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RISPLENDENTE: A TURI CONTA SOLO DENIGRARE GLI ALTRI

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Bersani ha appena chiuso la Festa Democratica di Torino davanti ad una platea di Democratici in festa. Chiediamo al coordinatore cittadino del Partito democratico, Piero Risplendente, le sue considerazioni su questa fase politica. “In questa fase convulsa, poco chiara dello svolgersi delle “cose” della politica – ci dice l’unico rappresentante del Partito democratico nel Consiglio comunale – è comodo alzare i toni della polemica, è facile gridare ma può servire solo a chi il potere ce l’ha già.

A Roma – continua Risplendente, e sembra un fiume in piena – pare si faccia a gara a proporre soluzioni alternative, porre veti, sponsorizzare questo o quel “polo”, questo o quel sistema elettorale e la compravendita della persona nominata dai partiti, nessuno escluso.

Stiamo assistendo ancora una volta alla sceneggiata che vuole non l’incisività dell’analisi, la concretezza delle proposte, ma solo urla, autocelebrazioni e quant’altro di negativo può ancora esprimere certa parte della politica. L’idea del nostro segretario Bersani di un nuovo patto “politico”, non solo elettorale, sembra essere la sola strada percorribile per tentare di liberare l’Italia dal giogo del berlusconismo.

Ci vuole tanto a dire se è una buona base di discussione, se è condivisibile o no? Piuttosto che porre veti prima ancora di iniziare a parlare di cosa fare, non faremmo cosa buona se pensassimo ai posti di lavoro persi, alla competitività perduta, all’affossamento del sistema scuola, alla decimazione della ricerca, lasciare il destino di migliaia di posti di lavoro a Marchionne e al ministro dello sviluppo economico che non c’è, ma è  più comodo alzare i toni della polemica che trovare le soluzioni.”

A Roma come a Turi ciò che conta è solo denigrare gli altri. Perché non ci si ferma a considerare un grave attentato alla democrazia e alla libertà il lancio di un lacrimogeno contro un soggetto che ha il solo torto di non pensare come noi?
Perché non denunciare la vergognosa mistificazione, il volgare tentativo di ribaltare le responsabilità morali della destra di quella aggressione? Brunetta poi, che patetico quando accusa noi, il Partito Democratico, di squadrismo. Non è la violenza, fisica o verbale che sia, che legittima l’opposizione.

Rimandiamo al mittente le affermazioni sulla inesistenza della opposizione, rimandiamo al mittente ogni tentativo di delegittimare il nostro operato consiliare. Chi è senza peccato scagli la prima pietra! Chi ora emette proclami, sentenze sull’operato della opposizione dopo aver sostenuto questa giunta farebbe bene a fare esame di coscienza. E non è il solo che dovrebbe meditare prima di parlare.

Certo, qui a Turi, nel prossimo futuro ci sono le elezioni amministrative e quindi si comincia a praticare lo sport dello sparare nel mucchio, a cavalcare il malcontento ma… spolverate i vostri scheletri accuratamente chiusi e potremo cominciare a considerare la legittimità politica di certe affermazioni.

Il PD sta facendo la sua parte in consiglio e fuori. Abbiamo impedito la speculazione sul vecchio cinema Zaccheo, abbiamo sempre denunciato lo spreco di risorse pubbliche con il giochino delle consulenze esterne, abbiamo stigmatizzato dentro e fuori il consiglio comunale la politica del valzer delle poltrone con modalità che, forse, deludono quelli che pensano alla politica delle urla, delle offese, delle avverse tifoserie, abbiamo sempre richiamato l’attenzione sui ritardi dell’amministrazione.”

Ma il Partito Democratico in questo momento che cos’è?

“Siamo il partito che privilegia il dialogo, la proposta. Non siamo avvezzi a offendere l’avversario. Non saliremo sui banchi per teatralizzare la nostra opposizione, ma siamo e saremo sempre coerenti con le nostre scelte di campo. Gigantelli e il suo schieramento era, e ancora è, il nostro avversario, noi siamo da sempre a sinistra e lì rimaniamo con la nostra storia per testimoniare il progetto di sintesi delle culture del cattolicesimo progressista, del riformismo democratico e della tradizione del socialismo.

Noi stiamo lavorando al nostro programma di governo per il prossimo mandato amministrativo.
Altri, se vorranno, potranno discutere con noi serenamente e seriamente.

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