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SOSTEGNO AMMINISTRATIVO ALL’ACCORPAMENTO SCOLASTICO

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La giunta comunale di Turi ha preso atto della proposta formulata dai Dirigenti Scolastici della Scuola Primaria C.D. “De Donato Giannini” e della Scuola Secondaria di I grado “R. Resta” di Turi, di costituire un Istituto Comprensivo nel Comune di Turi, come bacino integrato di scuola dell’Infanzia, Scuola Primaria e Scuola Secondaria di I grado.

Ha approvato quindi il Piano di dimensionamento della rete scolastica con la previsione dell’accorpamento degli Istituti scolastici della Scuola dell’Infanzia e Primaria con la Scuola Secondaria di I grado, mediante la creazione di un Istituto Comprensivo.

Tale approvazione è partita da una proposta congiunta presentata il 15 Novembre e protocollata il 16 all’Amministrazione comunale dai Dirigenti scolastici della Scuola Primaria e della Scuola Secondaria di primo grado per la costituzione di un unico Istituto comprensivo nel Comune di Turi. Tale proposta, come si legge nella documentazione, deriva da “un attento percorso di valutazione sia dei parametri numerici e strutturali, sia dell’organizzazione complessa, sia del confronto collegiale territoriale già avviato lo scorso anno scolastico e proseguito anche nel corrente a.s. 2010/11”. Prosegue, inoltre – “il comprensorio territoriale scolastico delle due scuole con le pertinenze esterne è unico (edifici adiacenti e spazi comunicanti); la Scuola Secondaria di 1° grado “Resta”,rispetto al Circolo Didattico “De Donato Giannini” ha strutture (aule, palestra, auditorium, laboratori dotati di strumentazioni e spazi funzionali sia interni che esterni) ben rifiniti e in grado di accogliere ottimamente anche alunni di scuola primaria, come già oggi avviene per manifestazioni ed iniziative in continuità; possibilità per le scuole, se accorpate, di valorizzare sia il tempo pieno per la scuola primaria che il tempo prolungato per la scuola secondaria utilizzando il servizi o mensa già attivi nel Circolo Didattico; il bacino di utenza delle due scuole, ora separato, non avrebbe difficoltà a ridistribuirsi in spazi ed ambienti meglio allocati e a qualificarsi come utenza unica”.

L’Istituto Comprensivo, come si intende dalla proposta, andrebbe a vantaggio delle famiglie e richiederebbe, alla scuola, una maggiore capacità gestionale e organizzativa creando le basi di una scuola “europea”, titolata a costruire gli indirizzi dell’istruzione del futuro, guidata, inoltre, da un unico Dirigente scolastico, persona fisica e giuridica che incarna I’unitarietà di progettazione e di sviluppo dell’Istituto stesso.

Già lo scorso anno, con MODESTO CAZZETTA: DIMENSIONAMENTO SCOLASTICO, ci occupammo di questa analisi e concentrammo l’attenzione sugli aspetti numerici del problema. La norma regionale N. 2227 del 19/10/2010 anche quest’anno prevede la costituzione di Istituti comprensivi con più di 300 alunni, ma con un numero massimo di 900 utenze. Solo lo scorso anno, invece, sommando i 360 studenti della Scuola Media Statale, con gli 847 della scuola dell’Infanzia e Primaria, il totale 1207 risultava superiore al massimo consentito e pertanto si decise di mantenere i due istituti scolastici autonomi e separati, anche considerando la proposta dirigenziale di portare 1/3 della scuola dell’infanzia sotto la dirigenza del preside di scuola media. Come ci ha comunque sottolineato l’Ass. Cazzetta, nello scorso anno l’amministrazione comunale decise di non procedere con la proposta avanzata e lasciare invariata la realtà scolastica.

“Quest’anno – come ci ha sottolineato l’assessore – di fronte ad una proposta avanzata di comune accordo da due dirigenti che, accantonando l’aspetto personale (uno rischierebbe di perdere il proprio posto), hanno concordato per un pieno accorpamento delle scuole, noi amministrazione abbiamo acconsentito ad appoggiare questa richiesta. Sottolineo comunque che la decisione finale spetta alla Regione che, dopo una valutazione dell’intera situazione scolastica, procederà alla convalida o al dissenso”.

Circa il nostro dubbio sul numero massimo di presenze all’interno di un istituto comprensivo, che ricordiamo essere 900, l’assessore ha ripetuto che spetterà comunque all’organo regionale valutare la piena realizzazione della proposta e quindi se si potrà procedere all’accorpamento, nonostante questi numeri.

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