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DOP E ASSOCIAZIONISMO PER COMPETERE SUL MERCATO

Ciliegie

 

La denominazione di origine protetta (DOP) garantisce ai prodotti la cui qualità e l’intero ciclo produttivo – dalla produzione della materia prima all’ottenimento del prodotto finito – dipende in maniera essenziale ed esclusiva da un ambiente geografico tipico (Reg. 2018/92), di essere identificati e distinti rispetto alla categoria generica di appartenenza. Essa è in grado di offrire una completa informazione ai consumatori, una protezione ai produttori e una maggiore segmentazione della domanda garantendo una categoria di qualità elevata senza precludere all’esistenza o all’introduzione di prodotti sostitutivi e/o similari. Un potenziale valore aggiunto alla nostra ciliegia Ferrovia che garantirebbe notorietà al nostro paese e fette di mercato per la commercializzazione.

Ma con il nostro sistema di commercializzazione basato su una filiera lunga, frammentata, fatta di numerose figure “professionali” come i mediatori e i commercianti da una parte, da agricoltori “solitari” dall’altra, il marchio non garantirebbe un valore aggiunto, almeno non a questi ultimi. Ogni prodotto DOP, inoltre, dovrebbe rispettare un disciplinare di produzione che vincolerebbe tutte le fasi di produzione e avere un consorzio di tutela (che noi non abbiamo).

È bene introdurre al riguardo il concetto di qualità di un prodotto che non ha un valore individuale e soggettivo, ma comprende tutti quei parametri che rendono il prodotto facilmente vendibile come forma, colore, uniformità e calibro, parametri misurabili con strumenti specifici e non con una semplice osservazione visiva fatta nei magazzini, come accade continuamente durante il periodo di raccolta, dove la presenza di alcune ciliegie non conformi secondo i loro parametri, compromette tutta la partita che viene di conseguenza scambiata ad un prezzo inferiore.

Il nostro sistema appare, rispetto ad altre realtà, molto limitato e garantisce un notevole guadagno solo ad alcuni. È importante comprendere il significato dell’associazionismo come forma di tutela e protezione del reddito agricolo che vengono tra l’altro tutelate e incentivate dalla Comunità Europea. La cooperazione nel settore agroalimentare potrebbe rappresentare un vantaggio in termini economici, occupazionali e sociali. In un sistema agricolo focalizzato solo sul marchio, il prodotto rappresenterebbe soltanto un costo da ottimizzare e guidato da logiche di prezzo piuttosto che di qualità, mentre con il modello cooperativo e per effetto del legame diretto con il territorio, il marchio costituirebbe una garanzia in più in termini di trasparenza, di sicurezza alimentare, di identità territoriale e protezione dei prodotti tipici.

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