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FAMIGLIE ACCOGLIENTI INCONTRA LA SCUOLA

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Con un totale di 125 alunni, 40 tra docenti e non docenti e circa 5 classi della Scuola media “Raffaele Resta” di Turi, si è chiuso il progetto “Incontro di lavoro” del gruppo Famiglie Accoglienti. Nel pomeriggio dell’11 maggio, presso la sala teatro della stessa scuola media, la presentazione delle attività e dei risultati.

“Un risultato bellissimo per un’iniziativa altrettanto bella ed interessante – è stato il commento del preside della scuola media F. Brienza – Mi rammarica solamente la scarsa risposta dei genitori che non sono presenti a questo incontro”.

La dott.ssa Angela Lacitignola, sociologa e membro del gruppo di Famiglie Accoglienti, ha tenuto una serie di laboratori all’interno della scuola ed è riuscita a coinvolgere non solo un numero elevato di ragazzi, ma anche il personale docente. “Non ci aspettavamo di poter lavorare con così tanti ragazzi”, ha commentato la dott.ssa Palma Demetrio, e soprattutto importante è stato riuscire a far aprire i ragazzi, raccontare di se stessi e discutere insieme del conflitto che spesso si instaura tra genitori e figli.

La scuola, che come la famiglia è una comunità accogliente, ha necessità di interessarsi dei propri ragazzi a 360°. I ritmi, i condizionamenti sociali, i nuovi mezzi di comunicazione, ci hanno distolto dalla capacità di stare insieme, di parlare, di dialogare e di cercare di risolvere tutti assieme i problemi quotidiani. I laboratori svolti nella scuola hanno appunto avuto l’obiettivo di dare spazio ai ragazzi di esprimersi, di parlare liberamente, di dire. Sono venute fuori tante situazioni e soprattutto tante necessità di comunicare. “Molti di loro – commenta un’insegnate –preferiva rivolgere i propri pensieri alla sociologa, piuttosto che a noi. La dott.ssa Lacitignola ha saputo gestire ogni situazione, ma soprattutto, per noi adulti e docenti, ha insegnato che la scuola ha i suoi tempi e che è importante rallentare e ascoltare”.

Molti risultati sono stati rappresentati anche sottoforma di cartelloni, mostrati e commentati da due ragazze. Ognuno parlava di una situazione: “I giudizi ci mettono in gabbia”, “Le Emozioni … non lasciamole scappare”, “Ascolto e Comunicazione”, “La Pace” e molti altri.

Famiglie accoglienti, progetto nato nel Piano di zona, come ha spiegato la signora Teresa Volpetti, aveva l’obiettivo di creare una strategia per coinvolgere le famiglie e creare una comunità, dove la comunicazione diviene il punto focale. “Purtroppo abbiamo bisogno che le stesse famiglie si affaccino a queste realtà, ai centri d’ascolto e che ci aiutino a capire quali siano i bisogni di una comunità, della nostra società”. “È stato difficile, non abbiamo avuto una forte risposta da parte delle famiglie, ma noi crediamo in quello che facciamo e nei nostri obiettivi” ha concluso la referente la referente.

“Non bisogna mollare ed è necessario continuare a lavorare ed accogliere, perché solo così si raccolgono i frutti migliori”. Questo è stato il commento di Don Giovanni Amodio, che ha portato la testimonianza di due incontri svolti in parrocchia con 21 coppie impegnate durante il corso prematrimoniale.

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