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LIBERARTE: L’ARTE E “TRENTAQUATTRO”

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Via XX settembre ha ospitato nella serata di ieri l’appuntamento “Liberarte” organizzato dall’associazione Sunflower.

In un caldo afoso, il centro cittadino si è colorato di oggetti d’arte e di antiquariato liberamente esposti dagli appassionati del settore. Dalle tele dipinte agli scatti fotografici, dalle sculture alle navi ricostruite a mano, ogni oggetto raccontava qualcosa.

Di particolare interesse è stata la presentazione del libro “Trentaquattro” del giovane sociologo Leo Palmisano. Cognome molto comune nella nostra cittadina, Leo Palmisano è in realtà di origini baresi. Nasce e cresce nel quartiere Carrassi di Bari e l’esperienza e le situazioni che lo formano fanno poi da sfondo al libro che scrive e che ha presentato ieri sera a Turi in piazza S. Orlandi. Al suo fianco, il prof. Raffaele Valentini e la dott.ssa Annalisa Rossi.

Giudizi positivi sono stati esposti sulla scrittura del testo e sulla sua originalità. “Trentaquattro – apre il prof. Valentini – è un libro estremamente interessante. Parla delle storie di 3 donne, delle quali si conosce solo il nome di una, Lina, la più piccola, che diviene maestra inconsapevole per gli adulti”.  “Trentaquattro” è un romanzo che si struttura attraverso delle lettere che racchiudono dei momenti particolari delle esistenze delle 3 donne, dei loro amori, dei frammenti della loro vita. Tutto il libro si modella attraverso questi frammenti, questi piani che si sovrappongo e presentano diversi quadri di interpretazioni. “Tre donne e tre età differenti – commenta la dott.ssa Rossi – ma donne tra loro simili e che si muovono attorno ad un centro comune: un uomo”. “Il linguaggio usato ha permesso di riconoscere la freschezza e l’immediatezza della parola orale”.

“È un romanzo che nasce da una situazione amorosa difficile – spiega l’autore Leo Palmisano. È la situazione amorosa dei giovani della mia generazione, che giornalmente si scontrano con le difficoltà dovute alla mancanza di una certezza lavorativa, con il precariato economico”. Da questo nasce l’occasione del titolo, appunto 34, sinonimo di un’età che non è più adolescenza, ma neppure del tutto adulta. Tutti i personaggi descritti vivono in una sorta di immaturità, che li costringe a vivere a frammenti, ad approfittare del momento, del flash. “È questa la mia situazione” – continua Palmisano che sottolinea il suo intento di far suscitare riflessioni ed intromissioni da parte del lettore, chiamato a “riempire” quei vuoti, quelle assenze forzate date dalla frammentazione del racconto e delle storie presentate. “Chiedo al lettore di riempire queste assenze con le sue emozioni, con le sue sensazioni, con le sue esperienze. Voglio tenere il lettore attaccato al libro e renderlo partecipe della situazione” – conclude.

“Trentaquattro”, apparentemente disordinato, si apre e si chiude attorno ad un elemento fondamentale per lo scrittore: il mare. Sinonimo di vastità e di profondità, a questo, tutto viene paragonato, compresa la dimensione temporale, come sottolinea Annalisa Rossi.

Romanzo scritto di getto, “fu chiuso nel cassetto per un anno e mezzo”, ha dichiarato l’autore e racchiude tutta quella che è l’esperienza e il passato di un uomo cresciuto a Bari e che porta con sé un bagaglio culturale e di tradizioni donategli dalla famiglia e dai compagni di vita. È un romanzo scritto senza la scaletta tipica del genere, ma fatto di flash e frammenti che appartengono all’autore e di cui fanno parte i vari momenti della sua vita.

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