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NIENTE APERTURA POMERIDIANA DELL’UFFICIO POSTALE

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Ieri pomeriggio, nella sala giunta del Municipio, si è svolto un incontro a seguito della presentazione della petizione, promossa dal Partito democratico, per l’Ufficio postale di Turi.

All’incontro hanno partecipato il sindaco Vincenzo Gigantelli, i capigruppo consiliari: Piero Risplendente, promotore della petizione, Tina Resta, Natalino Ventrella e Pino Carenza.
Per Poste Italiane era presente il direttore provinciale e due suoi collaboratori. Il dirigente provinciale ha snocciolato cifre, mostrato
tabulati per spiegare le ragioni delle Poste e quindi la non necessaria modifica degli orari di apertura dell’ufficio di Turi.

Il consigliere Risplendente ha risposto che, pure se comprensibile una risposta di carattere tecnico da parte di un dirigente che deve pensare  in termini di economia di mercato, è inaccettabile che un ente che  svolge un servizio di utilità sociale debba essere asservito solo ed esclusivamente a criteri di economia. La logica del “servizio per la comunità” non è quella dei numeri.  Comunque il dirigente non ha escluso una rimodulazione degli orari di sportello in maniera da rendere più fruibile il servizio postale.

E il rinnovo strutturale dell’ufficio? Niente da fare almeno sino a quando non si programmerà l’attività futura. Risplendente si dice convinto che difficilmente i prossimi anni possa cambiare qualcosa.
Riguardo al decentramento, il dirigente ha proposto che il Comune si faccia carico di un servizio di bus navetta dalla periferia.

“Evidentemente non conosce la telenovela turese del secondo scuolabus! Una proposta ridicola!” – Continua il consigliere del Pd e rincara – “Non avremo un mediatore culturale all’ufficio, avevamo solo chiesto dei cartelli multilingue. Non c’è sordo più sordo di chi non vuol sentire.”

Diverso atteggiamento è stato assunto dal dirigente a seguito della descrizione fatta dal dottor Risplendente delle difficoltà dei portatori di handicap per accedere all’ufficio. In questo caso la descrizione minuziosa della impossibilità a muoversi di chi è in carrozzella, ha ottenuto una promessa formale di soluzione.

Al termine della riunione il consigliere Risplendente  si lascia andare ad una frase  liberatoria: “Staremo a vedere!”

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