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23 AGOSTO: LA GIORNATA DEI MIGRANTI

migranti

Presso la piazza SS. Annunziata si è svolta ieri sera la “Giornata dei migranti e del dialogo interculturale tra i popoli” .

Il Presidente dell’Associazione “Turesi nel Mondo”, Domenico Coppi, ha esposto in poche righe la situazione dei migranti turesi nelle terre straniere, sottolineando il gemellaggio avvenuto tra Turi e Lussemburgo e l’importanza del riconoscimento, da parte di tutti indistintamente, di una data denominata per l’appunto “Giornata dei Migranti”.

Commovente è stata la poesia recitata dal sig. Modesto Borrelli, muratore turese, da circa 45 anni trasferitosi a Conversano. In dialetto turese, ha rievocato il piccolo paesello circoscritto tra la piazza e Porta Nuova. I presenti hanno percepito la nostalgia dalla sua amata terra turese, seppure distante di 10 Km. Ha racchiuso in quei versi la semplicità in cui si viveva e il dispiegarsi di vicende quotidiane che restano nella memoria di un bambino.

Il responsabile della FILEF, nonché vicepresidente del Consiglio Regionale “Pugliesi nel Mondo”, dott. Domenico Rodolfo, ha dichiarato che “la presenza dei pugliesi in Lussemburgo ammonta a circa il 23% della popolazione, tra cui 1/3 migranti turesi”.

“Chi non ha memoria del passato non è nulla”. Con questa espressione esprime inoltre l’importanza di edificare in Turi un “Museo delle Migrazioni”, che possa permettere l’esposizione di documenti, testi fondamentali, riguardanti i trascorsi dei nostri compaesani costretti ad emigrare per forze maggiori.

Prosegue con la stessa tenacia la Dott.ssa Annalisa Rossi, presidente dell’associazione SCRINEUM, che ha sottolineato la necessità di questo Museo, necessario per l’ampliamento di un servizio culturale che il paese offre attraverso la biblioteca.

Dal dott. Antonio Leuzzi, direttore IPSAIC, il ricordo per “tutti i migranti che nel secondo dopoguerra furono costretti a lasciare la propria terra”. Ha proseguito ringraziando “tutti coloro che hanno rappresentato la loro nazione all’estero, contribuendo all’economia e all’attività sociale della terra che li ha ospitati”, come l’America del Sud, il Canada, l’Australia.

A questo proposito il Dott. Coppi ha presentato tre immigrati in Canada tra cui un turese, Vito Lozito, Steve Bernardo, di origini venete, avvocato di Toronto e sua moglie Gemma, di origine olandese, infermiera in carriera. Effettivamente è una testimonianza di come sia stata forzata l’emigrazione dalla propria terra, dovuta alla miseria che incombeva. Dopo i tanti anni trascorsi all’estero, ognuno di loro reputa propria la terra canadese, luogo che ha dato loro affetti e ricordi.

Infine il sindaco, Vincenzo Gigantelli ha potuto riconoscere le cause del flusso migratorio nella mancanza di lavoro e nella ricerca di una stabilità che l’Italia non offriva. Il Sindaco ha inoltre presentato l’idea del completamento del Chiostro dei francescani, uno dei tanti patrimoni turese, che sarà consegnato ai ragazzi che si prodigano nel teatro. Per questo motivo il Sindaco invita il Dott. Rodolfo ad una collaborazione per rendere concreta l’attuazione del progetto.

In conclusione è stato proiettato un documentario a cura di Luca Vullo, dal titolo “Dallo zolfo al carbone”, che narra il lavoro nelle miniere degli immigrati, in maggioranza siciliani, nel Belgio del ’46, ripercorrendo fasi dolorose come la discriminazione, l’integrazione, l’adattamento, lo sfruttamento e le rigide leggi alla quale gli immigrati italiani hanno dovuto sottostare.

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