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IL SINDACO SI E’ DIMESSO. E ORA CHE SUCCEDE?

sindaco-gigantelli

Il Sindaco ha protocollato le proprie dimissioni questa mattina. La notizia è quindi ufficiale. Basta con le ipotesi di assegnazioni deleghe, assessorati e chi più ne ha, più ne metta. Non c’è più tempo per quelle notizie ormai passate nel dimenticatoio. Le dimissioni di un sindaco fanno spostare tutte le attenzioni. Non ci sono più dicerie, voci di corridoio o supposizioni. Gigantelli ha mollato. Da qualche giorno, chi bazzica intorno all’ambiente della politica, lo sapeva e se lo aspettava. Ma la notizia comunque lascia di stucco.

E tutti si chiedono: “E ora che si fa?” Commissario o nuova maggioranza? Magari con qualche aiutino dell’opposizione?

Il Sindaco ha venti giorni per rifletterci su e tornare sui propri passi. Intanto il vicesindaco Franco D’Addabbo ha convocato il Consiglio comunale per il prossimo 14 luglio, in cui, evidentemente, non si parlerà più di beghe, deleghe, patti, scrivanie e indennità, ma del futuro di Turi, del fallimento di un’amministrazione che a questo punto comincerà a fare mea culpa. Certo, perché qualcosa non ha funzionato, e qualcuno dovrà spiegarne i motivi. Qualcuno dovrà dire a Turi cosa succederà ora. Qualcuno addosserà la colpa a qualcun altro. Qualcuno alzerà le mani. Noi ci saremo.

E stamattina, possiamo dirlo ufficiosamente, è cominciata la campagna elettorale per le prossime comunali. È assai improbabile che Gigantelli ritorni a fare il sindaco di una maggioranza che ormai non c’è e non sta in piedi da sola. Tuttavia risulta difficile anche provare a fare dei nomi. Turi sicuramente non era pronta a questo avvenimento. Qualcuno diceva che comunque si sarebbe tirato avanti fino a fine legislatura. Macchè. Ora bisogna riorganizzare tutto in fretta. Rimescolare le carte in tavola. Fare una lista. Ricostruire legami. Fare accordi. Mettersi in gioco. Trovare un candidato sindaco. Trovare voti. Tirar fuori gli attributi.

Persone competenti e competitive si facciano avanti.

Sarà la volta buona per un ricambio generazionale della classe politica turese? O dal cilindro pescheremo sempre i soliti nomi che negli anni hanno visto crescere sulle proprie teste un po’ più di qualche capello bianco? A nostro modesto parere sarà veramente difficoltoso ritrovare in una prossima tornata elettorale gli attuali componenti di “maggioranza” insieme, o comunque nella loro totalità anche sparpagliati. Proprio loro sono la causa del decadimento di una amministrazione che è durata tre anni e un mese circa. Proprio la loro frantumazione, l’incapacità di mettersi d’accorso e di trovare soluzioni a problemi di poltrona ha fatto sì che tutto crollasse e che tutto apparisse come un gran pastrocchio durato fin troppo. Poi quando tutto va male, ogni puntino diventa una macchia d’inchiostro indelebile e tutto precipita. Come il trambusto Tundo-De Florio e Tundo-D’Autilia. Forse proprio al termine di queste ultimissime vicissitudini Gigantelli non ne ha potuto più.

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