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IL DOTT. GIOVANNI NARDONE VA IN PENSIONE

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Il dott. Giovanni Nardone lascia il servizio di igiene e sanità pubblica per il raggiungimento dell’età pensionabile. Laureato in medicina con specializzazione in chirurgia, ha iniziato l’attività di ufficiale sanitario nel 1975, all’epoca, tali funzioni, venivano esercitate sotto la direzione dell’ente comunale.

Nel 1982 avviene il trasferimento presso la ASL BA/18, dal quale deriveranno l’aumento di competenze e l’attribuzione di Responsabile del Servizio di igiene e sanità pubblica, e successivamente assume la Presidenza della Commissione invalidi civili.

Il 1994 segna una diversa organizzazione della struttura amministrativa ospedaliera, che vede il passaggio delle competenze dalla ASL BA/18 alla BA/5, tale momento segna una svolta nella sua carriera, che lo ha portato ad optare per l’esercizio delle funzioni relative all’ufficio di igiene, lasciando l’incarico di dirigenza che non gli avrebbe consentito di svolgere anche la libera professione.

Abbiamo chiesto al dott. Nardone quali siano stati i cambiamenti afferenti alla struttura sociale durante i suoi 30 anni di carriera, in relazione alle abitudini ed ai comportamenti dei cittadini rispetto le tematiche legate all’igiene e alla sanità pubblica. La risposta è confortante, perché ciò che si evince dalle sue parole, mostra una maggiore sensibilizzazione dei cittadini verso la propria salute, anche in materia di prevenzione. Pensiamo al pap test e alla mammografia, esami impensabili nel decennio scorso, anche a causa delle resistenze incontrate in alcune fasce della popolazione femminile. Segnali rilevanti si avvertono anche nell’evoluzione di aspetti legati all’igiene abitativa e alla medicina del lavoro, quest’ultima relegata, inizialmente, all’industria pesante, ma ora diffusa a tutti i settori produttivi, grazie anche all’attenzione del legislatore a queste tematiche.

Secondo Nardone, cambia anche la tipologia degli utenti interessati alla fruizione di tali servizi, infatti, i giovani, richiedono con sistematicità certificazioni specifiche per poter praticare sport anche a livello dilettantistico, senza dimenticare la somministrazione di vaccini, e la certificazione per il rilascio della patente di guida, essendosi abbassata l’età per la quale, generalmente si consegue l’abilitazione alla circolazione degli autoveicoli.

Dalla conversazione, traspira la passione e l’interesse dell’intervistato verso la sua carriera e il benessere della società, ci auguriamo che tale spirito sia condiviso anche dai funzionari che gli succederanno. Il dott. Nardone, comunque, continua a rappresentare un punto di riferimento per molte famiglie, infatti, per anni ha svolto il proprio incarico anche oltre l’orario di lavoro, restando ancorato a quel concetto per il quale il medico di famiglia rappresenta qualcosa di più di un mero dispensatore di ricette e farmaci.

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