IL CONSIGLIO DI STATO SOSPENDE LA SENTENZA
L’atteggiamento della giunta regionale sulla vicenda della discarica Lombardi non finisce mai di stupirci.
Impugna la sentenza del TAR Puglia, concede l’utilizzo della discarica di servizio/soccorso, promette l’avvio degli impianti complessivamente fra trenta giorni e, alla fine, sferra un colpo basso a tutti quelli che speravano in una svolta seria nella gestione dello smaltimento finale dei rifiuti. Un colpo di quelli che lasciano senza fiato: è riuscita ad avere dal Consiglio di Stato la sospendere dell’efficacia della sentenza del TAR di Bari che ha chiuso la vecchia discarica. La decisione è di ieri.
Il 26 ottobre lo stesso Consiglio di Stato discuterà nel merito il ricorso mosso della regione e deciderà se annullare o no la sentenza del TAR.
Tutto fa pensare che i togati del secondo grado della giustizia amministrativa casseranno del tutto quella sentenza, riaprendo la partita del terzo lotto i cui rifiuti, elevati a enorme panettone, ormai contendono il cielo ai gabbiani.
La chiusura della discarica è stato, dunque, un effetto ottico, un miraggio.
Da domani è in forse tutto quello che è stato deciso nell’ultima ordinanza firmata da Nichi Vendola, perchè quell’ordinanza è stata emessa per “situazioni di straordinaria urgenza e necessità” dovute proprio alla sentenza del TAR.
Ora, la sospensione della sentenza fa decadere sia l’urgenza che la necessità dell’ordinanza e di quello che in essa è contenuto. Se a questo si aggiunge che la Lombardi Ecologia sta per avere la modifica dell’AIA -che autorizza il sopralzo e ulteriore volumetria – il cerchio si chiude, cioè la discarica potrebbe riaprire per la gioia dei suoi proprietari.