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A TURI, SE LA DESTRA NON C’E’….LA SINISTRA DOV’E’?

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Riceviamo e pubblichiamo.


Che a Turi la destra politica non rappresenta quella culturale, molto diffusa in Città, è cosa acclarata da tempo.

Negli ultimi 20 anni, a fronte di copiosi consensi riservati alle liste di centro – destra in tutte le competizioni elettorali, infatti, ogni qualvolta ad amministrare la nostra Città sono andati esponenti politici rappresentanti quello schieramento, i primi ad essere stati insoddisfatti sono stati proprio coloro che li avevano votati.

Tra l’altro, le coalizioni di riferimento hanno sempre mostrato il “fiato corto” nel senso che si sono caratterizzate per un’accentuata fragilità (che si è tramuta in una anticipata conclusione dell’esperienza amministrativa) perché basate, più che sulla “proposta progettuale”, sulla capacità elettorale dei singoli, portatori, il più delle volte, di interessi personali o di piccoli gruppi in luogo di quelli collettivi.

Tutto questo avendo alla base la propensione al “privilegio” a favore del singolo cittadino più che una visione “liberale” di crescita dell’intera comunità: alla fine i privilegi cozzavano tra loro ed il gioco saltava.

Con l’attuale amministrazione, la fragilità del gruppo si è manifestata dopo pochi mesi dalle elezioni amministrative con l’allontanamento forzato di propri assessori (tipico di una visione da podestà da ventennio del secolo scorso). Ed è continuata fino ai giorni nostri caratterizzati dalle dimissioni – farsa del Sindaco (… e non è finita qui).

Detto questo, si comprende l’agibilità politica che l’attuale amministrazione ha riservato al locale centro–sinistra. Difatti, però, l’opposizione vera (fatta di denunce del malgoverno amministrativo e di proposte tendenti ad una inversione della “rotta” verso un governo più rispondente ai bisogni collettivi) è stata effettuata da ex esponenti della maggioranza vincitrice della passata consultazione amministrativa. In definitiva, il centro – destra è maggioranza e opposizione al tempo stesso. La sinistra, invece, è inesistente in consiglio comunale e nella “piazza”, come se si fosse estinta nel maggio 2007.

E pensare che argomenti da far valere ce ne sono stati in questi 3 anni: lo sviluppo economico negato con l’abbandono del PIP, il PUG a disposizione dell’amministrazione “cestinato” e fatto predisporre un altro  da un nuovo tecnico con notevole dispendio di danaro pubblico (del quale documento, ad oggi, non si ha contezza circa l’eventuale adozione) con la conseguente svendita del territorio comunale, disordine a livello di viabilità cittadina, strade da paesaggio lunare, privilegi individuali sempre più diffusi, finanziamenti pubblici persi, in alcuni casi, e rifiutati in altri.  E l’elenco dolente potrebbe continuare.

E la sinistra turese dov’è? Completamente assente fisicamente e progettalmente.

 

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