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LA QUIETE PUBBLICA REGNA SOVRANA?

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Una delle problematiche visibili nel nostro paese si incentra sulla disponibilità dei locali commerciali di fungere da punti di ritrovo per i giovani e sulla difficoltà di realizzare questo importante obiettivo. È comprensibile la differenza tra una grande metropoli ed un piccolo centro come quello di Turi, dove i ragazzi incontrano qualche difficoltà nel dare sfogo alla propria creatività, sempre nei limiti del rispetto cittadino.

In questo periodo stanno nascendo diversi eventi organizzati dai ragazzi turesi, sempre più interessati a creare divertimenti nella nostra cittadina, ma varie sono le reazioni da parte della comunità. I ragazzi reclamano i loro spazi nel loro paese. Forse esagerano?

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Un esempio di difficoltà di convivenza si è verificato lo scorso sabato quando un noto loungebar turese ha dato spazio all’iniziativa di quattro giovani turesi (Vito Lerede, Gabriele Logrillo, Dj Luca J Love e Antonio De Tomaso): la rievocazione degli anni ’70, ’80 e ’90, realizzata con la riproposizione di abiti e musica a tema. Alle 21:30 circa, a causa dell’alta sonorità del locale, i Carabinieri si sono affrettati per invitare i presenti a ridurre il volume della musica. La festa ha comunque proseguito con un volume più ridotto. Il tutto è stato impreziosito con l’esposizione di auto e moto d’epoca funk.

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Ciò è scatenato dal fatto che vivendo in una comunità è giusto rispettare le norme di convivenza civile e questo è spesso in contrasto con la voglia di divertimento dei giovani e il loro desiderio di creare a Turi un punto di ritrovo anche per ragazzi provenienti da altri paesi. I Carabinieri si limitano a mantenere la serenità tra i concittadini, mediando tra le parti, cercando di far comprendere le motivazioni di entrambe.

Questa è una situazione che si ripete da tempo a Turi e per diversi esercizi commerciali.

Secondo la normativa italiana i pubblici esercizi variano a seconda della discrezione del Sindaco in base alla legge del 25 agosto 1991 n°287. Secondo quanto è possibile leggere, è demandata a quest’ultimo la possibilità di scegliere le opportune soluzioni in base alle esigenze del comune stesso. Diversa è la situazione che riguarda la musica presente negli esercizi pubblici, infatti in questo caso vi è un decreto del presidente del consiglio dei ministri (D.P.C.M. del 16 aprile 1999 n°215) che stabilisce i limiti precisi di massima pressione sonora, ovvero, 95 dB LAeq e 105 dB LASmax. Il comune di Turi sembra non presentare alcuna ordinanza in merito, per cui in giurisprudenza è possibile il libero comportamento secondo i limiti della legge nazionale.

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