TURI E LA VOGLIA MATTA DI COMUNICARE

Si è passati da una situazione di monopolio dell’informazione di qualche anno fa ad una concorrenza sempre più accesa tra testate giornalistiche di nuova creazione tanto nel settore della carta stampata quanto in quella on–line. E non è finita qui, stando alle notizie che giungono di nuove iniziative editoriali che interesseranno il nostro territorio nei prossimi mesi.
Ritengo che di questo dovremmo rallegrarcene per almeno 3 motivi:
1) la concorrenza permette di migliorare coloro che forniscono le informazioni mentre in una situazione di monopolio “l’informatore“, non essendoci il “controcanto“, erroneamente si convince di essere il migliore, sempre nel giusto e con la voglia di “determinare“ e giudicare insindacabilmente tutti, così com’è avvenuto nella nostra città negli ultimi 15 anni;
2) anche dal lato della domanda di informazione ci sono benefici perché i lettori possono ottenere maggiori e migliori informazioni dalle diverse fonti;
3) si sta formando una nuova “classe dirigente” con una chiara professionalità. Tra due anni potremmo avere a Turi circa 20 giornalisti pubblicisti e non è poco. Fa tanto pensare alla “nidiata” di musicisti venuti fuori, dagli anni sessanta in poi, da quella grande scuola che è stata ed è l’Oratorio di Don Giovanni Cipriani, che ha permesso a molti di intraprendere un percorso professionale di grande soddisfazione.
Non resta quindi sperare che anche nel giornalismo si verifichi quanto avvenuto per la musica a Turi. Con un’avvertenza: come ripete spesso Peppino De Tomaso, “bisogna studiare sempre e non fare il copia incolla”. E non deludere mai il lettore.