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PETRERA: “VADA A CASA”. E IL SINDACO APRE A SINISTRA

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Ecco cosa è avvenuto nel dettaglio durante il consiglio tenutosi il 16 giugno; riportiamo tutti gli interventi dei consiglieri.

Prima ancora che il dott. Gigantelli riuscisse a prendere la parola per introdurre l’unico punto all’ordine del giorno, è voluto intervenire il consigliere Petrera, che non gliele ha mandate a dire. Qualche frase fortissima e poi si è riseduto: “Lei non ha i numeri per il Consiglio. Sindaco si deve rendere conto che è rimasto con sette componenti della maggioranza. Prenda il coraggio di dimettersi e andarsene. Oggi sta avvenendo il fallimento della sua amministrazione. Vada a casa”.

Gigantelli, con calma olimpica, non ha potuto far altro che rispondere data l’oggettiva particolare situazione:

“Prendo atto che non c’è la presenza di molti componenti della maggioranza, ma che c’è un numero di consiglieri idonei a svolgere la seduta. La non presenza di alcuni consiglieri di maggioranza è stata anticipata circa quaranta minuti fa dagli organi di stampa (articolo di Antonio Gasparro pubblicato alle ore 17.18 su Turiweb il 16 giugno, ndr) e ne prendo atto. Di solito l’assenza viene giustificata. Oggi invece devo interpretare questa assenza come dissenso manifesto nei miei confronti. E questo è un atto rivolto alla mia persona. Non posso farci nulla. Tuttavia gli argomenti possono essere discussi perché i numeri ci sono e l’assenza di qualcuno non impedisce al Consiglio di fare il proprio dovere.

Tuttavia, ha ricordato anche che l’assise ha la possibilità di sfiduciare il sindaco se si dimettono undici consiglieri o sfiduciando il sindaco per votazione. “Non è stata intrapresa nessuna di queste due possibilità. Quindi io onoro il patto con i cittadini e porto innanzi il programma. Il PIST è stato votato all’unanimità negli altri tre comuni interessati – Sammichele, Gioia del Colle e Casamassima”. Con queste parole ha astutamente lasciato nelle mani dei consiglieri di minoranza le redini della situazione che di lì a poco avrebbe potuto crearsi.

Resta: ”E’ una situazione che mette a disagio anche me della minoranza. La difficoltà politica dell’amministrazione è palese e negarlo sarebbe un atto di immaturità. Sindaco lei non può semplicemente sperare nella nostra presenza per portare al voto un punto all’ordine del giorno importantissimo, ma deve prendere atto che con sette componenti che possono votare a favore, questa maggioranza vive un profondo disagio interno. E tale disagio si ha anche in commissione con l’assenza o il voto contrario di alcuni componenti di maggioranza. Le commissioni ormai vanno avanti grazie alla minoranza. La responsabilità di tenere un consiglio e votare dei provvedimenti non è della minoranza ma di chi è stato votato per governare e che ora non ha più i numeri. E poi, i rapporti con la minoranza devono avere anche una base di confronto dialettico corretto affinchè la minoranza sia coinvolta di più. Parlare oggi di finanziamenti importanti senza la sua maggioranza non si può fare”.

Gigantelli: “Di questo argomento ne avevamo già parlato nella conferenza dei capigruppo. Ero convinto che tale argomento di così grande importanza avrebbe portato tutti ad essere presenti. Abbiamo poco tempo per discuterne (entro il 21 deve essere votato il provvedimento per non perdere le possibilità di finanziamenti, ndr). In questo momento io ho il compito di rappresentare il paese e lo faccio. Gli assenti sono ora assenti ma non lo sono stati in commissione. Questo è un messaggio personale. Se voi credete che la cosa che io debba fare sia sottrarmi dal dibattito dovete seguire le procedure che ho precedentemente esposto. Io ho la responsabilità di parlare di questo argomento per il bene della cittadinanza turese. Se vogliamo dare una svolta ai problemi di questo paese allora parliamone perché questo sarà lasciato in eredità a chi verrà dopo.

Resta e Petrera: “Questo discorso va fatto alle persone assenti, non alla minoranza. Qual è il compito della maggioranza? approvare il punto o litigare sulle deleghe e assessorati?

Ha preso la parola anche il consigliere Ventrella facendo notare che nell’atto deliberativo in questione vi è una  intrinseca variazione di bilancio relativa allo studio di fattibilità del PIST che, secondo lui, andrebbe votata separatconsiglio_faseamente. Ha lamentato anche il fatto che la 1° commissione non sia stata convocata a tal proposito, che il revisore unico abbia espresso senza interpellanze di natura politica il proprio parere favorevole e che questo cavillo burocratico avrebbe potuto far decadere il Consiglio stesso. Dopodiché ha abbandonato l’aula.

Denovellis :  “Per fare il sindaco ci vuole autorità e la capacità di imporsi. Se sono stati fatti degli accordi, ci sono cose che non vanno, queste vanno messe in chiaro. Lei non decide. Se sa che non ci sono i numeri lei doveva convocare i rappresentanti della minoranza e redigere un documento insieme alla minoranza e dichiarare sugli organi di stampa che questo provvedimento sarebbe passato grazie all’opposizione. Ma ciò lei non lo ha fatto. Questo che lei fa è un atto di forza rispetto ai consiglieri a cui lei chissà cosa ha promesso o chissà perchè non son venuti. Lei è un pochino arrogante e non deve scaricare su di noi le responsabilità perché forse abbandoneremo l’aula e non voteremo il punto. Noi da lei non siamo affatto considerati. Non c’è compartecipazione con la minoranza. Per votare questo punto doveva convocarci prima e chiedere la nostra collaborazione. Invece ora ce la vuole imporre scaricando su di noi la responsabilità del futuro del paese. Non si fa così la politica: si fa parlando con le persone e dicendo che io sto qua e facciamo il bene di tutti. Non le chiedo di dimettersi ma di essere più umile nei nostri confronti. Ci deve assecondare”.

Risplendente: “Questa è davvero una giornata particolare per il paese. Questo è un argomento importante. Ci stiamo giocando un pezzo di programmazione del futuro. Nonostante la riconosciuta importanza dell’argomento non riesce a compattare la sua maggioranza, Sindaco. Non le dico che si deve dimettere, perché sarebbe gioco delle parti e un atto dovuto. Deve prendere atto che lei a destra non ha nessuno. C’è la giunta e un consigliere. Non si amministra così. Se ha veramente a cuore il paese e il futuro dell’amministrazione, ritiri l’argomento e ridiscutiamone quando e se avrà ricompattato al maggioranza”.

Sindaco: “La politica richiede umiltà e non sono attaccato a questa poltrona ma legato in maniera sincera alla funzione che ho. Perciò sono ben lieto di fare una cosa che qualcuno non si aspetta, prendendo atto che le cose da oggi in poi non saranno più come ieri. Se si richiede politicamente, oltre che dal punto di vista amministrativo, un chiarimento totale, lo farò. Quando in passato dicevo che la mia condotta non poteva essere oggetto di condizionamenti personali ma aperta a perfezionamenti mi riferivo a questo.

Io ne faccio due di atti di umiltà: vi dico che ora serve questo documento per ordini temporali previsti dalla Regione, di cui sapete e vi ho parlato; per secondo non volevo imporre il voto: io vi dico che se voi ritenete che io debba interrompere la seduta per poi riconvocare il consiglio perché volete andare via, io sono disponibile a farlo, ma se voi ritenete di dare anche agli assenti un segnale forte e autorevole del consiglio che ritiene che gli assenti hanno sempre torto e che i presenti hanno in mano il futuro della cittadina avrete la possibilità per farlo. Sono pronto ad ogni soluzione”.

Resta: “Vorrei che l’amministrazione si assuma la responsabilità di tutto. La minoranza non ha ancora abbandonato l’aula però la responsabilità di quest’atto e di tutta l’attività amministrativa – vorrei chiarirlo – è dell’amministrazione e della maggioranza.

Anche domani possiamo riunirci e siamo disposti a votare, ma come ha detto Ventrella, bisogna riconvocare il consiglio con due votazioni distinte, con la variazione di bilancio e la progettazione. Non si può permettere che Turi perda questi finanziamenti per queste implosioni interne di questa amministrazione.”

Sindaco: richiede una sospensione tecnica di 10 minuti.

Petrera: “Il sindaco si ricorda di essere umile dopo 3 anni, dopo aver combinato ciò che ha combinato e aver cacciato tre assessori. Due mesi fa ha detto basta con incarichi all’esterno. Ora si ripete la storia. Non ci sto a questa cosa. Se l’incarico va dato all’esterno io voto contro. La regione ha detto che non ci sono soldi per convenzionare questi progetti. Voi darete all’esterno questi lavori”.

Denovellis: “Ci dica cosa dobbiamo fare: se il consiglio è rimandato a 24/48 ore non ce ne andiamo”.

Per una mancata risposta immediata Denovellis decide di abbandonare l’aula causa motivi personali, ma giunto alla porta viene sollecitato dal sindaco a rimanere.

Sospensione di 10 minuti.consiglio_fase1

Al ritorno in aula mancano all’appello Petrera, Denovellis e la dott.ssa Spada (subentrata durante il consiglio). Quindi per assenza di numero legale la seduta viene dichiarata deserta, benché si fosse appena concluso un consiglio durato più di un’ora e mezza.

La seduta viene aggiornata al giorno seguente (17 giugno) alle ore 18.00 con la convocazione un’ora prima delle prime due commissioni in maniera congiunta.

Proprio a tal proposito ne nasce una piccola diatriba: non si è capito se quella del 16 è una seduta avvenuta, rinviata o annullata e se quella del 17 sarà in prima o seconda convocazione.

Vi terremo aggiornati.

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