THURIAE CHRISTMAS DINNER, UN SUCCESSO AL SETACCIO
Come nelle migliori tradizioni anche l’Edilizia Coppi Thuriae ha voluto salutare e fare gli auguri ai suoi atleti, tecnici, dirigenti, soci e sponsor prima della consueta pausa natalizia. A tal fine martedì 21 dicembre l’intero “universo” Virtus Thuriae si è ritrovato a cena presso il “Setaccio”, uno dei locali turesi che ha voluto legare il suo nome al sodalizio rosso-granata. La serata non ha mancato di regalare momenti di grande ilarità conditi dal più rigenerante degli ingredienti: lo stare assieme.
L’ingresso nel locale dei ragazzi del settore giovanile ha rievocato alla memoria scene già vissute negli anni delle scuole primarie; in rigorosa fila per due, con la loro tuta di ordinanza, i “cuccioli” del Thuriae hanno occupato i loro “posti di combattimento”, sotto l’occhio vigile dei rispettivi allenatori, divenuti ormai per questi ragazzi veri maestri di vita. Anche nel locale non è mancata una breve rievocazione della scena che, nei più svariati luoghi del nostro piccolo paese, quotidianamente viene recitata. Richiedente: “Scusa giovane. Posso farti una domanda? ”Membro della Virtus Thuriae”: Dica pure.” Richiedente: “Ma sto caxxo di giubbotto che porti, e che portano tutti i ragazzi, dove lo posso trovare, è veramente bello”.M.V.T. “Ma è il giubbotto della nostra società, la Virtus Thuriae, non è possibile averlo.”R. “Non fa nulla; tanto a dir la verità non serve ad una lira!!!”
“Prima del momento squisitamente conviviale il presidente Gianvito Colucci ha voluto salutare i presenti, tenendo un discorso che rimarrà negli annali. Con un eloquio quanto mai classicheggiante, il presidente ha sapientemente pizzicato le corde dei sentimenti, componendo una melodia in cui l’amicizia, lo spirito di gruppo, la lealtà ed i valori più sacri del vivere civile venivano esaltati e celebrati. Gli uditori estasiati dalle dolci e melliflue parole, ascoltavano assorti rinverdendo nei loro animi quei valori già appresi e metabolizzati da tempo. Mi scuserete la pedanteria ma questo discorso (che dico discorso, poema etico-civile) merita di essere trascritto parola per parola per essere consegnato ai posteri quale segno tangibile dei valori che nel futuro informeranno l’azione delle nuove generazioni turesi. “Ragazzi – ha esordito il Colucci – grazie di essere venuti, e buon Natale!“
La cena è stata allietata da continui cori da stadio inneggianti ogni singolo componente della società; il più ricorrente auspicava una rapida ascesa del Thuriae in serie B (tanto si sa, sognare non costa nulla). Veniamo alla vera protagonista della serata; ormai ben nota ai maggiorenni per la sua capacità di scaldare il cuore e dare piacere; agognata dai più piccoli nei loro sogni notturni più proibiti; può essere bionda o bruna, dal carattere aggressivo, o accondiscendente; amara o dolce; piccola o grande; sa risolverti una serata o rendertela un inferno. La donnA? Macché, la birra! Lei, la più amata dagli italiani, faceva bella mostra di sé in maxi boccali da un litro e mezzo che le cameriere non facevano in tempo a servire. Nella sala c’era un continuo movimento di grandi e piccini per accaparrarsela. Terminata la birra tutti hanno fatto ritorno alle loro case senza problemi. Vabbè, dimenticavo un piccolo particolare; sembra che ieri sera il pronto soccorso di Turi abbia registrato sei casi di schok etilico. Ma son solo dettagli trascurabili.
Si è scherzato, com’è facile intuire. Reali, sentiti e calorosi sono invece gli auguri di Buon Natale e felice anno nuovo che l’intera Edilizia Coppi Thuriae porge agli sportivi turesi. Senza di voi, andare avanti sarebbe impossibile. Arrivederci all’8 gennaio