GIGANTELLI: RIMPASTO NEL 2010? NO, GRAZIE!
Questo il titolo che il settimanale Fax, in un’intervista in terza pagina, dedicava alla questione rimpasto del quale noi scrivevamo da tempo. E Fax ribadiva nell’occhiello che “il primo cittadino esclude la possibilità di rivedere l’assetto della giunta e traccia un bilancio del 2009”. L’ intervista a Gigantelli era di Aniello Greco che poneva la domanda: “Alcune voci in libertà parlano di un rimpasto nei prossimi mesi all’interno della giunta. C’è qualcosa di vero al riguardo?” Risposta del sindaco: “Non sento alcun bisogno di rivedere l’attuale organizzazione delle competenze. Confermo la fiducia nella squadra che mi sostiene”.
GIGANTELLI SMENTISCE SE STESSO. Sì AL RIMPASTO
E rimpasto invece c’è stato. Preceduto dall’antipasto. Un antipasto durato un paio di mesi buoni. In più c’è stato l’azzeramento. Dicesi azzeramento modalità indolore per ‘azzerare’, eliminare Giacomino. Spedito in Marocco come assessore all’agricoltura, tornato come assessore di niente. Scippato. E vogliono fargli credere che gli scippatori erano del posto. E intanto ci mette alcuni giorni per rimettersi in sesto. Escono Tateo, Valentini, Cazzetta. Per ognuno dei tre tracciamo un tracciato.
ANTONIO TATEO: L’uomo delle autodefinizioni. Definitosi ‘animale politico’, ‘assessore senza voti’, ‘politico vincente,’ ma stavolta ha perso la poltrona. Hanno approfittato che si era alzato per toglierla da sotto il sedere. Iper-attivo. Ha dato il meglio di sé. Adrenalinico. Faceva in un giorno mille cose. Un ‘acquisto’ rivelatosi perfetto. Diminuite e più soft alcune sue note spigolosità caratteriali. Tutto in Comune passava dalle sue mani. A volte autocelebrativo. A volte teneva in via xx settembre discorsi ad personam. Un minuto di comizio ‘pro domo sua’ in cui mancava solo che si auto-applaudisse.
GIACOMO VALENTINI: Ha osato tenere testa per oltre 2 mesi a Gigantelli. Si era così calato nel ruolo di assessore che non lo voleva mollare. Sappiamo come è andata a finire. L’ha pagata cara ma non si è piegato. Uomo tutto d’un pezzo, ha detto sempre di no. L’uomo del PISTACCHIO ha detto no. Uomo che non scende a compromessi. Tenace-testardo-persistente. Ma autentico come un primitivo (il vino, ovviamente). Ormai ex-assessore affabile, tenero, tenerone, coccolone. Aveva fatto tanto per quella delega. E’ tornato di nuovo senza. E quante ne ha dovuto ascoltare! Ma Giacomo è un uomo di spirito. Tanti saluti. Ci vediamo su via Putignano. Verrò da te a comprare le percoche.
MODESTO CAZZETTA: Buono come il pane fatto in casa. Senza brio però. Blando. Ma mai borioso. E’ stato un assessore TRISTE, sottoesposto, obiettivamente sfuocato e SOTTO le righe. E sempre con le GOMME a terra. Ultimamente è sembrato stanco, assente. Di certo ha classe ma si impegna poco. Da assessore è entrato nella storia di Turi. Peccato (per lui!) che ne sia uscito presto. In Consiglio non è intervenuto quasi mai. Lui è dell’avviso che in politica bisogna essere di poche parole e molti fatti. Solo che i fatti, caro ex assessore, chi li ha visti?
ORMAI É UN’ AMMINISTRAZIONE APPESA A UN… NASTRO!