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Cultura

150 BAMBINI PER LA FESTA DEI LETTORI

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Circa 150 bambini hanno accolto questa mattina, presso la Biblioteca Comunale di Turi, Manlio Triggiani, giunto per la Festa dei Lettori.

Autore delle “Favole pugliesi”, Triggiani ha potuto godere del calore di tanti alunni: le classi V della scuola elementare di Turi e alcune rappresentanze delle scuole elementari di Putignano, Casamassima e Sammichele, accompagnati dai rispettivi docenti. A ringraziare il Presidio del Libro di Turi e la sua referente Alina Laruccia, il neo dirigente scolastico di Turi, Giuseppe Vernì, il vice sindaco Franco D’Addabbo, l’ass. Teresita De Florio, il dirigente dell’Ist. Comprensivo di Sammichele, Licia Cicoria, Angela Giuseppina Di Donna dirigente del 2° Circolo Didattico di Casamassima “G.Rodari” e Pedone Margherita, docente del 1° Circolo Didattico “G. Minzele” di Putignano.

Ognuno di loro ha sottolineato l’attenzione che la scuola, oggi, sta rivolgendo nei confronti della lettura, a cui i bambini si stanno avvicinando attraverso l’incontro diretto con gli autori. Dal Bordiglioni alla Frescura dello scorso anno, al Triggiani di questa giornata, i bambini stanno apprendendo la bellezza della lettura, dello sfogliare un bel libro, di conoscerlo a fondo, di commentarlo e raccontarlo attraverso le loro parole o i loro disegni.

Diverse, divertenti e a volte riflessive sono state le domande che alcuni dei bambini presenti hanno voluto rivolgere a Triggiani che con grande pazienza e simpatia ha rivolto spiegazioni e attenzioni ad ognuno di loro. Purtroppo a metà mattinata ha fatto capolino la stanchezza nei bambini, facilmente distratti dai brusii e spesso poco attenti alle parole dei propri docenti. Ma è bastato un piccolo commento o una canzone a far tornare tutti al mondo delle favole. “Tutti i grandi sono stati bambini una volta (ma pochi di essi se ne ricordano)”, diceva Antoine de Saint Exupéry. Affermazione più giusta per commentare le risposte che Manlio Triggiani ha fornito ai presenti. Il mondo delle storie orali, le fiabe e le favole (le prime popolate di fate, orchi e giganti; le seconde abitate invece dagli animali), costituiscono un “ponte della memoria”, quello che ci permette di viaggiare nel tempo. Si nutrono di tradizioni popolari, di detti e proverbi figli del folklore. Il desiderio di raccogliere il bagaglio della tradizione favolistica pugliese ha spinto il cronista Triggiani a compiere innumerevoli ricerche e raccogliere tantissime storie. “Ne ho trovate più di cento, ma solo sessanta sono rientrate in questo libro”- ha commentato l’autore.

Ciascun racconto porta con sé un pizzico di saggezza popolare o di visione familiare e sociale del suo tempo e, “seppure non mi sia mai capitato di scrivere qualcosa di autobiografico, in questo libro ogni favola parla di noi. Racconta di me”.

Dall’insegnamento di G. Rodari nelle favole è compresa la nostra voglia di immaginazione, il volo fantastico della mente. Leggendo le favole si impara a far muovere la fantasia e, allo stesso tempo, conoscere la realtà. L’obiettivo, per Rodari, restava sempre quello educativo, poiché grazie alla favola si rende in modo leggero e divertente un tema serio e importante e si offre una morale finale.

“Attraverso le favole – ha concluso il dirigente Vernì, rivolgendosi ai bambini – noi recuperiamo una parte della nostra vita e l’autore ci offre anche dei consigli che tutti voi andrete a scoprire”. “Favole Pugliesi” termina con una pagina vuota dal titolo “La mia favola”. Ad ogni bambino presente è stato chiesto di riempire questa pagina con una propria favola, con l’obiettivo finale di creare una raccolta di favole di bambini e della tradizione del proprio paese, che sarà poi curata dallo stesso Triggiani.

Grande commozione è stata espressa dalla referente turese del Presidio del Libro, Alina Laruccia, che non ha mancato di ringraziare tutti per essere intervenuti nonostante il cattivo tempo. Un ringraziamento per l’invito è stato espresso anche dalla presidente dell’Ass. Genitori Turesi, Angela Cicerone, che non ha mancato di sottolineare l’importanza di una continua collaborazione e di un dialogo ininterrotto tra scuola e famiglia.

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