LA QUIETE PUBBLICA REGNA SOVRANA?
Una delle problematiche visibili nel nostro paese si incentra sulla disponibilità dei locali commerciali di fungere da punti di ritrovo per i giovani e sulla difficoltà di realizzare questo importante obiettivo. È comprensibile la differenza tra una grande metropoli ed un piccolo centro come quello di Turi, dove i ragazzi incontrano qualche difficoltà nel dare sfogo alla propria creatività, sempre nei limiti del rispetto cittadino.
In questo periodo stanno nascendo diversi eventi organizzati dai ragazzi turesi, sempre più interessati a creare divertimenti nella nostra cittadina, ma varie sono le reazioni da parte della comunità. I ragazzi reclamano i loro spazi nel loro paese. Forse esagerano?
Questa è una situazione che si ripete da tempo a Turi e per diversi esercizi commerciali.
Secondo la normativa italiana i pubblici esercizi variano a seconda della discrezione del Sindaco in base alla legge del 25 agosto 1991 n°287. Secondo quanto è possibile leggere, è demandata a quest’ultimo la possibilità di scegliere le opportune soluzioni in base alle esigenze del comune stesso. Diversa è la situazione che riguarda la musica presente negli esercizi pubblici, infatti in questo caso vi è un decreto del presidente del consiglio dei ministri (D.P.C.M. del 16 aprile 1999 n°215) che stabilisce i limiti precisi di massima pressione sonora, ovvero, 95 dB LAeq e 105 dB LASmax. Il comune di Turi sembra non presentare alcuna ordinanza in merito, per cui in giurisprudenza è possibile il libero comportamento secondo i limiti della legge nazionale.