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OSCURITA

Si è passati presto a parlare del “Bando Bufala”, questione venuta fuori grazie a Turiweb (compresa la vicenda clamorosa delle minacce a Tina Resta denunciata per la prima volta dalle nostre colonne). Il caso ha mosso delle perplessità sulla limpidezza dell’iter seguito per l’assegnazione della vittoria di due ditte di Matera e di Bari.

A tal proposito si è esposta per prima la dott.ssa Resta, la quale ha spiegato che grazie alla richiesta del consigliere Ventrella, l’argomento è stato preso in esame dalla tina_resta_buonacommissione di controllo. Ha ribadito che il ruolo dei consiglieri facenti parte di questa commissione, “fortemente voluta dal Sindaco”, non è quello di investigare, ma di valutare se il tutto merita di essere consegnato agli organi giudiziari. Pertanto è stata seguita questa strada.

La consigliera Resta ha poi fatto una lunga digressione sulla incresciosa situazione che la vede vittima di minacce nei propri confronti e della sua famiglia a causa della voglia di perseguire tutte le vie possibili affinché venga fatta luce su questa faccenda. La dottoressa ha riportato parola per parola una frase assai grave:

“Tina, stai attenta, perché se continui a denunciare questa cosa c’è la possibilità che loro ti dicano cose sulla tua persona”. Pare che un consigliere di maggioranza, di cui non ha fatto il nome, le abbia detto questo. La commozione di Tina Resta è stata palpabile per parecchi minuti, soprattutto durante le dimostrazioni di solidarietà arrivate da moltissimi consiglieri.

La Resta ha inoltre fatto capire che questo atteggiamento meschino non la spaventerà e che porterà avanti la sua azione legale. Nel frattempo cautelerà la propria posizione rivolgendosi alle autorità militari. Ha anche lamentato il contenuto della lettera ricevuta dell’avvocato D’autilia, assessore alla trasparenza, che a suo dire ha incentrato il suo scritto sulle questioni personali della consigliera e non su quello che invece “andava detto” riguardo il bando, cioè rassicurare tutti sulla legittimità del bando.

Tina Resta si è rivolta più volte al consigliere regionale Michele Boccardi, il quale ha preso la parola per prendere le distanze dall’azione del consigliere innominato, in quanto pare che dopo aver parlato con tutti i componenti della ‘sua’ maggioranza, nessuno gli ha confermato di essere stato l’artefice di tali pressioni.

Dopo queste dichiarazioni, purtroppo, c’è stato un lungo dibattito che ha visto più e più volte l’utilizzo di parole quali “querele”, “denunce”, “minacce di morte” ecc. Si è respirato durante quei minuti un clima diverso da quello che siamo abituati a vivere a Turi, un paese ancora (?) non intaccato da regimi mafiosi.

Hanno preso la parola in particolare l’assessore Tateo e il Sindaco, entrambi vittime di minacce di morte e di incolumità fisica personale e rivolta alle proprie famiglie. Entrambi hanno spiegato di essersi rivolti alle forze dell’ordine. Tateo ha spiegato l’importanza del progetto relativo al “bando bufala”, in quanto esso porterà alla maggiore sicurezza dei dipendenti comunali e degli amministratori grazie ad un sistema informatizzato dicuro, che individuerà facilmente chiunque ne entra in contatto, attraverso mail o altri strumenti interattivi.

Dopo questa querelle abbastanza spiacevole, anche il dott. Leogrande, fino a ieri scettico riguardo l’irregolarità del bando, ha dichiarato di cominciare a vedere del marcio in tutta la faccenda.

(Seconda parte)

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