma se non abbattiamo il muro dell’indifferenza attraverso la socializzazione e conoscenza di tante storie, spesso dure e dolorose, non possiamo creare le basi di una società sempre meno razzista”.