PROVERBI: TRÒMBE DE CÚLE SÉNE DE CÚERPE
Questa settimana inizia una rubrica che si basa sulla raccolta di proverbi, aforismi e motti turesi che sono l’espressione della nostra anima popolare, con lo scopo di ricordare quelle espressioni di vita che potranno evocare e stabilire un passaggio tra le epoche passate, trascorse, e la nostra. Grazie a questi proverbi si può meditare e utilizzare quegli ammaestramenti dovuti all’esperienza dei nostri progenitori.
Ogni brùtte chène tène la bòna còde.
(Ogni brutto cane possiede una bella coda. Anche una persona cattiva può avere qualità nascoste).
Pùre e’ pùdece vène la tòsse.
(Pure alle pulci può venire di fare la tosse. Anche le persone modeste vogliono dire la propria opinione).
I uèje de la pegnète ì sèpe la checchière.
(I guai della pignata li conosce il cucchiaio. Dall’esterno si può giudicare diversamente un comportamento di vita di altri).
I vìgne secchèrne e i scarèsce annescèrne l’ùve.
(Le vigne seccarono e i rovi portarono l’uva. Chi una volta era povero ed insignificante, può divenire ricco e potente).
Ce mànghe de chèpe, patìsce de gàmme.
(Chi è smemorato sarà costretto a compiere due volte lo stesso lavoro).
Ce uè cambè vècchie, mànge pìcche e nan te sì pegghiènne abbìle.
(Se vuoi vivere a lungo, mangia poco e non inquietarti).
Jùne jè tènde, l’àlte jè callère.
(Per quando due persone hanno lo stesso identico e pesante carattere).
Tròmbe de cùle, sène de cùerpe.
(Le emissioni di aria, cioè i peti, venivano considerati un segno di buona salute).
Nu pìle de fèmene tìre nu bastemènde.
(Un capello di una donna può trascinare un veliero. Il potere delle donne)
Iùnge l’uàsse, ca la ròte camìne.
(Per raggiungere a tutti i costi uno scopo, anche nell’antichità alcune volte si usavano le raccomandazioni offrendo danaro o altro).
Raccolta di fotografie d’epoca di Turi by TURI COM’ERA